Più della metà dei bambini tra 4 e 15 mesi (indicativamente dopo che iniziano a stare seduti da soli) va incontro, almeno una volta ogni due mesi, a un fenomeno di dermatite da pannolino: così sostiene la Cleveland Clinic parlando della condizione dermatologica neonatale più comune.

Sebbene sia una condizione di per sé banale e transitoria, è opportuno, come evidenziato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, non trascurarla, in quanto è elevato il rischio di complicanze anche gravi.

Cos’è la dermatite da pannolino?

Il termine dermatite viene utilizzato per indicare diverse patologie infiammatori degli strati superficiali della pelle responsabili di eruzioni eritemato-pruriginose.

Nel caso della dermatite da pannolino si ha, come illustrato in questo studio, una reazione infiammatoria della pelle delle aree perineali del neonato e del bambino, ovvero quelle coperte dal pannolino.

Le cause della dermatite da pannolino

Il motivo per cui si verifica la reazione infiammatoria è da ricercare nella combinazione di più fattori, tra cui la maggiore umidità che si crea a causa del pannolino e il contatto prolungato con le feci e le urine. Esistono diverse tipologie di dermatite da pannolino:

  • Dermatite infiammatoria – causata dal contatto prolungato con le feci e l’urina.
  • Dermatite da Candida – proliferazione del fungo di genere Candida presente normalmente nel tratto digestivo e che può provocare eruzioni cutanee nella zona del pannolino.
  • Dermatite batterica – la conseguenza (più rara) di un’infezione da parte di stafilococco o streptococco.
  • Reazione allergica – la comparsa di eruzioni cutanee nella zona del pannolino, soprattutto nei bambini con pelle molto sensibile, può essere la conseguenza di una reazione allergica ad alcuni ingredienti presenti nei pannolini, nelle salviette o nelle creme per neonati.

Le cause, quindi, sono da individuare nelle condizioni fisiologiche dell’uso del pannolino (umidità e contatto prolungato con l’urina e le feci) o per un’infezione o, ancora, per effetto dello sfregamento della pelle, come nella zona dell’inguine.

Il rischio di sviluppare la dermatite da pannolino aumenta quando il bambino fa spesso la cacca e non viene cambiato rapidamente, inizia a mangiare cibi solidi (svezzamento), ha disturbi come la diarrea o sta seguendo una terapia antibiotica.

I sintomi e come si manifesta

L’infiammazione si manifesta con l’arrossamento della pelle di glutei, cosce e genitali (l’area coperta dal pannolino) e la presenza di piaghe e prurito. Il neonato risulta agitato e piange specialmente durante il cambio del pannolino.

È bene non sottovalutare mai la dermatite da pannolino in quanto trascurandola o non curandola correttamente, oltre a non dare sollievo al bambino, si rischia di favorire la diffusione di infezione sovrapposte (fungine e batteriche) che, soprattutto nei bambini immunodepressi, potrebbero portare a conseguenze anche gravi.

5 consigli utili per prevenirla

1. Salviette umidificate

Per molto tempo si è pensato che le salviette umidificate (pratiche e utili quando si è fuori casa) fossero responsabili dell’irritazione della pelle. In realtà gli studi escludono questa associazione a condizione che le salviette utilizzate siano prive di saponi, oli essenziali, fragranze e detergenti aggressivi.

2. Il tipo di pannolino

Oltre a provare diversi pannolini per verificare se l’uso di una particolare tipologia possa aumentare la comparsa dell’irritazione, è utile anche applicarlo correttamente evitando (soprattutto di notte) di stringerlo troppo intorno alla pelle del bambino.

3. Tenere il bambino senza pannolino

Per quanto possa essere un rischio nei bambini che non lo hanno ancora tolto, durante gli episodi di dermatite è preferibile tenere il piccolo senza pannolino, così che il contatto con l’aria possa accelerare la guarigione, in quanto la pelle eviterebbe di stare in un contesto di forte umidità.

4. Il lavaggio della biancheria

Un aspetto utile al quale prestare attenzione è poi quello del lavaggio della biancheria del bambino. Il consiglio è di utilizzare un detersivo delicato per il lavaggio dei vestiti del neonato.

5. L’igiene delle mani

Ogni volta che si cambia il pannolino di un bambino o si entra in contatto con le sue parti intime è fondamentale, sia prima che dopo, lavarsi accuratamente le mani. Questa forma basilare di igiene è indispensabile per prevenire la diffusione di batteri e altri microrganismi patogeni responsabili della dermatite.

I rimedi alla dermatite da pannolino

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Fonte: iStock

La cura della dermatite da pannolino si articola su più fronti anche in base alla causa scatenante. In tutte le tipologie di dermatite l’igiene intima del neonato è fondamentale. È utile quindi cambiare spesso il pannolino e lavare frequentemente la zona con acqua tiepida e detergenti delicati. Grande attenzione va poi rivolta anche al modo in cui si asciuga la pelle del bambino. Meglio tamponare o lasciar asciugare all’aria evitando sempre di strofinare la pelle con l’asciugamano.

L’utilizzo di creme e unguenti protettivi è il modo migliore per curare la dermatite da pannolino. Ne va applicato un piccolo strato, così da formare una barriera protettiva contro l’umidità e favorire il natura processo di guarigione della pelle.

Vanno invece evitati i cortisonici topici se non espressamente prescritti dal pediatra e per un tempo prolungato rispetto a quanto indicato dalla terapia. Anche l’utilizzo di creme o paste all’ossido di zinco non va previsto in maniera eccessiva né frequente.

Cosa fare quando non passa?

L’irritazione provocata dalla dermatite da pannolino, precisa il portale WebMD, guarisce generalmente entro 3 giorni. Nel caso in cui questo non avvenisse è necessario rivolgersi al pediatra per valutare la presenza di un’infezione che necessita un trattamento medico specifico.

Bisogna rivolgersi al medico anche in presenza di macchie di sangue, vesciche, pus o di piaghe crostose.

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