La gestazione è considerata a termine fino alla fine della 42esima settimana ed è normale se si verifica un "ritardo" nella nascita. Nel 96% dei ...
Il nono mese di gravidanza è quello che segna la fine della gestazione. In queste settimane ci sarà il travaglio, l’ingresso in ospedale (o presso la struttura dove si è scelto di partorire) e la nascita del bambino con l’inizio di una nuova fase per tutta la famiglia.
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Come cambia il corpo della mamma e come cresce il bambino, a pochi giorni o settimane dal parto: le informazioni utili per avvicinarsi alla nascita.
Le ultime settimane di gravidanza sono per molte donne le più difficili: le cose da sapere riguardo l'ultimo periodo della gestazione.
Il nascituro pesa circa 3 kg e, nella maggior parte dei casi, si trova già in posizione cefalica, che consente di respirare più agevolmente ma po...
Il nono mese di gravidanza: la futura mamma
Il nono mese di gravidanza non differisce dai precedenti e la donna vive i medesimi sintomi che tendenzialmente l’hanno accompagnata per tutta la durata della gestazione. Sperimenterà quindi affaticamento, minzione frequente, vene varicose, gambe gonfie, formicolio alle dita delle mani e dei piedi, smagliature, disturbi del sonno, stitichezza, mal di schiena e bruciore di stomaco.
La principale novità di questo periodo riguarda la perdita del tappo mucoso. È l’effetto dell’inizio della discesa del feto nel canale del parto e delle contrazioni che tipicamente si verificano in queste settimane. Può capitare che molte donne neanche se ne accorgano, ma in tutti i casi non è necessario recarsi in ospedale in quanto questo non è un segno di inizio del travaglio.
Lo è, invece, la rottura delle acque che, anche se non rappresenta un’emergenza, è il segnale che il travaglio sta iniziando e che l’ambiente uterino non è più sterile.
Il nono mese di gravidanza: il feto
All’inizio del nono mese di gravidanza, il bambino assume la posizione cefalica (a testa in giù) che generalmente manterrà fino al momento del parto. In caso contrario sarà necessario ricorrere a un parto cesareo.
In queste settimane, come spiega il portale WebMD, il feto completa il suo sviluppo instaurando degli schemi di sonno, mentre la crescita va incontro a un rallentamento.
Nelle settimane del nono mese di gravidanza, la pelle del feto assume un colore sempre più rosato e perde l’aspetto rugoso, mentre il sistema circolatorio è completo, così come le ossa e i muscoli sono pronti per la vita extrauterina. Durante questo periodo i movimenti fetali possono apparire diversi, ma è l’effetto della ristrettezza dello spazio in cui il bambino si trova a muoversi.
Il nono mese di gravidanza: gli esami da fare
In queste settimane vengono eseguiti esami e controlli per le gravidanze a rischio. Per quelle che non hanno complicazioni, invece, è consigliato (per le donne che desiderano prevedere questa possibilità) sottoporsi agli esami per l’anestesia epidurale.
Il nono mese di gravidanza: le cose da sapere
Sebbene questo sia considerato l’ultimo mese di gravidanza, non tutti i parti che avvengono durante queste settimane sono a termine. Come evidenziato dal Ministero della Salute, infatti, si definisce a termine un parto che avviene tra la trentasettesima e la quarantunesima settimana di gestazione. Un parto prima durante la trentaseiesima settimana, per quanto nel nono mese di gravidanza, è considerato comunque pretermine. Una gravidanza che si protrae dopo la 42 settimana viene definita gravidanza protratta.
La preparazione al parto ormai imminente passa sia dall’avere pronta e a portata di mano la borsa con tutto l’occorrente e saper riconoscere le contrazioni del parto. A differenza di quelle di Braxton-Hicks, le contrazioni del travaglio si verificano a intervalli regolari, diventano più forti e intense (e possono essere dolorose), non si attenuano e non scompaiono se si cambia posizione, e la sensazione che si percepisce inizia solitamente nella parte posteriore della schiena per poi irradiarsi nella parte anteriore dell’addome.
L’inizio del travaglio non significa che la nascita è necessariamente imminente. La durata è molto variabile da donna a donna e solitamente per quelle che sono al primo parto il travaglio può durare anche 14 ore, con la fase espulsiva che dura anche fino a due ore. È il momento culminante della gravidanza, quello per il quale si è atteso e faticato in tutte le settimane precedenti. Molte delle aspettative potrebbero essere disattese, ma non necessariamente in negativo.
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