
La dermatite atopica nei bambini è un fenomeno relativamente frequente. Si tratta di una malattia di tipo infiammatorio che interessa la pelle e c...
La pelle screpolata dei neonati è una problematica comune, ma transitoria, che si risolve in poco tempo con le giuste accortezze e impiegando i giusti prodotti.
La pelle screpolata dei neonati può anche degenerare in una vera e propria desquamazione su zone del corpo anche piuttosto estese. In particolare sono interessate da inaridimento, secchezza e disidratazione:
Si tratta di una problematica tipica delle prime settimane di vita del piccolo, che può facilmente andare incontro anche all’acne neonatale: si tratta di un disturbo innocuo, che si risolve in breve tempo e non è doloroso per il piccolo.
Sono quelle che l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù definisce dermatosi neonatali transitorie, cioè manifestazioni cutanee (possono essere di diverso tipo) che compaiono solitamente entro il primo mese di vita e nell’arco dei primi due anni, ma che hanno una regressione veloce e spesso spontanea, senza bisogno di alcun trattamento specifico.
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La pelle screpolata dei neonati è dovuta a un’epidermide che per forza di cose è ancora sottile e delicata, come spiega il pediatra Francesco Pastore:
Nei primi mesi di vita la pelle dei neonati può apparire screpolata, soprattutto in alcune zone. Ciò è normale e dipende dal fatto che non si sono ancora del tutto formate le ghiandole sebacee, che con la produzione di sebo “nutrono” lo strato più superficiale della cute, lubrificandola in modo naturale.
Non bisogna dimenticare poi che, alla nascita, il neonato viene a contatto con un ambiente extrauterino a cui non è abituato, dopo aver trascorso nove mesi nell’utero avvolto dal liquido amniotico, un ambiente del tutto diverso.
Nel giro di due o tre settimane perde lo strato più superficiale della pelle e se ne forma un altro, più resistente.
Di per sé, la secchezza della pelle del neonato, la sua desquamazione o il suo apparire semplicemente screpolata non deve destare particolare preoccupazione, perché è del tutto normale. Anche se antiestetica, la problematica non ha effetti negativi a lungo termine, anzi è solo temporanea.
Comunque in alcune situazione specifiche è meglio affidarsi a un pediatra esperto di problematiche della cute, che possa effettivamente rilevare un’eventuale patologia non legata al normale cambio di pelle che necessita di un trattamento specifico.
Il trattamento della pelle screpolata passa per diverse accortezze, che riguardano l’igiene a tutto tondo. Le illustra il dottor Pastore:
Si può quindi idratare la cute usando dei prodotti idonei all’igiene del neonato, che non devono essere aggressivi, ma rispettare la delicatezza dell’epidermide. Sono molto indicati gli oli a base di vitamina E per il loro alto potere idratante. L’idratazione della cute è necessaria perché una cute secca è maggiormente vulnerabile. L’acqua del bagnetto non deve avere una temperatura superiore a 37/38 gradi e il bagnetto non deve durare per più di 10 minuti perché altrimenti la pelle può seccarsi. Importante anche il lavaggio degli indumenti dei neonati che va fatto con detergenti poco aggressivi.
Oltre a come lavare i vestiti dei neonati, importante è anche stare attenti alla loro composizione. Sono da preferire materiali freschi come il cotone e il lino, ma anche la lana mista a seta per l’inverno. Bisogna poi accertarsi che siano altamente traspirabili e privi di sostanze nocive riportate sull’etichetta, da leggere sempre con attenzione.
Questo vale anche per i prodotti impiegati per l’igiene intima. Devono avere un inci accettabile, possibilmente una composizione quanto più eco-bio possibile. No a tutti quelli che contengono sostanze potenzialmente irritanti e nocive come profumi, paraffina, parabeni e siliconi.
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