Cosa significa essere genitori? Una domanda importante che, forse per alcuni in maniera un po’ sorprendente, può dare diverse risposte. Nel corso dei secoli essere genitori è cambiato continuamente e, sebbene resistano alcuni modelli di maternità e paternità (imposti o scelti liberamente), questi evolvono adattandosi anche a quelle che sono le dinamiche della vita moderna.

Un esempio interessante su cui porre l’attenzione è quello della cosiddetta genitorialità orizzontale.

Cos’è la genitorialità orizzontale?

Da non confondere con la co-genitorialità orizzontale (che l’Associazione Culturale Pediatri definisce come “la capacità di entrambi i genitori a sapere incontrare l’altro genitore nella propria e altrui pienezza”), la genitorialità orizzontale è quel trend che è diventato virale sui social per il quale i genitori stanno con i figli e si prendono cura di loro in una posizione sdraiata.

La ragione alla base di questa tendenza è la volontà (e la necessità) di stare fisicamente con i bambini ed essere coinvolti nel loro gioco, senza esserne stremati.

Il gioco dei bambini può essere molto faticoso anche nella sua sedentarietà e questo approccio consente ai genitori di avere una posizione comoda e rilassata. Anzi, ci sono video in cui stando in posizione prona la schiena della mamma o del papà diventa il “tappeto” su cui i bambini possono giocare.

Con le macchine o con le bambole, con le costruzioni o con qualsiasi altro gioco; l’importante è che il genitore resti sdraiato e riesca così a riposare (e alcuni anche ad addormentarsi).

Per molti aspetti riprende il cosiddetto sittervising, la strategia genitoriale per cui i bambini giocano con i genitori che sono in una posizione seduta.

Pratiche e principi nella vita quotidiana

I modi con cui perseguire la genitorialità orizzontale possono essere diversi e con un differente grado di coinvolgimento. Ecco alcune idee:

  • Stando sotto una struttura di cartone il genitore può alzare e abbassare i peluche come per il gioco “acchiappa la talpa”
  • Dalla stessa posizione può muovere peluche e marionette per uno spettacolo teatrale per i bambini
  • Disegnare sul retro di una maglietta una pista e farci giocare i bambini con le macchinine
  • Disegnare sul retro di una maglietta la griglia per far giocare i bambini a tris
  • Sempre utilizzando il retro di una maglietta realizzare paillettes e palline che i bambini possono spargere con le mani o con dei rastrelli giocattoli in modo da ottenere un “piacevole massaggio”
  • Far “disegnare” con un dito o con un bastoncino sulla schiena un animale o un oggetto che il genitore dovrà indovinare

Queste sono solo alcune delle idee più diffuse per esprimere la genitorialità orizzontale. Qualunque attività per la quale il genitore è in posizione comoda (prona o supina è indifferente) e risulta divertente per il bambino è possibile metterla in pratica.

I benefici della genitorialità orizzontale

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Fonte: iStock

Il successo di questa forma di interazione con i figli è legato sostanzialmente a due dinamiche. Da una parte c’è che i genitori si rilassano assumendo una posizione piacevole. Dall’altra c’è che i bambini interagiscono e giocano con i propri genitori in una maniera diversa e non convenzionale.

In questo modo, si persegue sia il divertimento del bambino che il riposo del genitore, senza che questi perda di vista i figli e le loro esigenze.

I rischi e i limiti

Come ogni forma di genitorialità anche quella detta orizzontale è oggetto di critiche. Lo è sicuramente da parte di chi non ha figli e ha la presunzione di dover sindacare sulle scelte educative degli altri e lo è ugualmente da parte di chi crede di dover esprimere un giudizio non richiesto.

Qualcuno potrebbe infatti considerarla una forma di genitorialità pigra, disinteressata, distaccata e poco empatica nei confronti dei figli. Il rischio per alcuni aspetti potrebbe esserci, così come può esserci stando in posizione seduta, carponi o in piedi ed essere mentalmente altrove.

Non tutti i metodi di coinvolgimento del gioco sono uguali, ma non è da questi che emerge il legame e l’attaccamento tra genitori e figli.

Probabilmente non esiste una soluzione univoca per cui un buon genitore è quello che gioca con il proprio figlio in uno specifico modo. Tutto dipende dalla personalità del singolo genitore e dal suo modo di interpretare questo ruolo.

Non tutti i papà e le mamme sanno e riescono a giocare con i propri figli come vorrebbero e la priorità è e resta la serenità di tutti i componenti della famiglia. Per i genitori non è facile al termine di una giornata di lavoro e impegni avere tutte le energie per seguire il gioco dei bambini.

Se per i bambini la genitorialità orizzontale è piacevole e divertente ed è tale anche per i genitori, non c’è alcun problema a perseguirla. Non necessariamente deve essere l’unico metodo di interazione con i bambini, ma in alcune circostanze può rivelarsi risolutivo per unire l’utile al dilettevole.

Il rischio forse maggiore è quello di farsi del male. Per i bambini può essere divertente giocare con il corpo della mamma o del papà, ma potrebbero non avere le giuste attenzioni e, involontariamente, colpire con troppa forza o avere movimenti maldestri. È un rischio comune a tutte le modalità di gioco attive e non statiche, ma è utile tenerne conto per prevederle e adottare gli accorgimenti necessari per evitarle.

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  • Maternità