
Tra gli esami di screening prenatale si trova il bitest, che consente, tramite prelievo di sangue abbinato al test della translucenza nucale, di in...
Nella Giornata mondiale della salute, dedicata quest'anno al benessere materno e neonatale, la storia della 37enne diventata mamma del piccolo Jan nonostante i problemi di salute e la diagnosi di infertilità ricevuta da ragazzina.
Una storia positiva, a lieto fine, nella Giornata mondiale della salute, dedicata quest’anno al benessere materno e neonatale; è quela di Camilla Lomazzi Jorgensen, a cui in gioventù era stata diagnosticata l’infertilità, ma che lo scorso 18 agosto è diventata mamma di Jan, nato alla clinica Mangiagalli di Milano dopo una gravidanza delicata, ma conclusasi nel miglior modo.
Nel 2023 Lomazzi Jorgensen ha cominciato a cercare una gravidanza: “Conoscendo i problemi ormonali che ho fin da ragazzina – ha raccontato al Corriere della Sera – ho fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita in Danimarca, perché sono per metà danese e per metà italiana”. Pur andando in Danimarca chiede però di essere seguita in Italia, a Milano, e sceglie la Mangiagalli all’interno del Policlinico; deve essere riaggiustato il dosaggio dei farmaci che prende per la pressione alta, ma non è la sola strada da seguire: “A luglio 2023 incontro per la prima volta la dottoressa Irene Cetin che, oltre a modificare la terapia, mi dà altre indicazioni: stop a qualsiasi tipo di alcolico, attenzione alla dieta”.
Fra le preoccupazioni più grandi per la sua gravidanza quella della preeclampsia; un pensiero che da un lato la intimoriva, “ma il desiderio di un figlio era grande e mi ha permesso di superare tutte le paure. I primi mesi, come tante altre donne, temevo di perdere il bambino. Poi, via via che raggiungevo alcuni ‘traguardi’, mi sono rassicurata – ha spiegato – Prima l’esame della traslucenza nucale, che aiuta a capire se il bimbo ha malformazioni, poi il test del Dna e infine l’ecografia morfologica. Alla fine di questi passaggi, tutti positivi, mi sono detta: ok, ora posso ufficialmente dire di essere incinta”.
Tra gli esami di screening prenatale si trova il bitest, che consente, tramite prelievo di sangue abbinato al test della translucenza nucale, di in...
Durante la gravidanza Camilla Lomazzo Jorgensen sviluppa comunque il diabete gestazionale, e per il bene suo e di Jan deve seguire una dieta ancora più rigorosa; come se non bastasse, alla fine della gravidanza la pressione si è alzata molto, tanto da far necessitare un ricovero.
Alla fine, il parto è andato bene, e Jan è nato sano e in salute; “Ogni gravidanza rappresenta una prova per la salute della mamma e del neonato – ha spiegato Irene Cetin, direttrice dell’Ostetricia in Mangiagalli – In Italia la prevenzione, la diagnosi precoce e le cure hanno reso sempre meno frequenti le grandi patologie ostetriche come preeclampsia e diabete gestazionale. Questo ha anche ridotto di molto sia la morbilità materna sia quella perinatale legata alla prematurità”.
E adesso la neomamma pensa già al secondo figlio.