Con il passare delle settimane di gravidanza dormire ti risulta scomodo e hai timore di creare problemi al tuo bambino? Ecco una serie di consigli,...
Il bambino ha invece quasi completato il suo sviluppo ed è potenzialmente pronto per la vita fuori dall’utero.
Trentaduesima settimana di gravidanza: la mamma
Ogni settimana che passa mostra quanto possa essere difficoltoso vivere e muoversi con un corpo completamente stravolto dalla crescita del bambino. L’aumento del volume dell’utero durante la trentaduesima settimana di gravidanza provoca mancanza di fiato e un’andatura sempre più instabile.
Tra gli altri sintomi tipici di questo periodo c’è il bruciore di stomaco, la debolezza e i crampi alle gambe. Molti di questi fenomeni sono inevitabili e legati alla gravidanza stessa e agli stravolgimenti che l’organismo femminile subisce dallo sviluppo fetale; per alcuni si può ridurne l’intensità prestando particolare attenzione all’alimentazione (e all’idratazione) e a non sforzarsi troppo nel lavoro o nelle faccende private.
L’attività fetale, unitamente ai sintomi tipici della trentaduesima settimana di gravidanza e all’aumento del peso e delle dimensioni del corpo provoca inevitabilmente anche problemi di sonno. Trovare la posizione giusta non è facile, specialmente se non si è abituate a dormire di fianco. La pazienza e l’utilizzo di un cuscino possono rivelarsi di grande aiuto.
Trentaduesima settimana di gravidanza: il bambino
Alla trentaduesima settimana di gravidanza il feto misura 41,6cm di altezza (dalla testa al tallone) e pesa quasi due chili (1901 g). L’aumento di peso è determinato anche dalla produzione di grasso che il feto ha sviluppato in queste settimane. Inoltre dalla trentaduesima settimana di gravidanza l’organismo del bambino produce delle proteine e degli enzimi che gli consentono di regolare la propria temperatura corporea, un aspetto fondamentale anche per i primi istanti di vita dopo la nascita.
La pelle è opaca e non più trasparente e gli organi sono completamente formati. Anche per questo motivo i tassi di sopravvivenza in caso di parto pretermine sono sempre più elevati. Per questo motivo nel gergo medico si parla di parto moderatamente pretermine essendo sempre più vicina la fine della fase critica.
Nell’85% dei casi alla trentaduesima settimana di gravidanza il bambino è in posizione cefalica (il 97% dei bambini nasce in questa posizione). Inoltre i movimenti fetali sono sempre più forti e marcati anche in virtù del fatto che lo spazio a disposizione è sempre minore e il bambino tende istintivamente a posizionarsi con la testa verso il collo dell’utero.
In questo periodo il colore degli occhi è grigio scuro o blu, ma cambierà nelle settimane dopo la nascita e si definirà solamente dopo circa un anno.
Tra le caratteristiche della trentaduesima settimana di gravidanza troviamo anche la presenza del riflesso di Moro, l’istinto per cui il feto (ma poi anche il bambino nei primi mesi di vita), quando sente un rumore o qualcosa che lo spaventa, istintivamente sussulta allontanando per un istante le braccia e le gambe dal corpo. Questo è uno dei riflessi primitivi nei neonati che andrà a scomparire nei mesi successivi alla nascita, altrimenti potrebbe essere il segnale di qualche problema neurologico.
Trentaduesima settimana di gravidanza: gli esami da fare
Entro la trentaduesima settimana di gravidanza si esegue la cosiddetta ecografia di accrescimento, nota anche come terza ecografia.
In questi giorni (ed entro la trentaseiesima settimana di gestazione) è fondamentale anche eseguire la vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse. Farla in questo periodo consente di coprire anche i primi mesi di vita del bambino proteggendolo da queste pericolose infezioni.
Trentaduesima settimana di gravidanza: le cose da sapere
Nel corso della trentaduesima settimana di gravidanza la donna continua a percepire le contrazioni di Braxton Hicks che, a differenza di quelle di inizio travaglio, sono temporanee e cessano cambiando posizione.
Se nel corso dell’ultima ecografia emerge che il bambino è in posizione podalica non bisogna allarmarsi o temere per il parto cesareo, in quanto c’è ancora tempo perché il bambino si giri ed eventualmente si possono provare delle tecniche e delle manovre per favorire la presentazione podalica.
In questa settimana è importante anche preparare la valigia per il parto, seguendo le indicazioni delle ostetriche della struttura dove si è deciso di partorire.