Un tempo, i gemelli erano un avvenimento raro, oggi, al contrario, sono diventati così comuni che a malapena fanno notizia. E se continua così, tra una decina di anni diventeranno quasi la norma. Proprio per tali prospettive, medici e psicologi danno consigli e informazioni alle famiglie, agli insegnanti su come comportarsi e proteggere l’individualità dei bambini.

I motivi di questo inarrestabile trend sono noti a tutti: la fecondazione in vitro e altre tecniche di riproduzione assistita favoriscono la super-gravidanza. Da quando queste nuove tecnologie sono venute in aiuto delle coppie sterili, i parti gemellari sono aumentati del 47 per cento mentre quelli plurigemellari del 370 per cento. Nei paesi occidentali afflitti da un tasso di crescita vicino allo zero, si tornano a vedere famiglie numerose, ma con un piccolo particolare: i figli hanno tutti la stessa età.

Non sono gemelli identici ovviamente, perché nascono dalla fecondazione di uova distinte, ma sono fratelli abituati fin dalla vita fetale a vivere a contatto. Un contatto che rimane vivissimo anche dopo la nascita e la separazione: ogni gemello impara a riconoscere il pianto e i suoni degli altri, e così influenzano l’un l’altro sin dai primi mesi di vita. È un legame inscindibile che rende questi fratelli quasi un’unità. Proprio per questo gli educatori temono che i fratelli gemelli possono essere così legati e sicuri nel loro rapporto, da isolarsi dal mondo esterno, e quindi condurre un’esistenza all’insegna della solitudine.

Un tempo c’era la tendenza di mantenere i gemelli insieme, soprattutto a scuola; ma oggi, gli psicologi raccomandano vivamente di non farlo, in modo da aiutare i bambini a crescere autonomamente e a sviluppare una propria personalità. Oggi, i genitori possono “prepararsi” già durante i nove mesi, poiché la scienza permette loro di sapere se si tratta di un parto gemellare, in modo da affrontare serenamente la nascita di due o più figli contemporaneamente.

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