Marsupioterapia: tutti i benefici della "terapia del canguro"

Nata in Sud America alla fine degli anni Settanta, oggi la marsupioterapia è universalmente riconosciuta come terapia naturale che favorisce lo sviluppo funzionale dei neonati, specie quelli prematuri e sottopeso. Scopriamo tutto di questa pratica e vediamo come funziona.

La marsupioterapia – o “Kangaroo Mother Care“, che significa letteralmente “cura della madre canguro” – è una tecnica di assistenza neonatale basata sul contatto fisico tra mamma e bambino, sperimentata verso la fine degli anni Settanta in America Latina.

Nasce come terapia di cura ai neonati prematuri o sottopeso (meno di 2,5 chilogrammi), ma è ritenuta efficace anche nei bambini normo-peso e nati a termine per rafforzare il rapporto madre-figlio e migliorare lo sviluppo delle funzioni neurologiche. Anche le madri traggono benefici da questo metodo, maturando maggiore consapevolezza e sicurezza nell’accudimento del bebè.

Molti studi e ricerche hanno confermato l’efficacia della marsupioterapia sia da un punto di vista psicologico che funzionale: i neonati acquisiscono un ritmo cardiaco e respiratorio più regolare, il pianto diminuisce e l’allattamento al seno risulta più semplice.

Perfino l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato l’utilità della marsupioterapia come alternativa sicura alla cura neonatale convenzionale dei bambini sottopeso. Nei Paesi in via di sviluppo l’associazione “Save the Children” continua ad educare le madri alla “terapia del canguro” per contrastare il fenomeno della mortalità infantile. Analizziamo, quindi, gli aspetti salienti e i benefici di questa pratica naturale.

Marsupioterapia: cos’è?

La marsupioterapia consiste nel posizionare il neonato a contatto diretto con il seno materno e avvolgendolo alla madre grazie all’ausilio di un marsupio o di un telo opportunamente ripiegato e legato alle spalle della donna.

Questa tecnica, dunque, sfrutta i benefici del contatto diretto poiché la cute della madre e il suo calore corporeo fungono da “incubatrice” per il neonato, specie se prematuro o sottopeso.

Si tratta di una pratica nata in America Latina, esattamente in Colombia, per sopperire all’insufficienza di cullette termiche destinate ai tanti bambini nati prematuri. Ben presto si è diffusa anche nel resto del continente americano e in Europa, pur incontrando qualche diffidenza.

Gli ospedali e le cliniche che la prevedono dispongo di sale dotate di tutti i comfort, sedie a dondolo e poltrone per praticare la marsupioterapia con il proprio bambino in tempi e modalità che vengono indicati dagli specialisti a seconda dei casi specifici. Una volta a casa, la madre (o il padre) può continuare a praticarla in totale autonomia.

Benefici della marsupioterapia

Come anticipato, questo metodo rappresenta per mamma e neonato un approccio terapeutico naturale e indolore, capace di apportare molti benefici psico-fisici e privo di controindicazioni. In particolare, per quanto riguarda il neonato:

  • regolarizza e mantiene costante la temperatura corporea;
  • migliora la circolazione, il ritmo cardiaco e la respirazione;
  • riduce le apnee;
  • favorisce l’allattamento al seno;
  • diminuisce il pianto del neonato e facilita il riposo notturno;
  • contrasta l’insorgenza delle infezioni gastrointestinali;
  • riduce il ricorso ai farmaci;
  • riduce durata e costi di ospedalizzazione dei bambini prematuri;
  • aumenta la percentuale di sopravvivenza del neonato prematuro o con scarso peso corporeo.

Da un punto di vista relazionale, la marsupioterapia consolida il rapporto madre-figlio facilitando l’instaurarsi di una relazione affettiva solida e armoniosa.

Marsupioterapia: come si fa?

marsupioterapia come si fa

Il termine scelto per definire questa pratica non è casuale: si chiama marsupioterapia perché rievoca il modo che i marsupiali utilizzano per prendersi cura dei cuccioli. Come mamma-canguro, infatti, anche la donna può “incubare” il proprio bambino in una sorta di fascia-marsupio che può essere realizzata facilmente con un telo ripiegato in forma triangolare.

Il marsupio viene annodato saldamente dietro le spalle della mamma e il bambino è posizionato al suo interno con indosso solo il pannolino. In genere la posizione ideale prevede che l’orecchio del bimbo sia appoggiato all’altezza del cuore della madre, in modo che possa percepirne il battito cardiaco.

Il contatto pelle a pelle è pressoché totale, così come il beneficio del calore che si infonde nel neonato favorendone il rilassamento.

Questa tecnica consente al bebè di rimanere attaccato al grembo materno in totale relax. La mamma può guardare negli occhi il bambino, parlargli e allattarlo al seno in una posizione rilassante e naturale per entrambi.

Durata della terapia

La durata della terapia, così come quella delle singole sedute, viene indicata dallo specialista che procede analizzando caso per caso le esigenze del neonato. Mediamente, ogni seduta dura intorno ai 50 minuti da effettuarsi più volte al giorno.

Marsupioterapia: consigli e indicazioni

La termoregolazione indotta dal grembo materno è uno dei principi più importanti su cui si basa la marsupioterapia. Tuttavia questa tecnica può essere praticata anche dai papà con benefici analoghi.

A tal proposito, gli esperti sostengono che anche i padri debbano sperimentare la marsupioterapia, che poi è anche un’ottima strada per costruire un legame affettivo solido.

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