Durante le primissime fasi della gravidanza a permettere e favorire lo sviluppo dell’embrione c’è il sacco vitellino, una struttura temporanea (scompare gradualmente fino a non essere più visibile dopo 14-20 settimane di gestazione) ma molto importante, dalle cui caratteristiche possono essere tratte indicazioni sull’esito della gravidanza.

Una di queste caratteristiche è l’accumulo di liquido all’interno del sacco vitellino. Parliamo quindi del sacco vitellino idropico e delle sue conseguenze.

Cos’è il sacco vitellino?

Il portale Radiopaedia spiega che il sacco vitellino è la prima struttura anatomica che si forma all’interno del sacco gestazionale. Appare come una struttura ecogena che in una gravidanza normale all’inizio misura meno di 6 millimetri e ha una forma quasi sferica.

Il sacco vitellino, aggiunge la Cleveland Clinic, ha lo scopo di fornire nutrienti all’embrione, sviluppare la prima forma di cellule del sangue e produrre le cellule che porteranno alla formazione del cordone ombelicale. Inoltre svolge funzioni endocrine, metaboliche e immunologiche e contribuisce allo sviluppo del sistema gastrointestinale e riproduttivo del feto.

Inizia a svilupparsi durante la seconda settimana di gravidanza e può essere visibile con un’ecografia transvaginale a partire dalla quinta settimana di gestazione, a volte anche prima di visualizzare l’embrione. La sua visibilità durante l’ecografia e l’identificazione di alcune particolari caratteristiche consentono di valutare le condizioni dell’embrione e i possibili esiti avversi della gravidanza.

Già la presenza del sacco vitellino è utile per identificare una gravidanza intrauterina e distinguerlo da un sacco pseudogestazionale, una gravidanza anembrionale o una cisti.

Cosa significa sacco vitellino idropico?

In presenza di un accumulo di liquidi al suo interno, si parla di sacco vitellino idropico. È il termine medico utilizzato per indicare qualsiasi accumulo di liquido e che nel caso del sacco vitellino può alterarne la forma e le dimensioni.

Le cause e i fattori di rischio

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Fonte: iStock

Intorno al sacco vitellino ci sono diversi studi che ne esaminano le caratteristiche e le associazioni con gli esiti avversi della gravidanza. Non ci sono evidenze certe che spieghino le cause e i fattori di rischio di un sacco vitellino idropico.

Tra le condizioni responsabili si possono considerare le anomalie cromosomiche del feto e diverse aneuploidie.

I sintomi e il trattamento

La presenza di un sacco vitellino idropico non è associata a sintomi particolari, anche considerando come la gravidanza è nelle fasi iniziali.

Questa particolare condizione non è sempre associata a esiti avversi della gravidanza o ad anomalie cromosomiche del feto, tanto che diverse gravidanze con sacco vitellino idropico non hanno dato problemi e hanno portato alla nascita di neonati sani.

Le conseguenze e i rischi

Durante la prima ecografia si esamina l’aspetto, la posizione e la grandezza del sacco vitellino, in quanto da queste informazioni si possono ottenere delle possibili indicazioni sulle caratteristiche dell’embrione e sull’esito della gravidanza.

Il Current Health Sciences Journal segnala come un sacco vitellino con dimensioni superiori a 6 mm può essere associato ad aborto spontaneo o ad anomalie fetali. Cambiamenti nella dimensione e nella forma del sacco vitellino, infatti, possono essere indicativi di una prognosi sfavorevole della gravidanza, soprattutto in caso di precedenti casi di aborti spontanei.

In uno studio pubblicato su PubMed si evidenzia come un sacco vitellino ingrossato visualizzato prima della settima settimana di gestazione è fortemente associato a un rischio significativamente maggiore di aborto spontaneo.

In questo documento, invece, viene posta l’attenzione su come, sulla base delle pubblicazioni attualmente disponibili, ci sia una correlazione tra dimensioni anomale del sacco vitellino e aborto spontaneo, ma in questi casi spesso è stata rilevata una trisomia. Va quindi considerato se l’aborto spontaneo sia stato causato dalla trisomia più che dal sacco vitellino idropico.

La valutazione del sacco vitellino è fondamentale per identificare le donne incinte ad alto rischio di aborto e per avere minori complicazioni legate all’evoluzione della gravidanza. È quindi necessario non fermarsi alla sola constatazione di un sacco vitellino idropico, ma valutare anche tutti gli altri parametri ecografici disponibili per avere una previsione il più attendibile possibile sull’evoluzione della gravidanza.

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  • Gravidanza