
La psicomostricità è una disciplina che attraverso il gioco e il movimento aiuta migliora molti aspetti dello sviluppo psico-motorio dei bambini.
Tra il 7° e il 12° mese del bambino il pediatra esegue il Boel test, un esame comportamentale per valutare udito e psicomotricità: ecco come funziona.
Il termine “Boel” deriva dallo svedese e indica l’orientamento dello sguardo dopo uno stimolo sonoro. Il Boel test esegue nel corso del bilancio di salute che si tiene tra i 7 e i 12 mesi, e dura pochi minuti: il dottore mostra al bambino un bastoncino rosso spostandolo da sinistra a destra e dall’alto in basso, e il bambino lo segue con lo sguardo.
Per attirare l’attenzione del bambino vengono utilizzati anche degli anelli rotanti o una girandola, che vengono mossi per valutare la capacità del bambino di seguirne i movimenti con lo sguardo. Successivamente si utilizzano quattro campanellini: due sono ad alta frequenza ed emettono un suono squillante, altri due invece producono un suono sordo, di bassa frequenza.
Normalmente il bambino ruota istintivamente lo sguardo in direzione del rumore ignorando il bastoncino rosso, “catturato” dal nuovo suono improvviso. A quel punto il medico riporta l’attenzione del bambino sul bastoncino e quindi ripete l’esame per l’altro orecchio.
Come spiega il documento sul Boel test della Federazione italiana dei medici pediatri
La capacità del bambino di localizzare i suoni nello spazio, insieme ad una attenta anamnesi, permette un riconoscimento precoce di disturbi uditivi congeniti (soprattutto danni da infezioni neonatali) o transitori in grado di portare a gravi handicap di udito e di linguaggio. I dati dell’incidenza dell’handicap uditivo vanno da una-due sordità gravi congenite per mille nati vivi, all’1-6% di bambini con problemi uditivi nel periodo scolare. I bambini più a rischio sono i prematuri, gli immaturi, tutti quelli che hanno avuto infezioni neonatali, i nati da gravidanze a rischio sociale (madri povere, tossicomani, teen ager, senza un compagno, ecc.). L’intercettazione precoce di questi bambini consente la possibilità di un intervento mirato nella prevenzione secondaria dell’handicap.
Se il bambino manifesta alterazioni dell’udito o della risposta psicomotoria si può così intervenire tempestivamente con ulteriori indagini per riconoscere il disturbo.
La psicomostricità è una disciplina che attraverso il gioco e il movimento aiuta migliora molti aspetti dello sviluppo psico-motorio dei bambini.
L’esame di Boel serve, come detto, per verificare la risposta del bambino agli stimoli sonori e uditivi. Durante il test di Boel si distinguono due diverse casistiche:
Possibili cause che possono alterare il risultato del test sono la correttezza di esecuzione (non devono esserci movimenti bruschi che possono distrarre il bambino), la capacità del medico di mantenere l’attenzione del bambino e la velocità del test, che non deve durare più di 10 minuti.
Capita che il test debba essere ripetuto, perché non è facile mantenere l’attenzione di un bambino piccolo: il pediatra darà ai genitori tutte le informazioni necessarie. In genere l’esame viene ripetuto dopo una settimana.
Fondamentale è poi l’osservazione del piccolo da parte dei genitori. Se si notano anomalie comportamentali, se il bambino non risponde normalmente agli stimoli – o se è considerato “a rischio” a causa di precedenti infezioni, nascita prematura o altro – il test viene eseguito a un’epoca più precoce.
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