È possibile migliorare il benessere psicofisico del neonato, investire sul legame tra bambino e genitori (bonding) e assicurare al piccolo una crescita sana e positiva? È quanto promette di fare il massaggio infantile, una tecnica antica che ha ritrovato nuova attenzione e interesse e che, se ben eseguita, può rivelarsi una tecnica particolarmente interessante. Non solo per il bambino e i suoi genitori, ma anche per l’intera società.

Scopriamo perché, come si esegue e quali sono gli elementi a cui prestare attenzione.

Cos’è il massaggio infantile?

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù definisce il massaggio infantile come un modo di stare più che una vera e propria tecnica nei confronti del proprio bambino. Anche per questo è considerato come uno dei sistemi migliori per ristabilire quella continuità di vita del neonato che il parto ha per certi aspetti interrotto.

Più precisamente, quindi, il massaggio infantile è, riprendendo le antiche tradizioni orientali che lo praticano da secoli, un modo di dialogare con il bambino basato, come precisato dall’International Association of Infant Massage (IAIM) su: interazione, stimolazione, sollievo e rilassamento.

Il massaggio infantile, così come è stato presentato in occidente da Vimala McClure, colei che ne ha studiato e approfondito la pratica, è il frutto dell’integrazione del massaggio tradizionale indiano, del massaggio svedese e della pratica dello Yoga. Uno strumento, quindi, praticabile da tutti i genitori con lo scopo di proteggere, sostenere e stimolare la salute e la crescita del proprio bambino.

I benefici del massaggio infantile

Come anticipato il metodo del massaggio infantile mira a offrire vantaggi sia al neonato che alla sua famiglia (in modo particolare a chi lo pratica) e alla società in cui il bambino è inserito. In termini di interazione il bambino beneficia di un contatto sicuro e immediato che aiuta a entrare in empatia con loro, favorire una comunicazione sensoriale (non solo verbale), donandogli fiducia e sicurezza.

Grazie alla stimolazione il massaggio infantile migliora l’autoregolamentazione, stimola i vari sistemi dell’organismo (ormonale, digestivo, circolatorio e immunitario), migliora la qualità del sonno e contribuisce a migliorare lo sviluppo cerebrale.

In termini di sollievo e rilassamento il bambino ha maggiori capacità di calmarsi, una regolazione degli stati comportamentali, aumento degli ormoni del “buon umore”, riduzione degli ormoni dello stress e una maggiore flessibilità e tonicità muscolare. Inoltre sono associati anche vantaggi in termini di sollievo dai dolori delle coliche e riduzione dei disagi legati alla dentizione. Il bambino si sente più amato e rispettato tanto da avere un minor disagio emotivo.

Il massaggio infantile è inoltre utile in quanto, seguendo i corsi di preparazione al massaggio infantile, i genitori escono dalla loro solitudine, si riduce l’incidenza della depressione post partum, si aiutano le coppie a vivere le fasi di cambiamento dovute all’arrivo del bambino e si contrastano i fenomeno di abusi e violenza sui minori tramite l’educazione e lo sviluppo delle capacità genitoriali.

Grazie all’esecuzione delle tecniche di massaggio infantile i genitori, vedendone i benefici, acquisiscono una maggiore fiducia nelle proprie capacità, trascorrono del tempo di qualità con i propri figli, sviluppano un legame più profondo e comprendono meglio il comportamento del bambino.

Tutti questi benefici sono l’effetto dei movimenti ritmici eseguiti e della frequenza dei gesti che aiutano il bambino a scaricare le tensioni e a ottenere sollievo dai principali malesseri tipici dell’epoca neonatale.

Come fare? Le tecniche principali

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Fonte: iStock

L’indicazione è quella di iniziare il massaggio infantile quando il genitore e il neonato sono tranquilli e pronti a vivere questo momento. È preferibile evitare di eseguire il massaggio quando il bambino è stanco, piange o ha fame o subito dopo una poppata in quanto potrebbe rigurgitare o vomitare. Uno degli aspetti principali del massaggio infantile è che non ha una durata prestabilita in quanto non si tratta di eseguire tecniche uguali per tutti; dall’osservazione il genitore impara a conoscere e riconoscere i bisogni del proprio bambino e a rispondervi in maniera adeguata.

