
Aerosol ai neonati: sì, ma non sempre. Ecco una mini guida per capire quando è davvero utile e quando invece è meglio evitarlo.
La presenza di secrezioni a livello delle alte vie aeree è una costante nei bambini nei primi anni di vita e quando queste secrezioni, durante l’autunno/inverno, diventano abbondanti causando difficoltà più o meno evidenti alla respirazione, ecco che la paura di patologie come bronchite o polmonite crea il panico nei genitori.
Con il termine catarro (che deriva dal greco e significa “scorrere verso il basso”) si fa riferimento proprio alla sostanza liquida e incolore che viene prodotta dalle ghiandole nasali e dalle mucose delle vie respiratorie. Di per sé il catarro non è un malattia, ma è la conseguenza, come si legge sul sito dell’NHS, dell’accumulo di muco in una delle vie aeree o nelle cavità nasali.
Il muco, infatti, ricopre le mucose delle vie respiratorie e ha diverse funzioni: umidificare l’aria che entra nell’organismo quando si inspira, favorire il trasporto delle molecole olfattive e catturare eventuali microrganismi estranei presenti nelle vie respiratorie.
Il catarro nei neonati, quindi, è l’evoluzione patologica del muco. In presenza di una condizione che provoca l’infiammazione delle vie aeree vi è un aumento della produzione del muco che si trasforma in catarro con lo scopo di catturare i microrganismi responsabili dell’infiammazione ed espellerli dall’organismo tramite i colpi di tosse.
Il processo infiammatorio provoca il rigonfiamento del rivestimento delle mucose presenti nella gola e nel naso, determinato la produzione di muco che si accumula e ristagna a livello di gola, parte posteriore del naso e cavità presenti nelle ossa del viso (i seni paranasali).
Il catarro solitamente è temporaneo e, come detto, funzionale alla guarigione, ma in alcuni casi può essere costante e diventare cronico (fino a persistere per diversi mesi) e richiedere un approfondimento diagnostico
Sono diverse le cause che possono portare il sistema immunitario a reagire con l’eccessiva produzione di muco. Le principali condizioni responsabili della formazione del catarro sono le infiammazioni delle vie aeree, il raffreddore, le infezioni (virali o batteriche) del tratto respiratorio superiore, la rinite (allergica o non allergica), i difetti strutturali delle cavità nasali, ma anche la presenza di corpi estranei, le allergie e l’immunodeficienza (innata o acquisita).
La tosse, una forma di difesa dell’organismo per la pulizia delle prime vie respiratorie, risulta difficoltosa proprio per il ristagno del catarro e si verifica un respiro rumoroso e sibilante. Generalmente se la causa del catarro è un’infezione virale l’espettorato avrà un colore biancastro, mentre sarà giallastro se la causa è batterica.
In presenza di catarro il neonato fa fatica a respirare, soprattutto quando si tiene in posizione supina.
Solitamente il catarro si rivolve in pochi giorni o settimane in relazione alla risoluzione della causa sottostante. Per alleviare i sintomi e migliorare la gestione della condizione generale del neonato è consigliato effettuare regolarmente più volte al giorno i lavaggi nasali, con soluzione fisiologica ed evitare di esporre il bambino al fumo e ai luoghi in cui l’aria è secca, calda o nei quali sono in azione sistemi di condizionamento.
Va assolutamente evitata l’autosomministrazione di farmaci senza il consulto con il pediatra, anche perché per la gestione del catarro non sono necessari altri tipi di trattamenti e interventi.
Aerosol ai neonati: sì, ma non sempre. Ecco una mini guida per capire quando è davvero utile e quando invece è meglio evitarlo.
È una delle infezioni alle vie respiratorie più diffuse in epoca neonatale e che nonostante generalmente si risolve spontaneamente può diventare...
Per contrastare i malanni di stagione l'aerosol è uno dei rimedi più efficaci. Sceglierne uno portatile permette di avere la soluzione sempre con...
Contro raffreddore e mal di gola i suffumigi sono efficaci? Quando sono indicati per i bambini e quando, invece, vanno evitati? Ecco cosa c'è da s...
Liberare le vie aeree quando si è raffreddati è utile per dare sollievo e prevenire complicazioni; ecco come insegnare a farlo ai bambini piccoli.
Avere il naso che cola è una condizione frequente nei bambini; conosciamone le cause e, soprattutto, i rimedi più efficaci.
Pulire il naso a neonati e bambini è importante, ma non sempre facile: per questo possono venire in soccorso dei genitori gli irrigatori nasali.
La sinusite è un fenomeno comune in età pediatrica anche in virtù delle caratteristiche anatomiche dei bambini. Conosciamone le cause e i rimedi...
In caso di raffreddore o allergie i lavaggi nasali sono utilissimi per liberare le prime vie aeree congestionate. Scopriamo come farli e a cosa pre...
In caso di raffreddore nei bambini che farmaci utilizzare? L'argento proteinato, molto diffuso fino a qualche anno fa, è una scelta oggi sconsigli...