
Con lo svezzamento si passa ovviamente anche a cibi con consistenze diverse. Una di queste è la pappa lattea. Cos'è e come si prepara a casa?
Tra i riflessi arcaici neonatali temporanei c'è quello cosiddetto di estrusione per cui per i primi mesi il bambino respinge con la lingua qualsiasi cosa venga introdotta in bocca che non sia il seno o il latte. Scopriamo perchè esiste, quando scompare e come gestirlo.
Il motivo? Si tratta di un segnale (uno di quelli da considerare) che indica che il bebè è fisiologicamente pronto a ingerire cibi più solidi e diversi dal latte materno.
I riflessi neonatali sono quei comportamenti che dalla nascita, salvo problemi piuttosto seri del sistema nervoso, caratterizzano la vita di ogni essere umano. Di questi riflessi alcuni sono permanenti e rimangono anche in età adulta, altri invece sono passeggeri in quanto funzionali alle necessità dei primi mesi di vita e il cosiddetto riflesso di estrusione, noto anche con il nome di riflesso di spinta della lingua (o espressioni simili) è uno di questi.
Alla nascita ogni neonato non accetta di ingerire alimenti solidi e diversi dal latte materno. Il comportamento è, ovviamente, involontario e non consapevole da parte del bambino (per questo si parla di riflesso). Questo riflesso da una parte favorisce la suzione e dall’altra impedisce il soffocamento in quanto i muscoli del corpo non sono ancora pronti per ingerire alimenti solidi.
Nei primi mesi di vita, se si tocca il labbro o la lingua del neonato questi la spinge fuori come protezione da qualsiasi solido che l’organismo considera estraneo e per questo pericoloso. Ciò avviene anche con un cucchiaino; quando il riflesso di estrusione è ancora presente il bambino respinge qualsiasi tipo di alimento e strumento che non sia il seno o il biberon in caso di latte artificiale.
Quando questo avviene non significa che al bambino non piaccia il cibo, semplicemente che non è pronto per cambiare alimentazione e che per lo svezzamento bisogna ancora aspettare.
Sebbene l’origine del riflesso di estrusione e le tempistiche della sua scomparsa non siano del tutto chiare, generalmente questo si sviluppa a partire dalla trentaduesima settimana di gravidanza insieme al riflesso di suzione. La sua scomparsa avviene indicativamente tra il quarto e il sesto mese di vita ed è il motivo per cui a partire da questo periodo i pediatri suggeriscono ai genitori di iniziare lo svezzamento.
Un’indicazione utile per comprendere se il bambino ha perso il riflesso di suzione è quella di utilizzare il cucchiaino per dare un po’ di frutta omogeneizzata al bambino. Se questo viene fatto troppo presto il bambino respingerà il cucchiaio, altrimenti, seppur con sorpresa e qualche perplessità, comincerà ad accettare e familiarizzare con questa novità e a dimostrare di aver perso il riflesso di estrusione e anche per questo essere pronto ad assumere cibi diversi dal latte materno.
Ogni bambino è diverso e la scomparsa del riflesso di estrusione non avviene per tutti nello stesso esatto momento, tanto che i bambini nati prematuri potrebbero impiegare più tempo a perdere questo riflesso.
È però importante che scompaia altrimenti potrebbe causare problemi di allineamento dei denti e difficoltà nella pronuncia di una o più consonanti, specialmente la l e la s. Nel caso in cui questo non avvenisse è importante consultare il pediatra il quale saprà valutare il da farsi.
Come abbiamo anticipato il riflesso di estrusione non è l’unico segnale che indica che il bambino è pronto per lo svezzamento, così come l’essere pronto per il cambio di alimentazione non significa che questo avvenga in maniera lineare e senza possibili difficoltà. Questo perché sono diversi i meccanismi che il bambino non solo deve sviluppare, ma anche acquisire e padroneggiare.
Tra i più importanti troviamo la capacità di stare seduto e quella di tenere la testa alta. La crescita dei bambini, specialmente nei primi anni di vita, è molto rapida e avviene su più livelli: è importante che i genitori sappiano notare questi cambiamenti per rispondere alle sempre nuove esigenze dei propri figli.
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