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Nonostante si tratti di una condizione in cui si registra la presenza di spermatozoi morti nel liquido seminale, in alcuni casi è possibile ottenere una gravidanza: ne parliamo con l'andrologo.
A differenza delle altre patologie che colpiscono gli spermatozoi, come la teratozoospermia (anomalie morfologiche degli spermatozoi) o l’azoospermia (assenza di spermatozoi), la necrozoospermia fa riferimento alla presenza di spermatozoi morti all’interno del liquido seminale.
Una situazione molto particolare che merita un approfondimento specialistico che abbiamo potuto analizzare grazie alla disponibilità dell’Andrologo Andrea Militello che ha gentilmente risposto ad alcune domande sulla materia.
Dottor Militello, propriamente cosa si intende per necrozoospermia?
Per necrozoospermia, o necrospermia come dicono alcuni, intendiamo la presenza di spermatozoi non vitali, quindi spermatozoi morti, nel liquido seminale. Possiamo anche dire che si tratta dell’assenza di spermatozoi vitali nello spermiogramma.
Quando si può affermare che un paziente ha una condizione di necrozoospermia?
È da distinguere il caso in cui gli spermatozoi sono immobili, quindi apparentemente non vitali, ma in effetti è solamente un problema di vitalità. Per essere più precisi è necessario affermare che la necrozoospermia si ha non quando ci sono spermatozoi non vitali, ma con la quantificazione della percentuale di quelli vitali. Secondo le linee guida possiamo indicare la presenza di necrospermia quando la percentuale, al test all’eosina, di spermatozoi vivi nel liquido seminale è inferiore al 58%.
Quali sono le cause?
Come spesso accade nei problemi di fertilità, non sempre le cause sono ben definite. Sicuramente gravi processi infettivi possono essere responsabili di questo fenomeno, come anche talvolta la banale riduzione della frequenza della eiaculazione. Se i tempi eiaculatori si allungano eccessivamente ci potrebbe essere una morte dello spermatozoo all’interno dell’epididimo e quindi con il liquido seminale privo di spermatozoi vitali. Per questo motivo è utile sempre eseguire più di uno spermiogramma proprio per escludere questo particolare fenomeno.
Un’altra causa principale può essere la presenza di anticorpi antispermatozoo che si liberano spesso in pregressi traumi, che possono avvenire durante la vita adolescenziale o adulta, o sofferenze testicolari anche in età neonatale, come ad esempio la mancata discesa di un testicolo. Tra le cause non possiamo escludere la presenza di importanti varicoceli e tutte le patologie che aggrediscono il testicolo, dalle alte temperature, alle radiazioni o all’esposizione a chemio farmaci o sostanze tossiche.
Per chi desidera una gravidanza questa condizioni quali conseguenze crea?
Come sempre le alterazioni della mobilità dello spermatozoo, e in questo caso ancor di più della sua vitalità, hanno delle conseguenze importanti sulla fertilità, riducendo percentualmente la possibilità di una gravidanza per vie naturali. Oggigiorno le tecniche assistite permettono di ovviare a questo problema.
Chiaramente in quadri di necrozoospermia in cui vi è un’alta percentuale di spermatozoi non vitali spesso si richiede la ricerca di spermatozoi vitali non nel liquido seminale, ma a livello testicolare, con tecniche di microTESE o comunque microchirurgiche, che permettono di ricavare dal testicolo spermatozoi vitali. Le conseguenze sulla fertilità sono importanti, riducendo in maniera drastica la possibilità di una gravidanza per vie naturali, ma se la percentuale di spermatozoi non vitali è alta, purtroppo la possibilità è ridotta anche nelle tecniche assistite.
Dottor Militello, come diagnosticare e verificare con certezza questa condizione?
Sicuramente tramite più spermiogrammi, da ripetere in tempi brevi. Il test più indicato è quello all’eosina, un colorante che riesce a entrare nello spermatozoo, quando non è vitale, grazie alle interruzioni della sua membrana. Uno spermatozoo vitale, anche se immobile, impedisce l’ingresso del colorante. Una percentuale superiore al 58% di spermatozoi colorati con eosina, quindi non vitali, ci permette di indicare questa situazione con il termine di necrozoospermia.
Esistono trattamenti e rimedi per la necrozoospermia? Quali sono?
Ci rifacciamo come sempre alla risoluzione delle cause. In primis, se ci sono gravi infezioni, possiamo trattare con terapia antibiotica e antinfiammatoria dopo ave ricercato adeguatamente la presenza del germe attraverso la spermiocoltura e i tamponi uretrali. Nel caso di anticorpi antispermatozoo si possono tentare delle cure cortisoniche, che hanno lo scopo di ridurre la presenza di questi anticorpi. Mentre è più facile nel caso in cui vi siano componenti che possano essere corretti chirurgicamente, come nel caso di importanti varicocele o criptorchidismo.
È più difficile nei casi di sofferenze testicolari legate a contaminazione e inquinamento di sostanze esterne. Rimane il punto interrogativo nei quadri importanti di necrozoospermia. Nei casi estremi, purtroppo, si devono andare a ricercare gli spermatozoi nel testicolo o, in quelli ancora più gravi, pensare a una fecondazione eterologa. Ricordiamo anche che le eiaculazioni ravvicinate possono presentare una percentuale di spermatozoi vivi; per questo il primo passo è quello di far eseguire al paziente spermiogrammi ripetuti, perché la necrozoospermia del primo spermiogramma potrebbe essere un falso positivo.
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