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Se si sta cercando una gravidanza (o la si vuole evitare) si può fare ricorso ai test di ovulazione, che indicano il momento di maggior fertilità...
Per avere consapevolezza della propria salute riproduttiva è possibile ricorrere anche i test di fertilità a domicilio. Scopriamo quali sono e come funzionano.
Donne e uomini possono aver bisogno di conoscere la propria fertilità, ovvero la capacità di riprodursi e, quindi, ottenere (o evitare) una gravidanza. In realtà le ragioni per cui sottoporsi a questo tipo di verifica sono molte e non sempre immediatamente e strettamente correlate alla ricerca di una gravidanza. Per questo motivo hanno un certo interesse i test di fertilità a domicilio, una serie di strumenti pratici (e tendenzialmente economici) con i quali ottenere delle indicazioni sulla propria salute riproduttiva (e quella del partner).
È possibile definire i test di fertilità a domicilio come quegli strumenti che, misurando indicatori ormonali o seminali, offrono informazioni sulla fertilità maschile e femminile, rappresentando un’alternativa agli esami di laboratorio eseguiti in una clinica.
Per le donne i testi di fertilità a domicilio si basano generalmente su un piccolo campione di sangue (ottenuto da una puntura del dito) che viene poi spedito a un laboratorio che restituisce i risultati tramite la relativa piattaforma online o tramite app. Negli uomini i test di fertilità a domicilio possono prevedere lo stesso procedimento di quelli delle donne, ma su un campione di liquido seminale, oppure ricorrere a degli appositi kit che consentono contestualmente alla raccolta del campione di ottenere i risultati.
I principali ormoni misurati nei test di fertilità a domicilio sono, per le donne, l’ormone follicolo-stimolante (FSH), l’estradiolo, l’ormone anti-Mülleriano (AMH), l’ormone luteinizzante (LH), la tiroxina libera (FT4), la prolattina e l’ormone tireostimolante (TSH). Negli uomini, invece, il testosterone, l’estradiolo, la prolattina, l’ormone luteinizzante (LH) e quello follicolo-stimolante (FSH).
Ricorrere a questo tipo di test consente, innanzitutto, una maggiore comodità e privacy. Non ci si deve, infatti, recare presso una struttura, fornire i propri dati personali o essere visti (anche accidentalmente) da qualcuno. Si tratta quindi di un approccio anche meno stressante e sicuramente più economico avendo un costo iniziale solitamente più basso rispetto ai test effettuati in una clinica. Questo elemento va comune contestualizzato in quanto, essendo meno precisi, i test di fertilità a domicilio possono dover essere ripetuti, vanificando quindi il risparmio che li contraddistingue rispetto a un test clinico tradizionale.
L’altro grande vantaggio è legato alla rapidità della risposta. Molti test per la fertilità maschile restituiscono l’esito nell’arco di pochi minuti (come un test di gravidanza), mentre quelli delle donne nell’arco di 48-96 ore.
Come anticipato possono esserci diverse situazioni nelle quali valutare il ricorso a un test di fertilità. Uno dei principali è il non riuscire a ottenere una gravidanza. Ripetuti tentativi di concepimento, soprattutto nelle coppie con meno di 35 anni, che si rivelano infruttuosi, possono far sospettare un caso di infertilità. Può essere utile eseguire un test a domicilio anche quando si è consapevoli di avere una condizione medica che potenzialmente può interferire con la fertilità. È il caso, per le donne, della sindrome dell’ovaio policistico, dell’endometriosi o dell’irregolarità del ciclo mestruale e, per gli uomini, del varicocele, dell’azoospermia, dell’oligospermia, di un’infezione genitale o della disfunzione erettile.
Una realtà nella quale questi test possono rivelarsi particolarmente utili è quella delle donne che vogliono valutare la propria riserva ovarica, ovvero la quantità residua (e la qualità) degli ovuli disponibili. In modo particolare questa necessità si può concretizzare quando si è in procinto di sottoporsi a particolari procedure mediche (chemioterapia, radioterapia, particolari interventi chirurgici) che possono richiedere adeguate strategie (come la crioconservazione) per preservare la fertilità.
I test a domicilio e quelli clinici differiscono tra loro per l’accuratezza della preparazione, la completezza della valutazione, l’attendibilità dei risultati e la loro interpretazione. Negli esami clinici, infatti, il campione da analizzare viene raccolto e manipolato in maniera corretta e senza rischi di contaminazione. Inoltre gli esami clinici possono spesso essere diagnostici e confermare un’eventuale condizione medica, elemento che i test fai-da-te non sono in grado di fare. Anche perché gli esami clinici hanno un’attendibilità comprovata anche dagli studi scientifici condotti su di essi e il referto viene valutato da un medico che sa leggere e analizzare anche il contesto (come l’età del paziente) per poter comprendere il reale significato di quei valori.
L’aspetto cruciale a cui prestare attenzione è quello dell’affidabilità di questi metodi. In linea generale non essendo esami medici di laboratorio, nei quali anche lo stesso campione di sangue o di liquido seminale viene raccolto nelle condizioni più idonee, non hanno la stessa attendibilità. Possono infatti esserci errori nella raccolta o nella manipolazione del campione che possono influenzare l’esito dei risultati.
Nel caso dei test per gli uomini, precisa la Mayo Clinic, i test dello sperma misurano solo uno dei fattori collegato alla fertilità. Va anche ricordato che non tutte le condizioni di infertilità sono riscontrabili con un esame ormonale o del liquido seminale, in quanto le cause possono essere diverse e tali da richiedere un approfondimento medico specifico come quello dell’ecografia (per valutare la funzionalità dell’utero, delle ovaie e delle tube di Falloppio o dei testicoli).
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