L’aumento delle temperature dovute al cambiamento climatico mette in pericolo sempre di più le donne incinte, le neomamme e i neonati. A supportare questa tesi ci sono diversi studi scientifici, racchiusi in un articolo di National Geographic, che evidenziano gli effetti del caldo estremo sulle donne in gravidanza. Mentre il mondo diventa più caldo, gli studiosi stanno documentando un picco di nascite premature, morte perinatale e bambini sottopeso alla nascita.

Gli scienziati non sono ancora riusciti a identificare con precisione quali siano i periodi in cui le alte temperature rappresentino il rischio maggiore per la gravidanza, ma l’esposizione al calore intenso sembra causare problemi sia nelle fasi iniziali che in quelle successive.

Diversi studi suggeriscono che il caldo potrebbe influire maggiormente sulle donne incinte quando il termine per partorire si avvicina. L’esposizione a temperature estreme negli ultimi giorni o settimane di gravidanza può aumentare le probabilità di morte perinatale o innescare un parto prematuro, il che può aumentare il rischio per il neonato di malattie respiratorie, compromissione dello sviluppo neurologico e morte nella prima infanzia.

Altre ricerche hanno indicato che, all’inizio della gravidanza, il caldo può risultare, per il bambino in via di sviluppo, in un rischio di difetti cardiaci, del midollo spinale o del cervello, anche questi che andrebbero a spiegare l’aumento di nati prematuri o nati morti.

Finora, i ricercatori non hanno determinato i percorsi fisiologici precisi attraverso cui il calore influenza la gravidanza, ma hanno alcune ipotesi. La temperatura corporea di una donna incinta tende ad essere leggermente superiore alla media, aumentando quando le temperature circostanti aumentano. Le donne incinte hanno quindi maggiori probabilità di disidratarsi e sono meno in grado di rinfrescarsi rapidamente.

Anche la disidratazione potrebbe portare ai rischi sopracitati: il sangue, più denso, aumenterebbe la pressione sanguigna della madre riducendone il flusso, e quindi la fornitura di ossigeno e sostanze nutritive al bambino.

Lo stress da calore potrebbe anche indurre infiammazione alla placenta, innescando il travaglio prematuro. Sulla base di studi sugli animali, inoltre, si è riscontrato come le temperature elevate possono stimolare livelli più elevati di ormoni della gravidanza (come l’ossitocina), che potrebbe anticipare il travaglio.

Britt Nakstad, neonatologa dell’Università del Botswana, ha affermato:

Sebbene queste ipotesi sembrino plausibili, c’è ancora molto che non sappiamo, riguardo se e in che misura questi meccanismi agiscano sul corpo di una donna incinta quando sopporta il caldo estremo.

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