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Alcuni neonati nascono con la fossetta sacrale ed è un elemento da monitorare perchè in alcuni casi può rappresentare il segno di un disrafismo spinale. Ecco cosa c'è da sapere.
È utile comprendere di cosa si tratta, non confondendola con condizioni apparentemente simili, per evitare inutili allarmismi e riconoscere, invece, quali sono gli elementi che possono rappresentare un reale campanello d’allarme.
Di per sé la fossetta sacrale è una piccola rientranza presente sin dalla nascita nella parte bassa della schiena del neonato, in corrispondenza dell’inizio della piega tra i glutei.
Si parla di fossetta sacrale in relazione all’osso sacro, la parte bassa della schiena, a ridosso del quale compaiono. La fossetta sacrale si differenzia dalle fossette posteriori (le cosiddette fossette di Venere) che compaiono sempre in maniera simmetrica su ciascuno dei due lati della colonna vertebrale e sono conseguenza dei legamenti che collegano la pelle alle ossa pelviche. Queste fossette di Venere (da qui l’origine del nome) sono culturalmente considerate come un segno di bellezza, fortuna e fertilità e non costituiscono nessun motivo preoccupazione.
Generalmente la presenza di una fossetta sacrale nel neonato è una variante benigna non legata a i componenti intraspinali che rimarrà per il resto della vita (seppur divenendo meno visibile) senza richiedere alcun tipo di trattamento. Diversi studi hanno però dimostrato l’importanza della valutazione della fossetta sacrale in quanto se accompagnati da altri segni e sintomi può essere un valido indicatore di un problema della colonna vertebrale.
La fossetta sacrale è una condizione che interessa tra il 3% e l’8% dei neonati ed è caratterizzata esclusivamente da una rientranza poco profonda. L’attenzione versa questa anomalia cutanea sorge in presenza di un eccesso di pelle, un ciuffo di capelli nelle vicinanze della fossetta, la comparsa di lividi, emangiomi, lesioni simil-cicatriziali, lo scolorimento della pelle limitrofa, una profondità superiore a 0,5mm o una distanza dall’ano maggiore ai 25mm.
Dopo l’esame fisico che ha individuato uno di questi segni il medico può prescrivere l’esecuzione di un’ecografia della colonna vertebrale, che risulta essere uno screening efficace e sicuro, o di una risonanza magnetica.
Non è ancora chiaro quali sono le cause della comparsa di una fossetta sacrale sulla schiena del neonato e trattandosi di una condizione genetica non è prevenibile. Nonostante la maggior parte delle fossette non è associata ad alcun tipo di disturbo c’è una possibilità che questa particolare conformazione della pelle possa essere l’effetto di un problema serio a carico della colonna vertebrale.
I problemi a carico della colonna vertebrale che possono essere associati alla presenza della fossetta sacrale nel neonato sono sostanzialmente tre: la spina bifida, la sindrome del midollo ancorato e il difetto di chiusura del tubo neurale.
La spina bifida è quella condizione per cui la colonna vertebrale non si è chiusa correttamente intorno al midollo spinale e può causare complicazioni lievi o gravi che vanno da anomalie nella crescita a problemi di deambulazione fino a meningiti e deformità delle ossa e delle articolazioni.
La sindrome del midollo ancorato (o spina bifida occulta) è un disturbo causato da aderenze dei tessuti che limitano il movimento del midollo spinale all’interno della colonna vertebrale. Questa sindrome può provocare incontinenza intestinale o vescicale, ma anche intorpidimento e debolezza alle gambe.
La fossetta sacrale può essere anche l’effetto di un difetto del tubo neurale per il quale vi è un’anomala connessione tra la pelle e la colonna vertebrale. Condizioni di questo tipo possono causare diverse infezioni.
Nelle forme benigne non è necessario alcun tipo di trattamento per la fossetta sacrale che rimarrà una caratteristica estetica meno visibile con il passare degli anni. Laddove fosse diagnosticato un disturbo a carico della colonna vertebrale è necessario valutare la patologia sottostante e, nei casi possibili, ricorrere all’intervento chirurgico o adottare tutti gli accorgimenti necessari per prevenire l’insorgenza di complicazioni e assicurare al bambino una buona qualità della vita.
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