Un esame molto utile per individuare diverse malattie ma che, utilizzando sostanze radioattive, solleva timori se prescritto in gravidanza: proviam...
Quest’esame diagnostico riveste ancora un ruolo fondamentale nello studio delle patologie inerenti alcuni settori del nostro corpo, in particolare del cuore, dell’apparato respiratorio, del tubo digerente, del sistema renale e delle ossa (principalmente in caso di fratture). L’esame viene realizzato da un medico specialista in radiologia o da un tecnico radiologo e la parte del corpo da analizzare viene messa a contatto con la macchina generatrice di raggi X.
Come funziona
L’operatore, durante l’effettuazione della radiografia, si reca in una stanza attigua per ripararsi dalle radiazioni, le quali, nonostante la singola dose di raggi solitamente richiesta negli esami di routine sia molto limitata, col tempo finirebbero per accumularsi e risultare nocive. Queste radiazioni, dette ionizzanti, esercitano infatti un’azione potenzialmente dannosa su zone anatomiche sensibili, le cui cellule sono attivamente in crescita, come le ghiandole sessuali (ovaie e testicoli), il midollo osseo e i tessuti in fase di formazione.
È stata proprio la conferma che somministrazioni ripetute di radiazioni potevano risultare rischiose per l’uomo, a cambiare il modo di pensare nel campo della medicina. Se in passato, infatti, le radiografie venivano eseguite frequentemente, oggi il loro utilizzo è più limitato e si utilizzano anche più precauzioni, come il ricorso, nelle donne in età feconda, a specifiche schermature di piombo al fine di proteggere le ovaie.
Le diversità di assorbimento delle radiazioni esistenti tra i differenti tessuti del corpo, determinano il contrasto che contraddistingue l’immagine nella lastra radiografica.
A cosa serve
In radiologia si adoperano inoltre mezzi di contrasto radiotrasparenti (liquidi o aria) o radio-opachi (solfato di bario); essi danno rilievo ai contorni dell’organo osservato, rendendone più semplice l’analisi. È per questo motivo che quando si effettua una radiografia dell’apparato digerente al paziente viene fatto ingerire un composto biancastro privo di sapore: questo, collocandosi lungo la parete dello stomaco e dell’intestino, disegna la forma dell’organo e permette di individuare più agevolmente restringimenti patologici, tumori e ulcere.
Uno dei vantaggi della radiografia è quello di essere un esame di facile e veloce realizzazione. È effettuabile in tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche che private e, comunemente, viene impiegato come primo strumento di indagine diagnostica, al quale, nel caso di anomalie, vanno poi abbinate analisi aggiuntive.
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