Ci sono disturbi che durante la gravidanza possono peggiorare, ma ci sono anche condizioni che si verificano esclusivamente in questo periodo. Una di queste è la cosiddetta PUPPP, o eruzione polimorfa, la condizione dermatologica più comune nelle donne in gravidanza per la quale ancora non si conoscono le cause esatte.

Conosciamo più da vicino la PUPPP in gravidanza ricordando, come precisato dall’European Academy of Dermatology & Venereology (EADV) che questo termine non è più utilizzato e si ricorre all’acronimo PEP (Polymorphic Eruption of Pregnancy).

Cosa si intende per PUPPP?

L’acronimo sta per Pruritic Urticarial Papules and Plaques of Pregnancy ed è una condizione nota anche con il nome di eruzione polimorfa della gravidanza. Il Manuale MSD stima che si osserva in circa 1 su 160-300 gestazioni ed è più comune nelle gravidanze gemellari e si verifica prevalentemente nel terzo trimestre.

La Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) spiega che si tratta di una patologia caratterizzata da prurito e dalla comparsa di eruzioni cutanee simili ai pomfi dell’orticaria, alle papule o alle placche.

All’inizio si manifesta con striature eritematose (simili alle smagliature) nella zona dell’addome (tranne intorno all’ombelico) per poi estendersi agli arti, alle natiche e al torace.

Le cause della PUPPP in gravidanza

Come anticipato, non ci sono cause certe che spieghino il motivo per cui compare l’eruzione polimorfa della gravidanza.

L’American Osteopathic College of Dermatology (AOCD) indica tra i fattori di rischio l’eccessivo aumento di peso. Questo perché tra le ipotesi più accreditate (anche se non confermate) alla base della PUPPP c’è che il rapido allungamento della pelle provochi un danneggiamento del tessuto connettivo con conseguente reazione infiammatoria responsabile delle lesioni tipiche di questa condizione. Ed è il motivo per cui interessa principalmente le donne alla prima gravidanza e raramente l’eruzione polimorfa della gravidanza si ripresenta nelle gestazioni successive.

Uno studio riporta inoltre come alcune ricerche hanno evidenziato come nella maggior parte dei casi la PUPPP colpisca gestanti con gruppo sanguigno Rh-positivo e che nell’89% di questi casi il concepimento era avvenuto tramite fecondazione in vitro.

Si tratta comunque di una condizione innocua per il feto e per la gestante e che scompare da sola dopo il parto senza lasciare cicatrici o cambiamenti nel colore della pelle.

È comunque una condizione molto fastidiosa che, oltre a spaventare per le manifestazioni cliniche, si accompagna a prurito intenso che interferisce con lo svolgimento delle attività quotidiane, fuoriuscita di una secrezione gialla dalle vesciche quando le si gratta e comparsa di una crosta sulla pelle.

La diagnosi avviene prevalentemente tramite esame obiettivo e procede solitamente per esclusione di altre dermatosi. Laddove necessario per escludere altre patologie pericolose (come la pemfigoide gestationis) si possono prescrivere diversi test di laboratorio come l’emocromo completo, il pannello metabolico completo, il test di funzionalità epatica, quello dell’hCG sierico e l’esame del cortisolo sierico.

Cure e rimedi per l’eruzione polimorfa della gravidanza

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Fonte: iStock

Di per sé la PUPPP è innocua e non necessita di cure, anche considerando come l’eruzione cutanea e i sintomi scompaiono spontaneamente entro 15 giorni dopo il parto.

Il forte prurito richiede comunque un trattamento che solitamente viene affidato all’applicazione di medicazioni locali con effetto antipruginoso. Si ricorre prevalentemente ai corticosteroidi topici e agli antistaminici orali e, nelle forme più intense, a un breve ciclo di glucocorticoidi sistemici.

Questi si rivelano necessari soprattutto nei casi in cui l’eruzione polimorfa della gravidanza condizioni negativamente anche il sonno della gestante con tutte le conseguenze sulla sua serenità e qualità della vita.

Per trovare sollievo, si possono fare bagni o docce fredde utilizzando un detergente lenitivo all’avena, applicare creme idratanti senza profumo così come degli impacchi freddi e indossare abiti leggeri.

I possibili effetti della PUPPP sul parto

La PUPP in gravidanza non ha conseguenze sul parto. Le gestanti hanno come unico obiettivo e preoccupazione quella di ridurre il prurito. Non ci sono evidenze di esiti avversi della gravidanza e si risolve quasi sempre nei giorni successivi al parto.

Anche la modalità di parto non è influenzata (il taglio cesareo non è raccomandato per questa condizione) così come l’allattamento al seno che può proseguire tranquillamente anche durante l’assunzione dei farmaci per il trattamento dell’eruzione polimorfa della gravidanza.

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