I primissimi giorni e le prime settimane di gravidanza sono particolarmente delicati, e non mancano di alimentare dubbi e timori nei futuri genitori. Vediamo insieme quali sono i principali rischi delle fasi iniziali della gravidanza e i sintomi e i segnali con cui si manifestano.

Le possibili complicanze all’inizio della gravidanza

Gli esami precoci e le ecografie consentono di monitorare lo stato di salute della donna e lo sviluppo del feto. Ci sono poi alcuni sintomi che possono mettere in allarme, altri che, invece, sono del tutto fisiologici.

1. Perdite di sangue in gravidanza

Tra i segnali a cui prestare maggiore attenzione c’è sicuramente l’osservazione di perdite di sangue: spaventano durante tutta la gravidanza, e soprattutto all’inizio sono interpretate come il segnale che qualcosa non va. È bene ricordare, comunque, che le perdite di sangue non sono sempre dovute a patologie. Spiega il dottor Nico Comparato:

Relativamente spesso l’atrofia di segmenti di decidua può causare piccole perdite, sia rosso vivo che scure, che si autolimitano in fretta e non sono mai abbondanti. L’ecografia in questi casi non patologici sarà perfettamente normale o al massimo potrà  evidenziare, in sede intrauterina, piccole quantità  di sangue con “spessore” della raccolta normalmente non superiore ai 4 mm. Raramente alcune pazienti presentano al cambio del mese veri e propri flussi similmestruali privi di significato patologico quando si situano in un contesto di assoluta normalità ecografica e clinica.

2. Aborto spontaneo precoce

Possono essere diversi i motivi per cui si verifica: consiste nell’assorbimento o eliminazione dell’embrione in epoca precoce, già alla quarta settimana di gravidanza. L’aborto, spiega Comparato

si può manifestare con mestruazioni ritardate e abbondanti o anche senza nessun sintomo. In questi casi la BhCG risulterà debolmente positiva, in regressione, fino ad azzerarsi dopo alcuni giorni in caso di assenza di residui ovulari in utero. L’ecografia potrà rilevare, se eseguita tempestivamente, un utero di tipo gravidico con dimensioni lievemente aumentate (tale segno è ovviamente utilizzabile solo nel caso in cui sia stata effettuata una eco di base prima della gravidanza), aumento della vascolarizzazione e reazione deciduale del’endometrio. È fondamentale escludere ecograficamente residui ovulari. L’assenza di materiale ovulare intrauterino, la negativizzazione della BhCG, la mancanza di perdite persistenti o purulente e l’assenza di sintomatologia generale correlabile (ad esempio febbre), rendono il più delle volte non necessario la revisione strumentale della cavità uterina.

3. Minaccia d’aborto

Può manifestarsi con perdite di sangue leggere o più intense, di diversa gradazione di rosso e accompagnate da dolore al basso ventre. Ci sono casi in cui invece i sintomi sono del tutto assenti: l’ecografia sarà fondamentale per riconoscere il pericolo che non necessariamente si tradurrà in un’interruzione spontanea di gravidanza. Aggiunge il medico:

Compito dell’ecografia sarà stabilire la sede d’impianto della camera ovulare, la sua morfologia e le sue dimensioni, la presenza o meno dell’embrione (nella epoca in cui è ovviamente potenzialmente visibile) e di controllare la presenza e la frequenza dell’eventuale battito embrionale. Frequenze cardiache regolari (130 o più battiti al minuto) indicano spesso benessere fetale e rendono la prognosi migliore. Viceversa un battito significativamente rallentato potrà indicare sofferenza fetale. L’ecografia valuterà qualitativamente e quantitativamente anche la presenza o l’assenza di eventuali raccolte ematiche intrauterine. Il dosaggio seriato della BhCG fornirà informazioni supplementari: un normale incremento renderà ottimisti, viceversa un incremento ridotto potrà  essere espressione di un danno serio con alto rischio di interruzione. L’orientamento prognostico finale sarà quindi il risultato della integrazione di tanti segni, ecografici e non, che dovranno essere vagliati attentamente caso per caso.

