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Frutto di ironie, luoghi comuni e pregiudizi indaghiamo se e perchè (e come) il rapporto tra nuora e suocera è così conflittuale e cosa si può fare per migliorarlo.
È interessante da subito notare come l’attenzione e la preoccupazione per questo fenomeno coinvolga, appunto, solo donne, con l’uomo (figlio e compagno) che svolge quasi un ruolo marginale. Curioso come, invece, non ci sia la medesima attenzione sul rapporto tra suoceri e generi, come se le tensioni e i problemi fossero sempre e solo da ascrivere alle donne, siano esse madri, mogli, compagne o nonne.
Oltre i pregiudizi, c’è a volte una tensione, un’ostilità e un conflitto – palese o nascosto – tra suocere e nuore. Il motivo? Non ce n’è uno solo ed è doveroso andare a indagare le interazioni e i rapporti esistenti tra genitori e figlio e quelli che si vengono a creare successivamente tra suocere e nuore quando queste diventano tali, ovvero quando una nuova persona entra a far parte delle dinamiche della famiglia di origine. Questo, in passato, poteva essere più evidente, considerando come con il matrimonio i figli uscivano di casa costruendo una loro famiglia.
C’è quindi un cambiamento che ridefinisce i ruoli, soprattutto quelli della suocera che vede mutare il suo ruolo di madre.
Un problema è da individuare proprio qui nella definizione dei ruoli. Cosa significa essere madre? Cosa significa essere mogli/compagne di un uomo? Perché se la presenza di una donna nella vita di un uomo si traduce in un accudimento per cui dovergli “insegnare la vita” e “sapere cos’è bene per lui” prima e prendersi cura dei suoi bisogni (sfamarlo, vestirlo, dedicarsi esclusivamente a lui, eccetera), è evidente come suocera e nuora entrino in conflitto.
Un conflitto causato anche da due differenti culture generazionali per le quali, oggi forse più che in passato, c’è una forte diversità di vedute e prospettive.
Molto, quindi, è da individuare nel modo in cui si intende l’essere donna, sia essa madre che compagna, e dal rapporto che si genera con l’uomo, sia esso figlio che compagno.
Questi conflitti e tensioni possono avere diverse cause: l’invadenza della famiglia d’origine, ma anche l’immaturità emotiva dell’uomo (figlio e compagno) o la fragilità o volontà della nuora. Le ostilità e le incomprensioni possono sorgere per eventi e comportamenti specifici che vanno quindi approfonditi o per un modo di essere dei protagonisti coinvolti che vedono minacciata la propria identità dall’ingresso nella propria vita di una persona che non hanno scelto.
Non va ignorata o sottovalutata poi la figura dell’uomo, il figlio e compagno di questo insieme di relazioni. Spesso egli si sente in difficoltà come se a ogni tensione dovesse dover scegliere tra la moglie/compagna o la madre, andando quindi a scontentare sempre qualcuno.
Nel conflittuale rapporto con la suocera possiamo quindi individuare cause ascrivibili alla ridefinizione dei ruoli, al rapporto madre-figlio, all’immaturità e fragilità dei singoli, alle esperienze vissute e alle aspettative che si hanno. Non è raro, infatti, che si parta prevenuti senza conoscere le individualità e applicando schemi per cui suocere e nuore saranno sempre sbagliate.
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L’arrivo di un figlio è un ulteriore elemento di “disturbo” di una quiete che si poggia su schemi e non sulle persone e la libertà delle scelte effettuate. Quando arriva un bambino in famiglia (intesa in senso allargato e comprendendo anche quelle di origine), la nuora diventa madre e la suocera nonna. C’è quindi un nuovo stravolgimento con ridefinizione dei ruoli che spesso siamo incapaci di condurre serenamente (anche contemplando degli errori) sia perché nessuno insegna a farlo, sia perché tendenzialmente c’è un’incompatibilità intergenerazionale.
Le suocere-nonne, quindi, vedono minato il proprio ruolo se la nuora-neomamma non ricalca le medesime scelte e queste ultime vedono minacciato e indebolito il proprio di fronte a ogni commento, silenzio, indicazione o giudizio provenga dalla suocera. Questo tipo di dinamiche (che in realtà coinvolgono anche i genitori della nuora) sono alla base del cosiddetto mom-shaming, una forma di bullismo tra mamme.
