A breve l’Assegno unico, la misura varata dal governo Draghi nel 2021 per le famiglie con figli a carico, potrebbe sparire per essere “rimontato” in un’ottica pensata soprattutto per le famiglie più numerose ma, inevitabilmente, destinata a far discutere.

Se ne saprà di più con l’approvazione della prossima legge di bilancio, quando la misura verrà discussa dal governo Meloni e, anche se dalla maggioranza giurano di non voler smantellare l’impianto dell’Assegno unico, che a oggi viene erogato a chiunque abbia un figlio a carico, con l’Isee come indicatore per determinare l’entità dell’assegno, ma senza limitazioni né esclusioni in base al reddito, l’ipotesi che il bonus famiglia possa essere mirato a determinate categorie di famiglie è decisamente accreditata.

Attualmente si stima che a godere dell’Assegno unico siano 9,8 milioni di figli, su una platea massima possibile di 10,7 milioni; la misura è anche fra le più costose, con una spesa che si aggira, per quest’anno, sui 20 miliardi di euro.

Ci sono però anche problemi di altro tipo che potrebbero indurre il governo a ripensare alla misura: in primis, il problema di tipo normativo, con l’Italia che era stata ripresa già lo scorso anno dalla Commissione europea, con lettera d’infrazione, per il requisito della residenza di almeno due anni nel nostro Paese per avere l’Assegno unico, ritenuto discriminatorio. La lettera d’infrazione è diventata lo scorso mese un deferimento alla Corte di Giustizia, motivo che potrebbe spingere Meloni e i ministi a ripensare la norma.

Altro aspetto problematico è quello che riguarda il requisito obbligatorio dei figli a carico.

Ma il secondo elemento su cui il governo sembra voler ragionare riguarda quella che il presidente della commissione Finanze della Camera Marco Osnato (FdI) ha definito “premialità ridotta su natalità e per le famiglie numerose” e “sulla cumulabilità con Isee”, temi su cui ” bisogna ragionare – ha dichiarato Osnato – Mi sembra che si possa ipotizzare una valutazione sulla revisione della norma”.

Il riferimento di Osnato riguarda due aspetti già criticati dal centrodestra: uno, più tecnico, riguarda l’aumento dell’Isee per le famiglie che ricevono l’Assegno unico, con le famiglie più in difficoltà che, ottenendo il sostegno, finiscono in una fascia Isee più alta, perdendo magari i requisiti per ottenere altre misure di sostegno. Il secondo aspetto è il danneggiamento delle famiglie con molti figli, che hanno un incasso più alto con l’Assegno unico, e che il governo vorrebbe sostenere maggiormente.

Anche se finora non ci sono idee concrete sulle misure che Meloni potrebbe adottare per modificare l’Auu, le ipotesi riguardano soprattutto i già citati effetti dell’Assegno sull’Isee ed eventuali aumenti di importo per le famiglie numerose.

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