4. Aborto spontaneo

Anche in questo caso possono osservarsi perdite di sangue abbondanti o lievi, ma la donna potrebbe anche non presentare alcun sintomo. La rilevazione delle BhCG sarà generalmente inferiore a quanto atteso e tenderà a diminuire. Spiega Comparato:

L’ecografia potrà visualizzare una camera più piccola rispetto a quanto atteso, di forma regolare o irregolare. In caso di embrione visibile, sarà privo di attività cardiaca. Potrà essere presente sangue in cavità o mancare del tutto. Ecograficamente si controllerà  la presenza o l’assenza di residui ovulari intrauterini, come specificato nell’aborto precocissimo.

5. “Uovo chiaro”

Si parla di “uovo chiaro” quando l’ecografia non rileva il sacco vitellino secondario né l’embrione, ma solo la camera ovulare. In alcuni casi possono esserci anche delle perdite ematiche, mentre i valori delle BhCG potranno variare a seconda dei casi, da normali a inferiori. Con apparecchiature ecografiche ad alta risoluzione, spiega l’esperto, è possibile osservare la presenza del sacco vitellino secondario e dell’embrione.

6. Patologie del trofoblasto

Alcune complicanze (rare) possono sorgere anche a livello del trofoblasto, il tessuto da cui si formerà la placenta, e possono dare sintomi vaghi come nausea e vomito, perdite di sangue. Spiega Comparato: “Il quadro ecografico andrà interpretato nel contesto clinico generale ed in genere consentirà di intuire tali patologie (iperplasia, mola vescicolare con o senza embrione, corioncarcinoma). Spesso la BhCG avrà valori superiori alla media”.

7. Gravidanza extrauterina

Quando la fecondazione non avviene nella sede corretta può verificarsi una gravidanza extrauterina (o ectopica, cioè “fuori sede”), per lo più a livello delle Tube di Falloppio (raramente nel collo uterino o nella cavità addominale). Si tratta di una complicanza seria e di difficile diagnosi nelle forme iniziali, e si verifica quando l’embrione si annida all’interno di una delle tube anziché nella cavità uterina.

Può presentarsi con diversi sintomi: all’inizio i segnali possono essere del tutto assenti, in una fase successiva potrebbe sorgere un dolore pelvico accompagnato da perdite ematiche.

Nel caso la crescita dell’embrione porti alla rottura della tuba è necessario procedere con un intervento chirurgico di urgenza. Spiega l’esperto:

Ecograficamente, per una diagnosi precoce è indispensabile eseguire scansioni endovaginali con apparecchiature ad alta risoluzione. L’utero avrà caratteristiche gravidiche, ma la cavità uterina sarà vuota. A volte la reazione deciduale dell’endometrio potrà simulare una camera: bisognerà porre particolare attenzione per non cadere nel “tranello”. Con eco TV l’assenza della camera con beta hCG superiore alle 1000 – 1500 UI dovrà  far avanzare il sospetto di gravidanza ectopica (o extrauterina). La camera ovulare sarà spesso visualizzabile ai lati dell’utero e andrà differenziata da un normale corpo luteo ovarico (il corpo luteo è la normale struttura che sostituisce il follicolo dominante precedentemente “scoppiato” al momento della ovulazione). A volte anche l’embrione sarà visualizzabile in sede tubarica. Con l’ecografia occorrerà studiare attentamente la vascolarizzazione della camera ectopica, escludere eventuale sangue libero in cavità addominale, espressione di prerottura o rottura tubarica. Seppur con qualche eccezione, una valutazione ecografica minuziosa consentirà prima di tutto di fare diagnosi di gravidanza extrauterina, e in secondo luogo di stabilire lo stato di attività o di involuzione della gravidanza stessa, informazioni indispensabili per stabilire il protocollo terapeutico da seguire.

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