Tutti i bambini hanno una curiosità innata, tale da spingerli sin dai primi mesi di vita a esplorare il mondo che li circonda ma, secondo uno studio della Rutgers University-New Brunswick, i bimbi in età prescolare sono maggiormente sensibili al divario tra quanto sanno e quanto c’è da imparare.

Il team di ricercatori ha affermato che questa quantità “ottimale” di conoscenza esistente creerebbe il giusto mix di incertezza e curiosità nei bambini motivandoli a saperne di più.

Come stimolare correttamente la curiosità dei bambini secondo la scienza

La recente ricerca scientifica, pubblicata sulla rivista Psychological Science, ha messo in evidenza che i bambini in età prescolare hanno maggiori probabilità di scegliere di raccogliere più informazioni su qualcosa se ne sanno abbastanza da trovarlo interessante, ma non troppo da renderlo noioso.

L’autore senior dello studio, la Dott.ssa Jenny Wang, assistente professore di psicologia cognitiva alla Rutgers, ha affermato:

C’è una quantità infinita di informazioni nel mondo reale. Eppure, nonostante debbano imparare così tanto in così poco tempo, i bambini piccoli sembrano imparare in modo felice ed efficace. Volevamo capire cosa spinge la loro curiosità.

Sappiamo per certo che i bambini sono naturalmente curiosi, ma la domanda difficile a cui gli studiosi hanno tentato di dare risposta è come sfruttare questa curiosità naturale. Per darne risposta, lo studio si è concentrato su come il livello di conoscenza dei bambini influenza le informazioni che loro stessi trovano interessanti.

Dai risultati emerge che i bambini non sono attratti dalle informazioni per un aspetto legato alla novità ma, piuttosto, dalla curiosità che potrebbero suscitare in loro le informazioni stesse.

Secondo lo studio, “l’incertezza spinge i bambini ad essere curiosi”

Lo studio ha preso in esame un campione di bambini in età prescolare, dai 3 ai 5 anni, valutando attraverso degli esperimenti con dei libri di racconti appositamente creati dagli studiosi, i diversi “domini di conoscenza” nei bambini.

L’esperimento, inoltre, ha valutato la capacità dei più piccoli di comprendere un argomento specifico, come per esempio il contagio o una malattia, chiedendo anche in che modo l’attuale livello di conoscenza dei bambini suscita l’interesse a saperne di più. Secondo la Dott.ssa Wang:

Intuitivamente, la curiosità sembra appartenere a coloro che sanno di più, come gli scienziati, e a coloro che sanno di meno, come i bambini. Ma quello che abbiamo trovato qui è piuttosto sorprendente: sono stati i bambini nel mezzo a mostrare il maggior interesse a saperne di più sul contagio, rispetto ai bambini che sapevano troppo o troppo poco.

I bambini con incertezza maggiore nelle loro teorie intuitive tendono a cercare più informazioni rilevanti.

I ricercatori hanno mostrato ai bambini in età prescolare alcuni risultati ritenuti incerti per determinati eventi, lasciando a loro la possibilità di scegliere quale evento risolvere. Dai risultati si sono delineati due scenari:

  • i bambini con una conoscenza meno certa su alcuni eventi avevano maggiori probabilità di cercare informazioni per risolvere l’incertezza;
  • i bambini con una conoscenza più sicura su alcuni eventi, invece, non presentavano la stessa curiosità di cercare informazioni.

Questo risultato è replicato, successivamente, anche in un secondo esperimento, ma con la piccola differenza che i bambini nelle fasi intermedie dello sviluppo delle credenze, (ovvero quando l’esito causale era incerto e ambiguo), erano i più motivati ​​a risolvere l’incertezza.

Questi risultati mostrano per la prima volta la relazione tra una preferenza di apprendimento e lo stadio di sviluppo della teoria intuitiva di un bambino.

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