Di tempo ne resta poco – mancano solo quindici giorni, compreso oggi -, ma l’opportunità, per chi ne ha diritto, è da cogliere al volo. Le madri lavoratrici possono richiedere dei buoni voucher di seicento euro mensili per, spiega il documento dell’Inps, “l’acquisto di servizi per l’infanzia”. Con “l’assegno mensile”, la famiglia potrà provvedere a pagare una baby-sitter o l’asilo nido, sia pubblico che privato.

Il voucher può essere ottenuto per un massimo di sei mesi, per un totale di 3600 euro, solo dopo aver rinunciato al congedo parentale e non oltre gli undici mesi dallo stesso congedo. Unica difficoltà, la ristrettezza dei tempi, con le domande di richiesta del contributo che vanno presentate entro e non oltre il 31 dicembre 2014.

Il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 287 del 11.12.2014 e stabilisce i criteri e le modalità di accesso al contributo riconosciuto al termine del periodo di congedo di maternità e negli undici mesi successivi, alla mamma lavoratrice, dipendente di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro, nonché la madre lavoratrice iscritta alla gestione separata di cui all’arti. 2, legge n.335/1995.

È il sito dell’Inps a chiarire chi e come può richiedere l’assegno mensile. “La madre lavoratrice dipendente di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro, nonché la madre lavoratrice iscritta alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, al termine del periodo di congedo di maternità e negli undici mesi successivi, ha la facoltà di richiedere, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile alternativamente per il servizio di baby-sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. La richiesta – chiarisce l’Istituto nazionale di previdenza sociale – può essere presentata anche dalla lavoratrice che abbia usufruito in parte del congedo parentale“.

Il beneficio – continua la nota dell’Inps – consiste in un contributo, pari ad un importo massimo di 600 euro mensili, per un periodo complessivo non superiore a sei mesi“. Quindi, 3600 euro in sei mesi per – queste le finalità del bando – “promuovere una cultura di maggiore condivisione dei compiti genitoriali e favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.

La madre lavoratrice può presentare domanda – che deve essere inoltrata per via telematica all’Inps – indicando, al momento della domanda stessa, a quale delle due opzioni (buoni voucher per baby-sitter o contributo per l’accesso alle strutture pubbliche e private accreditate) intende accedere e per quante mensilità intende usufruire del beneficio in alternativa al congedo parentale, con conseguente riduzione dello stesso.

Per gli anni 2014 e 2015 le domande possono essere presentate entro il 31 dicembre di ciascun anno. Ma attenzione, c’è un limite di venti milioni di euro annui. Pertanto, esauriti tali fondi le domande saranno rigettate. Mentre la graduatoria sarà stilata in base all’ordine di presentazione delle domande. Quindi fondamentale sarà la tempestività nell’effettuare la richiesta. Sarà poi lo stesso sito Inps a pubblicare l’elenco delle strutture pubbliche e private accreditate, nel caso in cui la madre scelga il contributo per l’asilo e non per la baby-sitter.

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