Per tutta l'età pediatrica gli esami del sangue non sono di routine, ma prescritti solamente in presenza di specifiche condizioni. Ecco cosa sapere.
Angiografia
Cos'è l'angiografia, a cosa serve e come funziona.
Cos'è l'angiografia, a cosa serve e come funziona.
È una tecnica di indagine radiologica che permette lo studio dei vasi sanguigni e degli organi che da essi vengono irrorati. L’esame viene eseguito da un medico specialista radiologo.
L’angiografia viene utilizzata frequentemente quando si sospetta un anomalo afflusso di sangue in una o più arterie delle estremità , del cervello o di altre zone del corpo. Con l’iniezione del mezzo di contrasto nel sistema circolatorio e la ripresa radiografica delle immagini, il radiologo intende scoprire la causa del problema. Le diagnosi più comuni effettuate con questa tecnica di indagine riguardano stenosi, aneurismi, traumi, trombosi, ischemie, insufficienze cardiache, insufficienze valvolari e patologie tumorali benigne e maligne.
Le terapie più comuni riguardano, invece, il controllo di emorragie, le dilatazioni di stenosi vasali, l’embolizzazione e l’infusione di farmaci nella cura di alcuni tumori.
Poiché le arterie non sono visibili nelle normali radiografie, l’angiografia utilizza un mezzo di contrasto radio-opaco contenente iodio, che viene iniettato direttamente nel vaso che si vuole esaminare. In seguito si passa alla registrazione delle immagini radiografiche. Seguendo il percorso del mezzo di contrasto, i vasi sanguigni divengono visibili anche nei minimi dettagli, rendendo così possibile esaminare se il vaso è attraversabile o ostruito, individuarne eventuali restringimenti, malformazioni, etc.
Una volta condotto nella sala angiografica, il paziente viene fatto stendere supino sul lettino. Proprio sopra al paziente viene posizionato un fluoroscopio (la telecamera per riprendere i raggi X) direttamente collegato a un monitor televisivo.
Nella maggior parte dei casi il mezzo di contrasto viene iniettato attraverso un’arteria della gamba o del braccio. Dopo avere preparato il campo sterile, viene iniettato un anestetico locale e praticata nella cute una minuscola incisione. A questo punto viene inserito l’ago nel vaso arterioso. Quando l’ago é in posizione, un sottile tubicino di plastica (catetere) viene inserito all’interno dell’arteria. Una volta portato il catetere nella posizione corretta, attraverso di esso viene iniettato il mezzo di contrasto. L’iniezione è in genere accompagnata da una sensazione molto modesta di calore, ma non è assolutamente dolorosa.
Le immagini radiologiche ottenute nella sequenza di ripresa, che non dura di solito più di una decina di secondi, vengono immediatamente registrate da un computer. L’intera procedura può richiedere un tempo variabile da 20 minuti a 2-3 ore, a seconda della complessità dell’indagine. Terminato l’esame il catetere viene rimosso e sulla sede di puntura viene applicata una compressione manuale per circa 10 minuti.
Le angiografie si effettuano, generalmente, su pazienti ricoverati in Ospedale, ma possono essere eseguite anche in pazienti ambulatoriali poiché i cateteri impiegati per iniettare il mezzo di contrasto hanno oggi dimensioni notevolmente ridotte. L’Ospedale provvederà a fornire al momento della prenotazione le istruzioni precise riguardanti “cosa mangiare” e “cosa bere” nelle 12 ore prima dell’esame. Possono essere, in taluni casi, somministrati farmaci per aiutare il paziente a rilassarsi prima dell’esame; è preferibile, pertanto, non introdurre cibi solidi nelle ore precedenti l’angiografia.
La procedura richiede di fare indossare al paziente un camice, eseguire tricotomia inguinale e montare una flebo preferibilmente nel braccio sinistro. Eventuali protesi dentarie, gioielli o qualsiasi tipo di ornamento dovranno essere tolti. E’ buona norma inoltre, vuotare la vescica urinaria prima dell’esame, perché la procedura potrebbe richiedere tempi di esecuzione compresi tra una o due ore. Dopo l’angiografia è necessario rimanere a riposo per alcune ore. Durante questo periodo di tempo la zona dove è stato inserito il catetere si cicatrizza. Il medico radiologo o il personale infermieristico indicheranno cosa fare per curare il braccio o la gamba dove il catetere è stato inserito.
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