Una nuova ricerca ha studiato in che modo il legame delle nonne con i propri nipoti differisca da quello con i figli: ecco cosa ha scoperto.
Si dice spesso che con le nonne materne si crei un legame più forte che con quelle paterne; fermo restando che questo è un concetto troppo generico e che, nei rapporti, conta prima di tutto come si pongano le persone, pare però che la scienza confermi, almeno in parte, una verità sostenuta ultimamente da diverse mamme sui social, ovvero che l’ovulo da cui vengono generati i nostri figli “appartenga” in realtà alle madri delle madri, quindi alle nonne materne.
A sostenerlo, in un video diventato virale, è ad esempio la creator Dèborah Dali, che dice: “Ho appena scoperto una cosa sconvolgente: come donne, nasciamo con tutti i nostri ovuli. Quindi non è stata tua madre a creare i tuoi ovuli, ma tua nonna, perché tua madre è nata con i suoi ovuli. L’ovulo che ti ha creato è stato creato da tua nonna”.
@debodali I can’t be the only one freaking out about this😩 #foryou #fyp #CareerAdvice #ColdDays ♬ son original - Déborah-Dali
Benché Dali abbia espresso il concetto in maniera fin troppo semplicistica, non si allontana da quella che per la scienza è la nozione di “continuità intergenerazionale ovarica”, che sottolinea i legami profondi e fisici che condividiamo con le donne che ci hanno preceduto.
La storia inizia nello sviluppo fetale. Intorno alla settima settimana di gestazione, gli embrioni femminili iniziano a formare la loro riserva di ovuli per tutta la vita. Questo processo, chiamato oogenesi, è la creazione di un ovulo (noto anche come ovocita), e inizia quando le cellule germinali primordiali migrano verso l’ovaio appena formato nel feto in via di sviluppo. Per dirla in parole semplici, ciò significa che quando una nonna era incinta di una madre, c’erano in realtà tre generazioni (madre, figlia e nipote) fisicamente connesse in modo straordinario.
Secondo l’American Society for Reproductive Medicine (ASRM), le donne nascono con 1-2 milioni di ovuli , ma solo una frazione, circa 400-500, maturerà e verrà rilasciata durante l’ovulazione. Il resto rimane dormiente, con il potenziale per plasmare le generazioni future.
Questo raro processo biologico non ci collega solo ai nostri antenati, ma illustra anche la complessa rete di continuità che sostiene la vita. L’uovo che è diventato te si è formato nel grembo di tua nonna, è passato attraverso tua madre e alla fine è diventato parte di te. È un promemoria del fatto che le nostre vite sono profondamente intrecciate con le scelte e le circostanze di coloro che ci hanno preceduto.
Per le mamme che hanno concepito tramite fecondazione in vitro o altre tecnologie di riproduzione assistita, il percorso verso la maternità potrebbe aver seguito un percorso diverso, ma il legame è ugualmente profondo. L’ovulo che è diventato tuo figlio potrebbe essere stato nutrito con cura fuori dal corpo, a testimonianza sia del progresso scientifico che della determinazione a costruire una famiglia. Ogni bambino, indipendentemente da come è stato concepito, porta con sé una storia unica di connessione e cura.