
Un aumento della temperatura durante i nove mesi è normale, ma la febbre in gravidanza può essere il segnale di condizioni da tenere sotto contro...
È una delle più note malattie esantematiche che, in genere, colpisce i neonati da 6 a 24 mesi. Ma che succede se si prende la sesta malattia in gravidanza?
La sesta malattia in gravidanza desta non poca preoccupazione e ansia, per il timore dei possibili rischi per il feto ed eventuali problemi legati alla guarigione e al proprio stato di salute. Eppure, anche se può spaventare, non è una patologia pericolosa, poiché statisticamente le eventuali minacce del bambino sono irrilevanti.
Nota anche come roseola infantum o esantema critico (o subitum), la sesta malattia è provocata, il più delle volte, da HHV-6 e, più raramente da HHV-7; due tipologie di herpes strettamente collegati al citomegalovirus, come specificato nel manuale “Guidance on the investigation, diagnosis and management of viral illness, or exposure to viral rash illness, in pregnancy” redatto da Public Health England.
Per stare tranquille e affrontare senza farsi prendere dal panico la possibilità di contrarre la sesta malattia, bisogna conoscerne ogni aspetto. Facciamo chiarezza e approfondiamo tutto quello che c’è da sapere su questa patologia, quindi sintomi, rischi e conseguenze e cosa fare in caso di contagio.
Esattamente come per i neonati, la sesta malattia si presenta innanzitutto con la febbre. Lo stato febbrile dura dai 2 ai 4 giorni; questo tipo di infezione è nota anche come “febbre dei 3 giorni”. Può essere accompagnata da mal di gola, irritabilità e agitazione, vomito, diarrea e nausea. Inoltre, come riporta il sito dell’Ospedale Bambino Gesù:
Non è raro che, in concomitanza con questi sintomi, al paziente venga diagnosticata anche una linfoadenopatia diffusa, vale a dire un ingrossamento della maggior parte dei linfonodi palpabili (al collo, alle ascelle, all’inguine).
Un aumento della temperatura durante i nove mesi è normale, ma la febbre in gravidanza può essere il segnale di condizioni da tenere sotto contro...
Quando la temperatura rientra nella norma, compaiono le macchie rosse, l’eruzione cutanea, che accerta di aver contratto la sesta malattia. Inizia la vera e propria fase esantematica. Le dimensioni delle macchie sono all’incirca di 2-3 millimetri e sono perlopiù localizzate nella zona del tronco, ma possono comparire anche sugli arti. In genere l’esantema regredisce tra le 24 e 48 ore.
La fase di incubazione del virus HHV-6 dura da 5 a 10 giorni. La trasmissione della sesta malattia avviene attraverso il contatto con la saliva del soggetto infetto.
Tuttavia è possibile, ma improbabile, che il contagio avvenga per trasmissione perinatale. Mentre, sempre secondo quanto riportato dagli specialisti dell’Ospedale Bambino Gesù, “non è stata descritta la trasmissione tramite latte materno”.
Il momento in cui è più facile contrarre da un’altra persona l’esantema critico è durante la fase febbrile, nota anche come fase pre-esantemica.
Gli adulti possono contrarre la sesta malattia e anche le donne incinte sono esposte al virus. In genere, però, la maggior parte degli adulti è immune alla sesta malattia, perché contratta durante l’infanzia. Dunque no, non si può riprendere.
Come tutte le malattie esantematiche, anche la sesta malattia prevede possibili rischi, e tra le conseguenze più gravi ma statisticamente molto rare, troviamo aborto spontaneo e malformazioni al feto.
In verità, la sesta malattia è tra le più “innocue”; ben più gravi sono altre patologie, come la rosolia in gravidanza.
Se si contrae la sesta malattia in gravidanza, innanzitutto bisogna contattare il proprio medico di riferimento o il ginecologo. Ad ogni modo l’esantema critico, genericamente, ha un andamento benigno, il che vuol dire che possono essere curati i sintomi, ma non la patologia in sé.
Inoltre, è importante ricordare che non si può prevenire, in quanto non esiste un vaccino per la sesta malattia.
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