
Chi ha avuto difficioltà con il primogenito può arrivare a temere che l'esperienza possa ripetersi con il secondo: analizzare le statistiche può...
Delicatamente tessuto a mano, il rebozo è espressione del patrimonio culturale messicano. Scopriamo insieme cos'è e come può essere utilizzato in gravidanza e per il parto.
Realizzato con tessuti particolari e trame intricate, il rebozo è il simbolo di una tradizione antica, rurale, delle popolazioni messicane.
Veniva utilizzato, infatti, anche per la vita quotidiana: per coprire la testa dal sole, come imbottitura per trasportare ceste, per coprire le spalle dal vento o come borsa per trasportare prodotti e bambini.
Scopriamo insieme come nasce il rebozo, ma soprattutto come viene utilizzato in gravidanza, durante il parto e anche dopo dalle mamme e dai piccoli.
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Il rebozo messicano, l’abbiamo detto, è un grande scialle tradizionale cucito a mano e molto lungo. La sua grandezza e lunghezza è dovuta al fatto che dovesse avvolgere completamente il corpo di una donna. Molte ostetriche e nutrici messicane utilizzano il rebozo durante il parto per favorire e aiutare le donne durante la nascita del bambino.
In travaglio, infatti, è possibile far assumere alla futura madre un’ampia varietà di posizioni per farla rilassare. Si tratta di uno strumento multifunzione, che può essere adoperato anche dopo la nascita per portare con sé il neonato.
Come indumento, può essere una parte indispensabile del guardaroba di molte donne. Come scialle, può fornire calore, soprattutto i modelli in lana; può essere indossato sulla testa per riparare dal sole o anche per entrare in chiesa; può essere usato come accessorio di un outfit, soprattutto in certe occasioni di festa. Come ausilio per il trasporto, può essere legato intorno alla testa o alle spalle il più delle volte per il babywearing.
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Il rebozo fa parte non solo della vita quotidiana, ma della tradizione e della cultura messicana. Infatti, accompagna le feste più importanti: molte donne si sposano, partecipano a funerali, nascono avvolte in un rebozo. Ereditano, quindi, o ricevono un rebozo per accompagnare i momenti più importanti della vita.
Spesso, il rebozo viene dato in dono o in eredità dagli anziani alle giovani generazioni, diventando quindi un vero e proprio simbolo di identità nazionale.
Delicatamente tessuto a mano, il rebozo è espressione del patrimonio culturale messicano, grazie alle tradizioni di tessitura consolidate nel corso di centinaia di anni. Il rebozo è un elemento centrale della China Poblana, l’abito tradizionale messicano, e riflette il passaggio dalla nascita alla morte. L’artista Frida Kahlo indossava notoriamente il rebozo nei suoi autoritratti.
Esistono molti tipi di Rebozo in Messico e ogni regione ha il proprio stile di tessitura. Per esempio nelle fredde montagne di Oaxaca i rebozo sono tradizionalmente fatti di calda lana di pecora, nelle città vengono realizzati con bellissime combinazioni di seta.
Il rebozo è molto versatile: può essere utilizzato durante la gravidanza, il travaglio, il parto e il post-partum. Uno dei modi principali in cui un rebozo viene utilizzato durante il travaglio è come sostegno per aiutare la madre ad assumere varie posizioni.
Avvolgendo tutto il corpo come in un abbraccio, offre alle mamme conforto e allevia l’ansia. Ma vediamo insieme come si usa nei vari momenti.
Un metodo tradizionale di usare il rebozo durante la gravidanza è legarlo in vita per sostenere il peso della pancia. In questo modo il corpo e, soprattutto, l’utero vengono mantenuti al caldo. Ciò favorisce l’equilibrio e il rilassamento del bacino, dell’utero e dei legamenti per consentire al bambino di girarsi nella posizione ottimale per la nascita.
È consigliabile, ad esempio, avvolgere il rebozo intorno alla pancia nelle ultime settimane per un paio di ore al giorno. In questo modo, si potrà sostenere la schiena sollevando l’addome.
Durante il travaglio il rebozo può essere utilizzato per alleviare il dolore lavorando sui centri di pressione del corpo. Ci sono diversi movimenti e tecniche utilizzate dalle osteriche per aiutare a rilassare il corpo e facilitare il travaglio.
Una delle tecniche più comunemente descritta prevede che la partoriente abbia il rebozo avvolto attorno alla pancia, mentre è inginocchiata su una palla da ginnastica. Tuttavia, il rebozo può anche essere avvolto attorno ai fianchi o ai glutei mentre ci si appoggia a un muro o ci si sdraia su un letto per sostenersi. Un’ostetrica tiene le estremità del rebozo e lo usa per farlo oscillare delicatamente sui fianchi o sulla pancia della donna con un movimento ritmico, denominato sifting.
I vantaggi del suo utilizzo sono:
Esistono diversi studi che hanno approfondito i benefici del rebozo durante il travaglio delle partorienti. Certo è che è necessario affidarsi a professionisti del settore che abbiano ampie conoscenze in merito.
Un rebozo può essere utilizzato anche nel periodo post-partum. Prima di tutto, viene adoperato per avvolgere il nascituro e per portarlo con sé. Ma, momento ancora più importante, viene adoperato per un cerimoniale tipico della cultura messicana.
Questo momento viene chiamato “chiusura del ventre“, si celebra la chiusura della gravidanza: la donna viene avvolta all’interno del rebozo come se fosse un bozzolo di farfalla per fornirle energia e vigore per incamminarsi nella nuova esperienza di maternità.
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