
Si può risalire alla data esatta in cui è stato concepito un bambino? Come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza e cosa sapere per no...
Il calcolo delle settimane di gravidanza aiuta a tenere monitorato lo sviluppo del feto: ecco come funziona il conto delle 40 settimane.
E anche nei libri e nei numerosi forum e gruppi online dedicati alle mamme in attesa, è questo il modo più consueto per indicare l’epoca gestazionale e lo sviluppo del feto. Ma come si contano le settimane di gravidanza e perché?
Per prima cosa, bisogna dire che la gravidanza dura, in linea teorica, 40 settimane, che sono quindi un po’ di più dei nove mesi a cui si pensa di solito.
Tanto è vero che, quando il bambino tarda a nascere, in assenza di complicazioni e fattori di rischio si attende al massimo fino alla settimana 41 o 42 prima di indurre il parto.
In realtà lo sviluppo fetale vero e proprio dura 38 settimane, ma come data di inizio della gravidanza si considera il primo giorno dell’ultima mestruazione (e cioè circa 15 giorni prima del presunto concepimento) e questo spiega perché, di fatto, la gestazione si conclude dopo 40 settimane e non dopo 38.
Si può risalire alla data esatta in cui è stato concepito un bambino? Come funziona il calcolo delle settimane di gravidanza e cosa sapere per no...
In pratica, si comincia a contare non da quando viene concepito il bambino (sarebbe poi impossibile saperlo con esattezza, dal momento che dal rapporto sessuale al momento in cui l‘ovulo viene fecondato e si impianta nell’utero trascorrono alcuni giorni), bensì da quando sono iniziate le ultime mestruazioni, quindi circa due settimane prima del concepimento.
Questo serve ai medici per standardizzare i calcoli e seguire in maniera più semplice lo sviluppo del feto e tenere monitorate le misure: tale metodo si chiama calcolo dell’età gestazionale.
Se una donna incinta si trova, dunque, a 14+3, vuol dire che è nel corso della 14^ settimana di gravidanza, e precisamente si trova al quarto giorno di questa settimana. Questo sistema di calcolo e questa precisione consentono di avere dei parametri precisi quando, per esempio, si misurano le dimensioni del feto e dell’utero.
In questo modo è possibile confrontare l’andamento della gravidanza con dei dati statistici di riferimento e capire se ci sono dei problemi nella crescita del feto o se tutto sta procedendo nella norma.
Come si fa, dunque, a contare le settimane di gravidanza? Si parte, appunto, dal primo giorno dell’ultima mestruazione, il cosiddetto giorno zero. La prima settimana (settimana zero), va quindi dal primo giorno (0+0) al settimo (0+6) e si conclude esattamente sette giorni dopo l’inizio delle mestruazioni.
Se il ciclo era cominciato di lunedì, il lunedì successivo segnerà quindi l’inizio della seconda settimana di gravidanza, e si indicherà come 1+0 (settimana 1+primo giorno della seconda settimana).
In realtà, come abbiamo già visto, nelle prime due settimane la gravidanza non è ancora iniziata, dal momento che si comincia a contare dall’ultima mestruazione e non dal giorno del concepimento.
La gravidanza viene considerata a termine a partire dall’inizio della settimana 37 (quindi dal giorno 37+0), perché, statisticamente, i nati dopo questo termine sono già in grado di vivere senza problemi al di fuori dell’utero materno, di alimentarsi da soli e respirare senza ausili.
Se la gravidanza termina prima della 37^ settimana il parto viene definito pretermine o prematuro, e può avere complicazioni legate soprattutto allo sviluppo dei polmoni del bambino e alla sua capacità respiratoria.
La maggior parte dei bambini nasce intorno alla 40^ settimana, che viene appunto considerata la conclusione della gravidanza. Esistono però molti casi di nascite oltre il termine, al di fuori della fine della quarantesima settimana.
In queste circostanze, viene di solito aumentato il monitoraggio, per verificare che il feto stia bene.
Di norma si induce il parto quando si raggiunge la settimana 42 (in alcuni casi anche prima), perché oltre quel termine le probabilità di problemi a carico di mamma e bambino aumentano.
Una volta capito il funzionamento del calcolo delle settimane di gravidanza la domanda è: a quale mese corrisponde una data settimana?
Anche in questo caso il calcolo è semplice: i mesi si contano sempre a partire dalla prima settimana di gravidanza (cioè il primo giorno dell’ultima mestruazione), indicato come il “giorno zero”, e la corrispondenza tra le settimane e i mesi di gravidanza che ne risulta è la seguente:
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