L’attenzione alla crescita dei neonati ha in alcuni caso assunto un’attenzione esagerata da parte dei genitori (e non solo) che ha conseguenze controproducenti nonostante le buone intenzioni che la animano. È il caso della cosiddetta doppia pesata del neonato, ovvero l’abitudine di pesare sull’apposita bilancia il bambino prima e dopo ogni poppata.

La doppia pesata del neonato: cos’è e come si effettua

Per doppia pesata del neonato si intende, appunto, la pratica di controllare il peso del neonato prima e dopo la poppata così da comprendere quanto latte ha assunto. Obiettivo di tale pratica è quello di verificare se il bambino cresce come dovrebbe confrontando il peso.

A cosa dovrebbe servire

È una pratica figlia dell’uso che spesso si fa delle bilance per neonati nelle nursery degli ospedali ma anche come sistema per regolare l’allattamento comprendendo quanto latte assume il bambino. Questo vale soprattutto nel caso dell’allattamento artificiale, quando i genitori devono preparare il biberon con un quantitativo specifico di latte, o nel caso dell’allattamento misto, quando il latte di formula si integra con il latte materno. Ha un po’ meno utilità, anche se a volte viene impiegata comunque per verificare quanto mangia il neonato, in chi segue l’allattamento al seno.

Lo svolgimento è molto semplice: si posiziona il neonato sulla bilancia prima della poppata e si registra il peso e poi, senza cambiare le condizioni (vestiti, pannolino, eccetera), si effettua la medesima operazione segnando il nuovo peso.

Oltre a essere utilizzato come metodo di controllo di ogni singola poppata, la doppia pesata del neonato viene considerata utile per monitorare l’andamento dell’alimentazione del piccolo nell’arco dell’intera giornata.

Perché è una buona idea evitare la doppia pesata

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Fonte: iStock

Nonostante le buone intenzioni la doppia pesata è un metodo completamente sconsigliato. L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù spiega come questa pratica alimenti l’ansia dei genitori ricordando come c’è un’ampia variabilità nelle misurazioni che possono addirittura compromettere l’allattamento.

Parallelamente il Ministero della Salute nel documento Quando nasce un bambino spiega come il confronto del peso del bambino prima e dopo la poppata è una pratica inutile in quanto quello che interessa è la crescita del bambino e non la quantità di latte assunta in ogni singola poppata.

Anche perché ogni poppata è una storia a sé e ci possono essere diverse variabili che incidono sulla quantità di latte assunto. Non è la singola poppata e neanche le poppate di un’intera giornata a condizionare la crescita di un bambino che, invece, va valutata nel tempo. Inoltre la quantità di latte assunto dal neonato varia con il passare dei mesi modificandosi il suo fabbisogno nutrizionale.

Come fare per capire se il neonato mangia abbastanza

Ma come si capisce se il neonato sta assumendo peso correttamente? Sempre l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ricorda come un lattante sano nato a termine cresce mediamente di 25-30 grammi al giorno nel primo trimestre; quindi 150-220g alla settimana e tra i 700-800g al mese. Il Boston Children’s Hospital segnala come l’aumento di peso diventa un motivo di preoccupazione quando il neonato non riprende il peso alla nascita entro due settimane dal parto (calo ponderale), non prende almeno un grammo al giorno nel primo trimestre, non prende circa 19g al giorno tra il terzo e il sesto mese e, a qualsiasi età, il bambino smette di crescere improvvisamente.

Per quel che riguarda il peso, l’indicazione è di controllarlo una volta a settimana e seguire le indicazioni del pediatra quando, una volta al mese, visita il bambino. Un indicatore della corretta alimentazione del bambino è legato al numero di evacuazioni (quante volte fa la cacca). La maggior parte dei bambini evacua una o più volte al giorno, ma è del tutto normale se questo non avviene per un paio di giorni.

Il neonato affamato è irrequieto, piange, si succhia le mani o le labbra o tira fuori la lingua, mentre quello sazio non mostra interesse né per il seno né per il biberon e tende ad addormentarsi dopo aver mangiato. Dopo pochissimo tempo i genitori imparano a riconoscere i segnali del proprio bambino e sono quelli da attenzione per quel che riguarda l’alimentazione: il bambino mangia quando ha fame soprattutto in una prospettiva di allattamento a richiesta.

La crescita di un neonato va poi contestualizzata in riferimento alla sua età tenendo conto della crescita staturale, della circonferenza cranica e del benessere generale del bambino. Non è inusuale che i bambini abbiano un ritmo di crescita non lineare (si parla infatti anche degli scatti di crescita) ed è uno dei motivi per cui il ricorso alla doppia pesata non è consigliato.

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