Defecare (fare la cacca) è un processo fisiologico indispensabile, perché è in questo modo che l’organismo espelle i prodotti di scarto, i batteri e il materiale non digerito. Eppure anche questo processo può essere condizionato da diversi fattori e non risultare lineare come dovrebbe.

Parliamo della stitichezza nei neonati, andando a comprendere le possibili cause e, soprattutto, i rimedi e gli accorgimenti da adottare per assicurare al bambino una corretta evacuazione.

Le cause della stitichezza nei neonati

La stitichezza, o stipsi, viene definita dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù come una condizione clinica nella quale vi è un’alterazione della frequenza delle evacuazioni. Il Manuale MSD precisa che si parla di stipsi nel caso in cui il ritardo o la difficoltà a espellere le feci perduri nei lattanti e nei bambini piccoli per almeno un mese.

È una condizione comune nei più piccoli, anche perché ci sono tre fasi della loro crescita in cui aumenta il rischio di sviluppare la stitichezza.

  1. Il primo momento è legato allo svezzamento (quindi intorno ai sei mesi), ovvero quando si introducono nell’alimentazione i cibi solidi e i cereali così come per il passaggio dal latte materno al latte vaccino. Solitamente i bambini allattati con latte artificiale tendono a evacuare meno spesso rispetto quelli allattati al seno.
  2. Il secondo momento arriva con lo spannolinamento e l’educazione all’utilizzo del WC.
  3. Il terzo momento è a ridosso dell’inizio della scuola.

Come si può intuire ci sono cause non solamente fisiche e alimentari, ma anche psicologiche. Queste, in realtà, emergono con la crescita; nel primo anno di vita la stitichezza nel neonato è prevalentemente legata alle variazioni dietetiche. Nel 90-95% dei casi, spiega l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, non vi sono cause patologiche, tanto che si parla di stipsi funzionale.

La rivista Medico e Bambino spiega che l’espressione stipsi funzionale fa riferimento a un rilasciamento difettoso della muscolatura del pavimento pelvico e dello sfintere anale interno al momento dell’arrivo del bolo fecale nel retto.

Per capire se si tratta di una condizione clinica o di stipsi funzionale è necessario fare riferimento più alla consistenza delle feci che alla frequenza dei movimenti intestinali. Questo perché, così come accade per gli adulti, non vi è una regola fissa e univoca per tutti.

Normalmente i neonati evacuano anche una o due volte al giorno, ma possono trascorrere anche giorni senza che questo avvenga. Anzi, come evidenziato dal portale MedlinePlus, dopo il primo mese nel quale i neonati tendono a defecare una volta al giorno, successivamente la frequenza diminuisce. Il motivo è da individuare anche nella debolezza dei muscoli addominali che rendono difficile l’espulsione delle feci.

Ci sono anche condizioni patologiche che nel 5% dei casi sono responsabili della stipsi. In questi casi si parla di stipsi organica che è causata da un disturbo fisico (come la fibrosi cistica, i difetti congeniti dell’ano, la celiachia o l’allergia alle proteine del latte vaccino), da un farmaco o da una tossina (come nel caso del botulismo).

I sintomi della stipsi neonatale

Il sintomo principale della stitichezza è la ridotta frequenza nell’evacuazione. Nei neonati, complice anche l’impossibilità di comunicare il disturbo, si ha generalmente irritabilità, dolore addominale e riduzione dell’appetito.

Non è raro che la stitichezza determini anche una riduzione della minzione: le masse di feci che si accumulano nella parte bassa del colon e del retto, infatti, vanno a comprimere la vescica impedendone il completo e corretto svuotamento. Il rischio è quello di favorire lo sviluppo e le recidive delle infezioni delle vie urinarie.

Inoltre le feci del neonato con stipsi possono apparire dure e secche (e non morbide come dovrebbero) o essere accompagnate da sangue.

I rimedi e le possibili cure

Rimedi-stitichezza-nel-neonato
Fonte: iStock

Essendo nei neonati la causa prevalentemente funzionale, è necessario intervenire sul cambiamento della dieta. Possibili soluzioni prevedono l’aggiunta di 30-120 ml di succo di pera, mela o prugna al giorno o 1 cucchiaino di sciroppo di masi leggero due volte al giorno. Nei neonati che hanno già effettuato lo svezzamento è necessario aumentare il consumo di acqua, frutta, verdure e cereali ad alto contenuto di fibre andando invece a ridurre latte e formaggi che possono favorire la stitichezza.

Un altro rimedio efficace è quello del massaggio infantile. L’Associazione Italiana Massaggio Infantile spiega come questa pratica sia in grado di offrire al neonato sollievo dai fastidi e dalle tensioni muscolari provocati, tra gli altri, dalla stipsi. La tipologia di massaggio infantile più indicata è quella plantare con l’esecuzione, partendo dal centro, di piccoli movimenti nelle zone dei piedi o delle mani del neonato.

Il trattamento può inoltre prevedere il ricorso a clisteri evacuativi con soluzione fisiologica e farmaci che aiutano a mantenere le feci morbide. Le forme organiche vanno ovviamente trattate andando a intervenire sulla causa ed è competenza del medico stabilire la terapia da seguire.

Come prevenire la stitichezza?

Il consiglio che i genitori possono seguire è quello di supportare adeguatamente lo svezzamento, introducendo correttamente i cibi solidi e di investire sull’allattamento al seno. Questo tipo di allattamento può essere considerato una forma di prevenzione della stitichezza nel neonato, tanto che uno studio dell’International Breastfeeding Journal mostra come il rischio di stitichezza funzionale sia ridotto nei bambini che sono stati alimentati in questo modo.

Quando è utile consultare il pediatra?

Se nei primi mesi di vita il neonato rimane per tre giorni senza evacuare e risulta irritabile e vomita è necessario consultare il pediatra. Anche la presenza di sangue nelle feci, inappetenza, gonfiore addominale, calo di peso e ridotta capacità di suzione sono segnali d’allarme che possono far sospettare una causa organica all’origine della stipsi.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Neonato (0-1 anno)