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La nausea in gravidanza è una condizione comune e generalmente innocua. In alcuni casi, però, può essere così seria da diventare invalidante e rappresentare un rischio. Ecco come valutarne la gravità e quali sono le possibili soluzioni
Nell’immaginario collettivo, una donna incinta è sempre una donna che vomita. C’è un motivo: la nausea in gravidanza è una condizione estremamente comune. Generalmente è tollerabile e temporanea, in alcuni casi, però, i sintomi possono essere particolarmente intensi e/o prolungati, e possono condizionare negativamente la vita quotidiana di chi ne soffre. Per questo, è importante valutare l’effettiva la gravità, così da poter individuare le possibili soluzioni.
La nausea, spesso accompagnata da vomito, è una condizione che accomuna quasi tutte le donne in gravidanza: secondo uno studio pubblicato nel 2021 sull’European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology, infatti, colpisce circa l’80% delle gestanti, 8 su 10.
Nella maggior parte dei casi, spiega il sito dedicato alla Nauseaevomitoingravidanza.it, in cui si fa riferimento alle fonti citate in precedenza e a seguire, le si tratta di una condizione passeggera che non compromette la quotidianità, ma in alcune donne può presentarsi in forme gravi o non risolversi, come accade più frequentemente, in poche settimane. Nel 35% delle gestanti, infatti, i sintomi sono clinicamente rilevanti, al punto da impedire il normale proseguimento delle attività quotidiane e pregiudicare anche la possibilità di continuare a lavorare.
Lo ha rivelato uno studio del 2010, pubblicato sul The New England Journal of Medicine, secondo cui nel 3,6% delle donne incinta i sintomi sono particolarmente gravi: in questi casi si parla di iperemesi gravidica, un disturbo che può avere come conseguenze diversi problemi clinici sia per la madre che per il feto.
Prestare attenzione ai cambiamenti del corpo durante la gravidanza e segnalare eventuali problemi al medico è fondamentale, soprattutto se si tratta di sintomi che possono influenzare la qualità della vita. Parlare con uno specialista della percezione individuale di nausea e vomito non è importante solo per vivere con maggiore serenità il periodo della gestazione, ma anche perché secondo l’American College of Obstetrician and Gynecologist intervenire prima che i sintomi diventino gravi può essere un aiuto nel prevenire l’iperemesi gravidica.
Succede spesso, però, che molte donne non siano in grado di valutare la gravità della nausea in maniera oggettiva. In questi casi – ma anche in tutte quelle situazioni in cui una gestante desideri dare al medico informazioni il più possibile accurate sulla propria condizione per individuare la soluzione più adatta – è possibile effettuare un test online, studiato per misurare la severità dei sintomi.
È sufficiente rispondere a tre semplici domande per ottenere in pochi secondi un punteggio numerico variabile su una scala da 3 (blando) a 15 (acuto); i risultati possono quindi essere salvati e scaricati per essere presentati al medico per analizzare la situazione e, se necessario, elaborare un trattamento adeguato.
Anche se nausea e vomito in gravidanza, come abbiamo visto, sono una condizione comune, è importante non sottovalutare i sintomi, soprattutto quando iniziano a essere invalidanti: se trascurati, infatti, possono avere conseguenze che possono condurre anche al ricovero e pregiudicare il buon andamento della gestazione.
Non solo le donne che ne soffrono possono essere soggette a disidratazione e perdita di peso ma, spiega lo studio dell’European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology, l’iperemesi gravidica può avere effetti nocivi anche sul benessere psicologico delle madri e sul corretto sviluppo del feto, come:
Per questo motivo è fondamentale valutare quanto sono gravi i sintomi e confrontarsi con uno specialista per capire se intervenire ed eventualmente in che modo.
Nei casi in cui la nausea in gravidanza sia particolarmente seria e nelle gestanti che soffrono di iperemesi gravidica è possibile individuare con l’aiuto del medico delle soluzioni che siano sicure sia per la madre che per il feto. «Le società scientifiche internazionali», infatti, ha spiegato il Dott. Romolo Di Iorio,
hanno redatto delle linee guida per la gestione di nausea e vomito in gravidanza che si basano su interventi sullo stile di vita associati o meno a interventi farmacologici.
Per la maggior parte delle donne cambiare stile di vita e alimentazione è sufficiente per tenere a bada i sintomi, dice ancora lo studio del 2021. Ci sono dei casi – 1 su 3 – in cui questo, però, non basta: la gravità dei sintomi, infatti, può rendere necessaria l’assunzione di integratori per reintegrare liquidi e vitamine e, talvolta, di trattamenti antiemetici che sono stati appositamente studiati per essere sicuri anche in gravidanza.
I nove mesi di gestazione sono un momento intenso ed emozionale, durante il quale è possibile sentirsi spaesate, soprattutto se i sintomi rendono difficile la gestione della quotidianità. Quello che è fondamentale ricordare è che non si è sole e che chiedere aiuto è un atto di cura verso se stesse e il piccolo o la piccola nel grembo.
Il ginecologo è la persona di riferimento a cui rivolgersi per segnalare nausee (ed eventuale vomito) troppo frequenti, troppo intense o prolungate. Prima di assumere farmaci o integratori, è importante consultare sempre il medico, che potrà valutare assieme alla paziente la sua particolare situazione e capire se è necessario sottoporsi a un trattamento specifico.
Oltre all’aspetto clinico, però, non deve essere dimenticato quello psicologico: come abbiamo visto, l’iperemesi gravidica può avere effetti negativi sul benessere della gestante, per questo è importante confrontarsi e trovare supporto non solo in altre mamme o donne incinta che stanno facendo lo stesso viaggio, ma anche, e soprattutto, in amici e familiari, primo tra tutti il partner.
Con il contributo non condizionante di Italfarmaco
Italfarmaco è da sempre accanto alle donne soluzioni innovative e complete studiate per le diverse fasi della vita della donna.
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