
Contrarre alcune infezioni durante la gravidanza può essere pericoloso: il medico ginecologo spiega quali sono le più comuni e come prevenirle.
Quali sono le principali infezioni che possono interessare il neonato a seconda dell'epoca in cui vengono trasmesse, come si previene la trasmissione e come si curano.
Le infezioni contratte dalla futura mamma durante la gravidanza possono essere trasmesse al feto e, dopo il parto, possono colpire il bambino, con effetti diversi.
Le infezioni virali colpiscono, secondo le stime, dal 6 all’8% dei nati vivi, mentre quelle batteriche, che hanno conseguenze più severe, interessano circa il 2% dei bambini nati.
L’importanza della prevenzione delle infezioni durante la gravidanza è fondamentale per tutelare la salute della donna e del nascituro. Vediamo quali sono le infezioni da cui proteggersi e come si manifestano.
La trasmissione materno-fetale dei virus può avvenire in tre diversi momenti: in utero, durante la gestazione (in questo caso viene detta infezione congenita), durante il travaglio (infezione perinatale) oppure durante l’allattamento (infezione postnatale).
Tra le conseguenze della trasmissione delle infezioni al feto si trovano aborto spontaneo, morte fetale, ritardo di crescita, anomalie e patologie a carico del feto o del neonato. Come spiega il National Center for Biotecnology Information
Oggi è possibile prevenire la trasmissione materno-fetale di molti virus grazie all’utilizzo di vaccini, immunizzazione passiva e farmaci antivirali. Il rischio di trasmissione delle infezioni perinatali e postnatali, inoltre, può essere diminuito evitando l’allattamento o ricorrendo ad un parto cesareo.
Le infezioni prenatali, quindi congenite, sono legate a una trasmissione del microrganismo infettivo nell’utero, attraverso la placenta o in seguito alla rottura delle membrane. Le infezioni principali sono sifilide, rosolia, citomegalovirus, parvovirus B19, virus dell’Hiv, virus varicella-zoster, herpes simplex virus, epatite B, listeria, toxoplasma e altro.
Contrarre alcune infezioni durante la gravidanza può essere pericoloso: il medico ginecologo spiega quali sono le più comuni e come prevenirle.
Alcune di queste infezioni risultano particolarmente rischiose se contratte durante lo sviluppo del feto, e possono provocare, nei casi più gravi, l’interruzione della gravidanza stessa.
La trasmissione di un’infezione durante il travaglio e il parto può avvenire durante il passaggio attraverso il canale del parto se il bambino entra in contatto con secrezioni vaginali infette o con lesioni genitali (Clamydia, streptococco B, micoplasma, Hiv, Hbv, epatite C e altri).
La trasmissione avviene attraverso le mucose del neonato, che vengono colonizzate dal microrganismo infettivo.
Anche la necessità di utilizzare tecniche di monitoraggio fetale invasive durante il travaglio o il ricorso a manovre ostetriche di rianimazione sulla donna possono essere veicolo di trasmissione di alcune infezioni.
Le infezioni postnatali sono quelle che avvengono da dopo la nascita al primo mese di vita. L’infezione può essere trasmessa attraverso goccioline di secrezione della respirazione, lesioni e ferite o con l’allattamento.
Alcune delle infezioni così contratte possono risultare particolarmente pericolose per il sistema immunitario ancora debole del bambino, per questo è opportuno evitare il contagio in caso di infezione materna conclamata.
Spesso le infezioni in gravidanza non si manifestano con sintomi precisi, alcune poi sono del tutto asintomatiche. Per questo è opportuno l’impiego di esami di laboratorio per individuare la presenza di un’infezione in corso.
Durante la gravidanza gli esami di screening vengono proposti di routine alle donne, soprattutto nel caso di categorie a rischio. Tali esami consistono nel dosaggio di anticorpi IgM e IgG, che consentono di rilevare la presenza dell’infezione.
Se l’infezione è contratta prima della nascita può accompagnarsi ad anomalie nello sviluppo del bambino, come ritardo della crescita, sordità, microcefalia e problemi neurologici.
Nel neonato colpito da infezione invece possono manifestarsi sintomi come febbre, manifestazioni cutanee, diarrea o vomito, scarso appetito.
Come anticipato, la prevenzione è fondamentale per evitare il contagio, e passa per il rispetto delle norme igieniche. Ecco le regole principali per evitare di entrare in contatto con agenti contaminanti:
Nel caso in cui venga diagnosticata un’infezione dopo il parto, al bambino può essere somministrata una terapia antibiotica mirata o a largo spettro.
Una terapia antibiotica mirata è possibile quando l’agente infettivo è individuato con certezza, se invece il microrganismo non è riconosciuto si procede con una cura antibiotica generica.
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