Già dalla quattordicesima settimana di gravidanza, nel feto inizia lo sviluppo dei follicoli piliferi con la prima versione dei capelli, detta lanugo, che inizia a formarsi verso la ventiduesima settimana di gestazione.

Dalla settimana successiva, prosegue nella spiegazione il portale WebMD, la melanina inizia ad aggiungere colore ai capelli. Scopo di questa peluria, che si sviluppa anche in altre parti del corpo, è quello di offrire al feto una protezione mantenendolo caldo durante il suo sviluppo.

Eppure alla nascita non tutti i bambini hanno la stessa quantità di capelli e dopo alcuni mesi molti si sperimenta una loro caduta. Perché questo avviene? Come cambiano i capelli dei neonati? E come vanno gestiti?

Perché alcuni neonati nascono con i capelli e altri no?

Il processo di produzione dei capelli, spiega la Società Italiana di Tricologia (SITRI), si compone di tre fasi: anagen, catagen e telogen che durano rispettivamente circa 1000 giorni, 19 giorni e 100 giorni. A incidere sulla durata di queste fasi ci sono diversi fattori, sia genetici che ormonali.

Molto semplicemente, quando il neonato nasce i suoi capelli si trovano nella fase di crescita (anagen) ed è il motivo per cui a seconda di quando si partorisce un bambino ha più capelli rispetto a un altro.

La perdita dei capelli nei neonati

Circa il 30% dei neonati a termine, spiega la Cleveland Clinic, nasce con un po’ di lanugine e questa è maggiore se il bambino nasce pretermine. La lanugine tende a cadere, infatti, nelle ultime otto settimane di gravidanza.

Nei primi mesi di vita si assiste a un rapido cambiamento dei capelli dei neonati, per cui anche quelli nati con una chioma abbondante possono ritrovarsi nel giro di poche settimane a essere completamente (o quasi) privi di capelli.

Tra i fattori principali che regolano le fasi di crescita dei capelli ci sono gli ormoni. Durante la vita intrauterina il feto riceve una maggiore quantità di ormoni dall’organismo materno; dopo la nascita non li riceve più e questo cambiamento provoca l’arresto della crescita e la conseguente caduta.

Spesso questo passaggio provoca la comparsa di chiazze sulla testa del neonato, con i nuovi capelli che il più delle volte hanno sia un colore che una consistenza diversi rispetto a quelli avuti al momento della nascita.

Tanto il colore quanto la consistenza sono poi l’effetto di interazioni genetiche per cui è difficile stabilire prima della nascita come saranno i capelli del neonato. Il tipo dei capelli del bambino non dipende direttamente da quello dei genitori, per cui può capitare che un neonato abbia i capelli scuri o rossi anche se i suoi genitori li hanno entrambi biondi o nascere con i capelli lisci e poi ritrovarseli ricci.

Discorso diverso, invece, nel caso in cui ci fossero zone del cranio prive di capelli caratterizzate da margini netti e ben definiti. Potrebbe infatti trattarsi di alopecia e in modo particolare di alopecia aerata che può essere un indicatore di diverse condizioni come il diabete mellito di tipo 1, la celiachia o la Sindrome di Down.

Le caratteristiche del vello fetale

La lanugo fetale (lanugine o vello fetale) è caratterizzata da peli morbidi e sottili che possono crescere su ogni parte del corpo a eccezione dei palmi delle mani, delle piante dei piedi, delle labbra, delle unghie e dei genitali mentre è maggiore sulle spalle, sulla schiena e sulla parte bassa della colonna vertebrale (coccige).

Quando crescono i capelli veri?

Dopo la nascita, spiega la Società Italiana di Tricologia, sono presenti due tipi di peli: quelli adulti e quelli vellus. I primi sono grossi, lunghi e colorati e si sviluppano a livello del cuoio capelluto, del pube, delle ascelle, sul tronco e sugli arti e sul mento per i maschi. I vellus, invece, assomigliano alla lanugo fetale e sono più sottili e piccoli (non sono più lunghi di 2 centimetri) rispetto ai peli adulti e sono poco colorati (o del tutto privi di colore) e sono presenti su tutto il corpo.

Dopo la nascita la lanugine viene rimpiazzata dai peli adulti e dai veri capelli che diventeranno con il passare del tempo sempre più lunghi e più grossi. A incidere sull’evoluzione dei capelli contribuisce l’ormone della crescita detto somatotropo.

Come lavare e trattare i capelli dei neonati

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Fonte: iStock

La presenza della lanugine alla nascita non è il segno di un problema e nell’arco di poche settimane dovrebbe scomparire per poi lasciare posto alla crescita dei veri capelli.

Il primo elemento da considerare è che i capelli non vanno tagliati per favorirne la crescita o per renderli più forti. Si può decidere di farlo per ragioni estetiche e, soprattutto, per evitare che il neonato sudi eccessivamente durante l’estate o per migliorare la vista nel caso in cui fossero più lunghi sulla fronte davanti agli occhi.

Per quel che riguarda l’igiene, invece, l’indicazione è di lavarli almeno un paio di volte la settimana prestando attenzione a intervenire delicatamente. La pelle dei neonati è molto delicata e strofinare in maniera energica o per troppo tempo rischia di privare i capelli degli oli naturali e di seccarli e renderli crespi.

Quando si lavano i capelli dei neonati meglio utilizzare uno shampoo adeguato (magari di quelli antilacrime) evitando il ricorso a oli e lozioni che rendono il cuoio capelluto ancora più secco.

La presenza di chiazze unte, crostose o squamose non deve allarmare; è la crosta lattea le cui scaglie si staccano da sole o ricorrendo a una spazzola per bambini da utilizzare durante il bagnetto.

Molta attenzione va infine riservata ai bambini con dermatite. Nei neonati con dermatite atopica (o altre forme di infiammazione della pelle) è preferibile utilizza soluzioni detergenti a base di amido di rido ed evitare di far stare il bambino troppo tempo in acqua (non più di tre minuti) in quanto vi è il rischio di favorire l’insorgenza di irritazioni e arrossamenti.

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