Milano, il padre biologico muore ma il bambino non è orfano: ha l'altro papà. La sentenza del Tribunale

"Il Tribunale e la Prefettura hanno accolto la nostra richiesta", le dichiarazioni dell’avvocato Michele Giarratano che ha vinto la battaglia legale per il riconoscimento dell’altro papà di un figlio nato da una coppia omogenitoriale.

Il piccolo Enrico, nome di fantasia, è nato in California nel 2015 ed è figlio di una coppia omosessuale di Milano, di cui parleremo citando soltanto l’iniziale dei nomi. Nell’estate del 2022, il padre biologico del bambino (il signor M) è deceduto per via di un infarto e il suo compagno (il signor E) ha rischiato di perdere la custodia del figlio. L’avvocato Michele Giarratano, il legale del partner rimasto in vita, è riuscito a vincere la battaglia che ha permesso di inserire nell’atto di nascita del bambino anche l’altro papà.

Le vicende hanno inizio otto anni fa con la nascita del primogenito della coppia negli Stati Uniti. All’epoca, i partner avevano chiesto al tribunale americano di inserire nell’atto di nascita del bambino solamente il nome del genitore biologico, il signor M, segnalandolo come padre single. Questa decisione è stata presa con l’obiettivo di prevenire eventuali disguidi dopo il rientro in Italia.

Negli anni successivi, i coniugi hanno cambiato idea, rivolgendosi nuovamente alla Corte suprema statunitense per chiedere l’inserimento di entrambe i nomi nel documento. Tuttavia, la rettifica è stata approvata soltanto dopo il decesso del signor M, avvenuto nell’agosto del 2022. Da quel momento, è cominciata la lotta legale per ottenere l’affidamento del figlio da parte del genitore rimasto in vita.

Il comune italiano di residenza della famiglia, infatti, non aveva trascritto il nome del signor E all’interno dell’atto di nascita. Fortunatamente, come spiegato dall’avvocato Giarratano a la Repubblica: “Il Tribunale quanto la Prefettura hanno deciso di accogliere la nostra richiesta”, approvando l’inserimento del nome dell’altro papà nel documento.

L’adozione per casi particolari non era infatti applicabile perché era venuto meno il padre biologico, che quindi non poteva evidentemente dare il consenso. Questo era l’unico modo per tutelare l’interesse del minore, che deve già convivere con la tragedia di aver perso un padre e si sarebbe visto costretto a fare i conti anche con il trauma di dover rinunciare all’altro.

Ho potuto ottenere il riconoscimento di padre del mio bambino solo grazie alla morte di mio marito”, ha aggiunto il signor E che, proprio in questi giorni, è potuto tornare a casa con il piccolo Enrico.

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