Anche per quel che riguarda il periodo temporale entro il quale praticarlo non esistono regole; generalmente è praticato nel primo anno di vita (sin dai primi giorni), ma lo si può praticare anche successivamente adattando le sequenze del massaggio ai tempi, alle richieste e alla maggiore mobilità del bambino.

Per iniziare il massaggio vero e proprio è utile sistemarsi in una stanza silenziosa e lontana dai rumori esterni, dove anche l’illuminazione e la temperatura siano adeguati alla situazione che si andrà a vivere. È fondamentale che il genitore sia rilassato e inizi innanzitutto ad ascoltare il proprio respiro, magari anche chiudendo gli occhi per introdursi pienamente in quello che sta per fare e ricevere.

Il primo step è il contatto con il bambino, che non deve essere necessariamente di tipo fisico. Guardarlo negli occhi o avvolgere una parte del corpo possono essere utili per preparare gradualmente il neonato, coinvolgendolo e rendendolo parte attiva del massaggio.

Quindi si procede al massaggio vero e proprio scegliendo una delle tecniche possibili. Le principali sono:

  • il massaggio bionergetico dolce;
  • il massaggio Shantala;
  • il massaggio svedese.

Nel massaggio bioenergetico dolce si eseguono movimenti di sfioramento, vibrazione e pressione circolare su tutto il corpo in modo da stimolare i muscoli.
Il massaggio Shantala, invece, prevede che il neonato sia adagiato sulle gambe del genitore in posizione prona o supina e venga massaggiato tramite olio di cocco. Questo massaggio aiuta il bambino a scoprire i confini del proprio corpo, rilassarsi e addormentarsi meglio.
Con il massaggio svedese si agisce sul sistema circolatorio procedendo dalle estremità al centro del corpo tramite inizialmente sfioramenti e tocchi leggeri per poi passare a movimenti più profondi ed energici come lo sfregamento e la frizione.

In genere è consigliato iniziare dalle gambe (la parte più ricettiva) per poi passare all’addome, al torace e alle braccia, per poi dedicarsi al viso e solo alla fine alla schiena. Durante il massaggio manuale è importante modulare l’utilizzo della voce che aiuta a rilassare sia il bambino che il genitore.

Controindicazioni e rischi

Di per sé, essendo un metodo dolce, non ci sono rischi legati alla pratica del massaggio infantile. Anche movimenti “sbagliati” o inadeguati non provocano traumi, lesioni o danni al bambino. L’unica controindicazione possibile è legata all’inefficacia del massaggio. Porsi in maniera troppo rigida o poco serena può vanificare i benefici del massaggio infantile e portare, sia il bambino che il genitore, a innervosirsi e stressarsi, rendendo questo metodo impossibile da praticare.

Inoltre il National Childbirth Trust (NCT) pone l’attenzione sull’utilizzo degli oli sulla pelle del bambino. L’indicazione è quella di evitare qualsiasi tipo di prodotto nel primo mese di vita, quando la cute del bambino è molto sottile e più soggetta a danneggiarsi. Tra tutti i tipi di oli disponibili il consiglio è quello di preferire l’olio di girasole (raccomandato per il massaggio dei bambini) e gli oli vegetali ricchi di grassi polinsaturi che risultano più delicati. Per l’utilizzo dell’olio sul corpo del neonato è inoltre utile seguire un movimento circolare in senso orario quando si massaggia la pancia e sostenere la caviglia o il polso quando si massaggiano le gambe e le braccia.

Chi può effettuare un massaggio infantile?

Anche alla luce di quanto detto il massaggio infantile è preferibile che venga svolto dal genitore. Di per sé è un metodo semplice che si perfeziona con la pratica e che può essere imparato seguendo i corsi dedicati (spesso presenti anche negli stessi corsi preparto). Esistono anche libri, siti e video che spiegano nel dettaglio i principali aspetti e indicazioni per vivere al meglio il momento del massaggio.

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  • Neonato (0-1 anno)