La musica è un linguaggio più universale, più internazionale che qualsiasi altro. Le parole possono mentire, ma la musica no”. Così il celebre compositore russo Pëtr Il’ič Čajkovskij a mostrare come alla musica sia riconosciuta un valore e un’importanza come poche altre arti, discipline e abilità umane. Sulla base di questa consapevolezza è interessante conoscere più da vicino il cosiddetto metodo Gordon che ha come obiettivo un’educazione musicale precoce intesa come capacità di pensare alla musica nella mente.

Cos’è il metodo Gordon e come funziona

L’Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale (AIGAM) descrive il metodo Gordon come la modalità di apprendimento musicale del bambino dall’età neonatale. Sviluppata dopo mezzo secolo di ricerche dallo statunitense Edwin E. Gordon, la Music Learning Theory si basa sul presupposto che la musica si possa imparare con processi simili a quelli impiegati per apprendere il linguaggio.

Propriamente il metodo Gordon, che applica i principi della Music Learning Theory, si pone l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’attitudine musical di ogni bambino seguendo i suoi tempi e le sue potenzialità.

Alla base di questo metodo c’è la cosiddetta Audiation, che Gordon stesso definisce come la “capacità di sentire e comprendere nella propria mente musica non fisicamente presente nell’ambiente”. Si tratta del pensiero musicale necessario per:

  • comprendere la sintassi della musica (sia nell’ascolto che nella produzione)
  • sviluppare una buona lettura musicale
  • improvvisare musicalmente

Uno degli aspetti importanti su cui porre l’attenzione è che questa educazione musicale non ha come scopo quello di formare musicisti professionisti né si rivolge a bambini che hanno una particolare inclinazione a questo tipo di esperienza. Così come, per estensione, potremmo dire che l’apprendimento del linguaggio non è destinato solamente a chi da grande vorrà fare il linguista, il giornalista o l’insegnante né (ovviamente è un paradosso trattandosi di neonati) chi esprime una certa proprietà di linguaggio.

I benefici dell’educazione musicale precoce

Nel documento La musica come nutrimento, i suoni dell’infanzia del Centro per la Salute del Bambino vengono esposti diversi motivi per cui è sano e positivo investire sull’educazione musicale precoce. Tra questi ci sono benefici nello sviluppo del linguaggio, del miglioramento delle abilità cognitive e nella promozione della socialità.

La musica, infatti, stimola le stesse aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione del linguaggio, così come l’ascolto e la pratica musicale rafforzano le funzioni cognitive di base (attenzione, memoria, pianificazione delle azioni, coordinazione motorie fine e discriminazione uditiva). Fare musica insieme ad altri richiede ascolto reciproco, collaborazione e sincronizzazione andando a migliorare le competenze sociali.

Ci sono poi vantaggi legati all’effetto rilassante della musica (tanto da essere in grado di ridurre anche la percezione del dolore), alla stimolazione emotiva e alla promozione del benessere generale del bambino.

Come applicare il metodo Gordon a casa?

Il metodo Gordon prevede di far crescere il neonato in un ambiente ricco di esperienze musicali di qualità. Si basa sul gioco, il movimento e l’esempio diretto degli adulti che consentono di favorire lo sviluppo dell’Audiation. Nella tesi di laurea della dottoressa Isabella Terrassan dal titolo La musica nello sviluppo del bambino 0-3. La teoria e le pratiche di Edwin E. Gordon vengono illustrati alcuni principi per mettere in pratica il metodo Gordon. Un metodo che propriamente non è neanche possibile definire tale avendo un’impostazione sperimentale nella quale la pratica ha la precedenza rispetto alla teoria.

In questo senso è necessario che l’adulto accompagni il bambino nello sviluppo musicale rispettando il tempo del bambino e le sue risposte senza imporre strutture rigide. È importante coinvolgere attivamente il bambino nell’ascolto e nella riproduzione musicali senza aspettarsi risultati.

Il metodo Gordon prevede poi di cantare e vocalizzare insieme al bambino creando un ambiente musicale allo stesso tempo rilassato e stimolante. È importante offrire al bambino una varietà di stimoli musicali sin dai primi mesi di vita introducendo la musica tramite il gioco così che risulti essere un’attività divertente e interattiva.

Pro e contro del metodo Gordon

I principali vantaggi del metodo Gordon sono quelli di un apprendimento musicale naturale e spontaneo per il quale non ci sono pressioni o schemi rigidi da seguire. È un metodo che facilità lo sviluppo del linguaggio e tramite esso migliorare quello delle competenze musicali.

È un metodo che può essere applicato senza bisogno di avere competenze musicali professionali e ai bambini di tutte le età, migliorando la memoria, la creatività, la concentrazione, le capacità sociali e relazionali e l’autostima del bambino.

Tra gli aspetti critici bisogna considerare, invece, la necessità di un coinvolgimento continuo e costante da parte degli adulti e un’efficacia eccessivamente variabile. Questa, infatti, dipende dalla qualità e dalla quantità degli stimoli musicali offerti, così come dall’ambiente in cui ci si trova. È infine un metodo che essendo per sua stessa natura privo di regole e strutture, può essere difficile da perseguire con costanza.

Le alternative e altre tecniche di educazione musicale

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Fonte: iStock

Quella dell’educazione musicale è, proprio per i suoi benefici, una realtà indagata da diversi ricercatori e musicisti e proposta in numerosi metodi. Vediamone i principali.

Il metodo Kodály, sviluppato dall’omonimo compositore ungherese, si basa sull’uso del canto come base per l’educazione musicale. Prevede l’impiego di simboli per rappresentare le note e introduce gradualmente i concetti musicali partendo da melodie semplici e familiari.

Il metodo Orff-Schulwerk è invece basato sulla musica, il movimento, la danza e la parola. Il pedagogista e compositore tedesco Carl Off ha previsto per questo metodo l’utilizzo di strumenti a percussione (come tamburi e xilofoni) adottando un approccio gioco e pratico favorendo l’improvvisazione e la creatività.

Il metodo Dalcroze, ideato da Émile Jaques-Dalcroze, unisce musica e movimento per sviluppare coordinazione e senso ritmico. È un metodo che utilizza il corpo come strumento principale per comprendere il ritmo e la melodia prevedendo esercizi ritmici e basati sull’improvvisazione.

Edgar Willems, invece, ha elaborato un metodo (metodo Willems) che si concentra sulla connessione tra musica e sviluppo psicologico. Punta a sviluppare l’orecchio musicale in modo progressivo passando da esperienze sonore semplici a concetti più complessi integrando sensazioni fisiche, emotive e intellettuali.

Vi è anche un approccio Montessori alla musica basato sui principi educativi di Maria Montessori. È un metodo che permette ai bambini di esplorare liberamente suoni e strumenti musicali, sviluppando la sensibilità musicale tramite pratiche e materiali tattili e integrando la musica nelle attività quotidiane.

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