
Fiocco rosa per la casa reale britannica, è nata la figlia di Beatrice di York. La piccola, che ha ereditato il titolo di contessa dal padre, qual...
Solo a distanza di due mesi dalla nascita della piccola Athena la 36enne reale si è aperta sulle preoccupazioni vissute per il parto prematuro.
Solo a distanza di due mesi dalla nascita della secondogenita Athena Elizabeth Rose, avvenuta lo scorso 22 gennaio, la principessa Beatrice di York ha trovato la forza per parlare della grande sofferenza provata in questo secondo parto.
Già all’epoca della nascita il marito di Beatrice, Edoardo Mapelli Mozzi, aveva scritto su Instagram che la piccola era nata piuttosto in anticipo rispetto ai tempi previsti – inizio di primavera – e che pesava solo due chili, definendola però “minuscola e assolutamente perfetta”. Ora, però, la principessa ha scritto un articolo per British Vogue, rivelando tutte le complicazioni della gravidanza e le preoccupazioni per la salute della sua bimba prematura.
“Niente ti prepara al momento in cui ti rendi conto che tuo figlio nascerà troppo presto – ha scritto Beatrice di York – Non puoi controllare praticamente nulla, ti chiedi se sarà in buona salute, se ci saranno delle complicazioni. Come un numero enorme di madri, ho passato le settimane prima del parto senza dormire, cercando di controllare ogni movimento del bebé che portavo in grembo, e chiedendomi di continuo: ‘E se succede questo, e se succede quello?'”.
Fiocco rosa per la casa reale britannica, è nata la figlia di Beatrice di York. La piccola, che ha ereditato il titolo di contessa dal padre, qual...
“I suoi piedini erano piccoli come le zampette di un coniglio di peluche della mia prima figlia- ha proseguito la reale – Ho pianto per settimane prima di rendermi conto che la vita con questo nuovo arrivo era reale”.
Athena Elizabeth Rose è venuta alla luce al Chelsea and Westminster Hospital di Londra; ha raggiunto la sorellina Sienna e Wolfie, che Mapelli Mozzi ha avuto da una precedente relazione.
Beatrice di York ha scritto l’articolo per ricordare anche tutte le famiglie che vivono lo stesso percorso, e per rassicurarle di non essere sole. Non è un caso se, dopo la nascita della secondogenita, la 36enne ha deciso di diventare ambasciatrie di Borne, una charity impegnata proprio nella ricerca sulle nascite premature.