Crescere un figlio non è mai semplice, soprattutto perché è importante aiutarlo a esprimersi in maniera corretta e rispettosa nei confronti degli altri, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo. In una società come quella attuale, dove molti dei giudizi sono legati all’immagine e all’aspetto fisico, si dovrebbe cercare di trasmettergli l’idea che non siano degne di rispetto solo le persone magre.

Il dialogo con un figlio o una figlia risulta essere una componente importante e deve comprendere anche dei momenti in cui cerchiamo di indirizzarli sui termini migliori da utilizzare. Alcuni di loro potrebbero così utilizzare la parola “grasso” nel definire qualcuno  e utilizzarlo come un insulto, a conferma di come ritengano migliore un fisico longilineo.

Anonimo

chiede:

Se questo dovesse accadere, è fondamentale correre ai ripari prima che questo modo di parlare possa diventare un’abitudine. Questo, infatti, sta a indicare chiaramente come il bimbo associ l’essere grassi a un sistema di valori negativo.

Cosa bisogna fare in casi simili? Crystall Williams, psicologa della California, ha provato a dare qualche consiglio ai genitori su come poter agire attraverso un’intervista ad Huffington Post: “Se i genitori sentono i propri bambini usare la parola ‘grasso’ per insultare o criticare se stessi o gli altri significa che la vedono con un’accezione negativa. A questo punto sarebbe importante provare a fare loro alcune domande: ‘Cosa significa per te la parola grasso? Cosa pensi che la parola grasso significa per le altre persone? Chi decide chi è grasso e chi no? C’è qualcosa di sbagliato nell’essere grasso?'” 

Una mamma o un papà potrebbe inoltre ricordare al proprio figlio che “i corpi possono avere forme, colori e dimensioni differenti”, sono le parole della dietista Alyssa Miller alla testata. La medica sottolinea inoltre come sia importante dire loro che “usare parole come ‘grasso’ o ‘minuscolo’ sotto forma di insulto non va bene. Le frasi che si dovrebbero avere come riferimento sono ‘Tutti i corpi sono diversi’ e ‘Non facciamo commenti sui corpi delle persone'”. 

Se il piccolo dovesse rispondere e sottolineare che la parola ‘grasso’ non è sinonimo di ‘cattivo‘, è possibile replicare e chiedergli perché stia usando quel termine come un insulto o perché non vuole che gli altri pensino che sia grasso.

Non si deve inoltre mai dare per scontato che i bambini siano troppo piccoli per capire i pregiudizi. Nella maggior parte delle situazioni, infatti sono in grado di assorbire i messaggi dall’esterno sin dalla tenera età, al punto tale da arrivare a percepire quanto nella società di oggi ci sia una sorta di fobia nei confronti del grasso. Molti di noi potrebbero pensare che possano essere vittime di bullismo se vengono percepiti come grassi. Non appena li si sente pronunciare quella parola, sarebbe importante interromperli e provare a intavolare un discorso differente.

La terapista Sarah Herstich suggerisce così di cambiare approccio: ‘I genitori dovrebbero usare la parola ‘grasso’ in modo neutro, esattamente come si fa quando si parla del colore dei capelli, della pelle o dell’altezza delle persone”. 

Cambiare il loro modo di pensare non sarà certamente semplice, ma si dovrebbe imparare a enfatizzare caratteristiche diverse dal peso di qualcuno.

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