Va infine anche evidenziato come spesso la neomamma preferisca, più per una questione di intimità e confidenza che per un giudizio sull’altra persona, avere accanto la propria madre invece che la suocera. Questa, invece, nonna quanto l’altra, può provare a intromettersi continuamente anche con tutte le buone intenzioni, ma risultando invadente e fastidiosa.
Questo è uno degli esempi più comuni per cui le suocere intervengono (fisicamente o verbalmente) in continuazione in quanto la nuora è sempre inadeguata per quello che fa (e come lo fa).
I consigli in questi casi sono di evitare i conflitti e le rivalità. Meglio stabilire delle regole. Uno studio ha evidenziato come le nuore che riferivano di aver definito confini relazionali chiari, livelli di coinvolgimento della suocera nella famiglia accettabili e comunicazione aperta avevano maggiori probabilità di avere relazioni positive con le loro suocere.
È utile anche non fare paragoni e gestire le varie situazioni. Molto, come sempre, dipende dai casi, ma il muro contro muro difficilmente paga. Una suocera è invadente perché in quel modo crede di far del bene al figlio e al nipote; ogni tanto può essere sano concederle momenti di questo tipo, a patto che questo non rappresenti un problema per le dinamiche di coppia.
Non è raro anche che, per tanti differenti motivi, una suocera possa essere distaccata. Non sempre è segno di sfiducia o mancanza di interesse, a volte può essere anche il sintomo di un rispetto dei ruoli che per il timore di prevaricare preferisce non manifestare alcun tipo di attenzione e interesse.
In questi casi è doveroso ricordare come le relazioni forti richiedono tempo per essere costruite e quindi bisogna avere pazienza. È utile cercare occasioni di condivisione anche considerando, in presenza di figli, quanto per loro sia importante, preziosa e benefica la presenza dei nonni. A volte anche il chiedere un semplice consiglio, fare lo sforzo per condividere una confidenza o prendere l’iniziativa può essere utile per stemperare questo clima di freddezza e trovare un piacevole equilibrio.
Ci sono anche, ovviamente, esempi positive di suocere attente, disponibili e affettuose. Quelle la cui porta di casa è sempre aperta e che si mettono a disposizione per tenere il nipote quando è ammalato o quando i genitori hanno bisogno del tempo per stare soli, lavorare o gestire degli impegni. È sicuramente un grande vantaggio e una fortuna poter beneficiare di questo tipo di supporto e attenzioni, ma è utile anche in questo caso imparare a gestire i rapporti sia per mantenere la propria autonomia che per evitare di approfittarsene.
In conclusione, è doveroso fare due ultime considerazioni. Nel caso in cui il rapporto con la suocera fosse causa di disagi, sofferenze e tensioni con il proprio partner è doveroso valutare il ricorso a un terapeuta. Non si tratta di essere sbagliate o colpevoli, ma di comprendere l’esistenza di una situazione difficile e causa di problemi che per il proprio interesse e quello della propria famiglia è necessario affrontare.
L’ultimo elemento, ma forse il più importante, riguarda il ruolo dell’uomo. Egli non è spettatore disinteressato delle questioni tra la madre e la compagna. Egli quindi ha una responsabilità enorme e un ruolo di coprotagonista con la propria compagna nel definire i tratti della nuova famiglia. Non si tratta di prendere le parti di una o l’altra donna (anche se a volte è doveroso farlo ed è importante saperlo fare) ma di lavorare perché le cose vadano nella direzione voluta. La compagna è una donna che è stata scelta liberamente e con la quale, insieme, si è deciso di costruire un legame stabile ed eventualmente anche aperto all’avere dei figli. Questa è la dimensione che deve avere la priorità in termini di indipendenza e condivisione delle scelte.
Troppo spesso le criticità nel rapporto con la suocera nascono anche da un’assenza della presenza maschile. È anche il figlio che deve comunicare con la madre, stabilire dei limiti, spiegare delle decisioni e difendere le scelte fatte (anche quella della persona che ha accanto). Le tensioni tra suocera e nuora, anche se apparentemente non lo riguardano, si ripercuotono anche su di lui come partner di una relazione delegittimata.
Prima ancora di risolvere dei problemi è doveroso impegnarsi per evitare che sorgano e la condivisione, la stima reciproca e l’unità di intenti tra i partner è quanto di più indispensabile anche per rendere migliore il rapporto tra nuora e suocera.
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