Tra i disturbi più frequenti della gravidanza, il mal di testa occupa un posto importante sia in termini di incidenza che di fastidio, condizionamento della qualità della vita e possibili conseguenze. Nonostante sia un disturbo comune e spesso non associato direttamente alla gravidanza, è una realtà che interessa molte donne, soprattutto nel primo e nel terzo trimestre di gravidanza.

Per comprendere meglio la realtà del mal di testa in gravidanza è doveroso innanzitutto precisare come il termine scientifico preciso è quello di cefalea, di cui ne esistono diverse tipologie. L’Istituto Superiore di Sanità riporta:

  • Cefalea di tipo tensivo – dolore persistente ai lati della testa dovuto solitamente a stress, postura scorretta, disidratazione e digiuno.
  • Emicrania – dolore pulsante a un solo lato della testa provocato da mancanza di sonno, fame, stress, stimolazione eccessiva dei sensi, cambiamenti metereologici.
  • Cefalea a grappolo – dolore insopportabile intorno all’occhio che si manifesta raramente.
  • Cefalea da farmaci – condizione che si manifesta come effetto collaterale dell’assunzione di diversi farmaci.
  • Cefalea da ormoni – causata dalle variazioni ormonali tipiche delle mestruazioni, ma anche della gravidanza o della menopausa.

Tra le cause del mal di testa sono da considerare anche l’alcol, l’influenza, un trauma cranico e le apnee notturne.

Mal di testa in gravidanza: le possibili cause

L’American Pregnancy Association segnala come il mal di testa sia uno dei disturbi più comuni sperimentati durante la gravidanza. Può manifestarsi in qualsiasi momento ma è solitamente più comune nel primo e nel terzo trimestre.

In una percentuale variabile di casi (20-80%), l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) riporta gli esiti di alcuni studi epidemiologici che hanno osservato un miglioramento clinico dell’emicrania nel corso della gravidanza. Questa tregua scompare dopo il parto e l’emicrania persiste durante il periodo dell’allattamento al seno.

Primo trimestre

In questo studio si suggerisce come il mal di testa nel primo trimestre di gravidanza sia riconducibile all’aumento degli ormoni e del volume del sangue. Proprio perché una delle cause del mal di testa è legata alle variazioni ormonali, la fine del primo trimestre è comunemente associata a una scomparsa di questo fenomeno. L’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee riporta però come se questo non accade l’emicrania tenda a peggiorare o rimanere stabile per tutto il resto della gestazione. Invece nell’1,9% dei casi può il mal di testa può insorgere per la prima nel primo trimestre accompagnata da disturbi visivi, nausea e vomito (aura).

Secondo trimestre

Con la gravidanza si possono manifestare alcuni dei fattori di rischio tipici del mal di testa: riduzione del sonno (inferiore alle 5 ore), astinenza dalla caffeina, bassi livelli di zucchero nel sangue e stress. Sebbene il secondo trimestre sia quello considerato meno negativo dal punto di vista dei disturbi tipici associati alla gravidanza, il mal di testa potrebbe verificarsi anche per effetto dei cambiamenti della postura causati dalla crescita dell’utero.

Terzo trimestre

Il mal di testa nel terzo trimestre di gravidanza è generalmente legato allo stress, ai disturbi del sonno e a una scorretta postura che diventa più accentuata rispetto ai mesi precedenti. Per tutto il corso della gravidanza va anche posta attenzione a come il trattamento farmacologico tipico contro il mal di testa vada valutato attentamente con il proprio medico; molti farmaci, infatti, possono avere un effetto teratogeno ed essere quindi vietati durante la gestazione, non riuscendo quindi a ottenere neanche questo tipo di sollievo.

Complicazioni e ulteriori possibili sintomi

Il mal di testa è un disturbo che può condizionare negativamente la qualità della vita. Può impedire di svolgere le proprie attività lavorative, ma anche incidere sul riposo, divenendo responsabile di un circolo vizioso. Ci sono poi da attenzionare i sintomi associati al mal di testa come la nausea e il vomito, che possono essere responsabili di malessere, disagio e disidratazione.

La cronicità del mal di testa in gravidanza e la sua severità, riferisce la Fondazione Veronesi, se associata a una pressione sanguigna elevata può essere un segnale di preeclampsia e malattie cardio-cerebrovascolari da non sottovalutare.

A ulteriore conferma che il mal di testa in gravidanza non sia un mero fastidio ci sono i risultati di uno studio pubblicato dal Journal of Head and Face Pain, per cui c’è un aumento del rischio di aborto spontaneo, basso peso alla nascita, parto pretermine e parto cesareo.

Inoltre i nati da donne che in gravidanza hanno sofferto di mal di testa possono andare incontro a ricovero in terapia intensiva neonatale, sindrome da distress respiratorio e convulsioni febbrili.

I rimedi al mal di testa in gravidanza

Nella maggior parte dei casi i farmaci per il mal di testa (come il paracetamolo e gli oppioidi) non hanno un effetto teratogeno e possono quindi essere assunti in gravidanza. Le indicazioni sono però quelle di limitarne l’assunzione e preferire un trattamento non farmacologico. Utile è innanzitutto prestare attenzione ai fattori scatenanti come possono essere alcuni cibi e odori, per i quali durante la gravidanza si è più sensibili.

Per alleviare il mal di testa si rivela utile anche l’applicazione di un impacco caldo intorno agli occhi e al naso, l’applicazione di un impacco freddo alla base del collo (per le cefalee di tipo tensivo), prestare attenzione all’alimentazione preferendo pasti meno abbondanti ma più frequenti, richiedere un massaggio alle spalle e al collo, praticare esercizi di respirazione, fare attività fisica, fare un bagno caldo e investire sulla qualità del riposo.

Anche la riduzione dello stress e gli esercizi per la postura contribuiscono ad alleviare e prevenire il mal di testa.

Mal di testa in gravidanza: quando preoccuparsi?

La persistenza e la gravità del mal di testa sono elementi da sottoporre sempre a una valutazione medica. Anche in presenza di visione offuscata, gonfiore alle mani e al viso o un improvviso aumento di peso sono segnali da non sottovalutare.

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