Il 10-15% delle donne in età fertile soffre di endometriosi. Un dato, quello della Fondazione Veronesi, che indica come circa tre milioni di donne siano interessate da una condizione che, tra le altre, ha ripercussioni anche sulla fertilità e sulla gravidanza. È quindi utile approfondire e chiarire gli aspetti importanti del rapporto tra endometriosi e gravidanza per comprendere la portata del fenomeno e offrire informazioni utili a prendere consapevolezza di questa realtà per migliorare la gestione della propria salute riproduttiva.

Endometriosi e fertilità: quali sono le difficoltà nel concepire?

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Fonte: iStock

Sebbene non escluda del tutto la possibilità di avere una gravidanza, l’endometriosi riduce la fertilità. Il Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS stima che circa il 30-50% delle donne con endometriosi ha difficoltà nel concepire. La compromissione della fertilità, spiega la Fondazione Italiana Endometriosi, può avvenire in diversi modi.

L’endometriosi può danneggiare la qualità degli ovociti e causare disturbi dell’ovulazione, impedire l’impianto dell’embrione nell’utero o creare aderenze che ostruiscono le tube di Falloppio. Inoltre l’endometriosi può ridurre la recettività dell’endometrio e portare a incompatibilità immunologiche con il liquido seminale del partner,

Non è raro che l’endometriosi venga riconosciuta proprio per la difficoltà di rimanere incinta, andando ad approfondire le cause dell’infertilità.

Si può rimanere incinta con l’endometriosi? Percentuali e possibilità

Come anticipato l’endometriosi non impedisce del tutto la possibilità di rimanere incinta, tanto che almeno la metà (se non di più) delle donne con questa patologia riescono a ottenere una gravidanza. Molto dipende dalla gravità dell’endometriosi (le forme di grado lieve hanno tassi di fertilità simili a quelle delle donne senza endometriosi), dall’età della gestante e dalla diagnosi precoce che può anticipare l’inizio di un trattamento utile ad aumentare le possibilità di concepimento.

Trattamenti per favorire il concepimento in caso di endometriosi

Non esiste una cura definitiva per l’endometriosi e i trattamenti disponibili hanno come scopo, valutando singolarmente il caso specifico, quello di favorire le possibilità di concepimento. I principali approcci sono quelli legati alla terapia farmacologia, all’intervento chirurgico e al ricorso alla fecondazione assistita.

L’assunzione di farmaci ormonali e antinfiammatori non steroidei può essere utile per gestire il dolore e migliorare le possibilità di concepimento. In modo particolare l’assunzione della pillola anticoncezionale può preservare la fertilità in quanto previene la formazione di nuove cisti che sono una delle principali cause di ostacolo alla gravidanza. La rimozione del tessuto endometriale tramite laparoscopia può liberare le tube di Falloppio aumentando la possibilità di concepimento, ma è importante procedere con cautela per preservare l’integrità delle ovaie.

Le tecniche di fecondazione assistita, in modo particolare l’inseminazione intrauterina (IUI), la fecondazione in vitro (FIVET) e l’ICSI, possono essere prese in considerazione nel caso dei fallimenti di tentativi di ottenere una gravidanza per vie naturali.

Endometriosi in gravidanza: rischi e precauzioni da adottare

In alcune donne la gravidanza attenua i sintomi dell’endometriosi, tanto da essere consigliata, riporta il portale MSD Salute, come terapia per gestire la malattia. Oltre a non esserci evidenze scientifiche a suffragio di questa tesi (in alcune donne, infatti, l’aumento del volume dell’utero esercita una maggiore pressione nelle zone pelviche interessate dalla malattia) e a risultare una forzatura sulla libertà individuale, le European Society for Human Reproduction Embryology Guidelines for Management of Endometriosis dichiarano che non deve essere raccomandata la gravidanza come forma di trattamento dell’endometriosi.

Nelle donne in gravidanza con endometriosi è sconsigliato il ricorso alla terapia ormonale e a quella chirurgica per la gestione dei sintomi. È invece possibile assumere antidolorifici, praticare yoga e stretching e seguire una dieta ricca di fibre per ridurre il dolore e gli altri disturbi legati alla malattia.

Va poi posta estrema attenzione a come l’endometriosi aumenta il rischio di diverse complicanze durante la gravidanza e il parto. Il Journal of Personalized Medicine segnala il maggior rischio di aborto spontaneo, gravidanza ectopica, parto pretermine, rottura prematura delle membrane, basso peso alla nascita, ritardo nella crescita intrauterina, preeclampsia, placenta previa, emorragia, parto cesareo e complicanze intestinali.

Sintomi dell’endometriosi in gravidanza: cosa aspettarsi?

Durante la gravidanza i sintomi dell’endometriosi possono alleviarsi, ma anche peggiorare. Alcune donne, sottolinea la Cleveland Clinic, possono provare dolore addominale, leggeri sanguinamenti vaginali (soprattutto nelle prime fasi della gravidanza) e alterazioni gastrointestinali come nausea e stitichezza che possono essere aggravati dall’endometriosi.

Dopo il parto: l’endometriosi migliora o peggiora?

Quanto detto per la riduzione o il peggioramento dei sintomi durante la gravidanza vale anche per il periodo del post-parto. A conferma della complessità di questa malattia, non c’è una comprensione univoca di ciò che avviene con la fine della gravidanza. Alcune donne, come riporta questo studio, sperimentano una riduzione delle lesioni endometriosiche con relativa diminuzione dei sintomi, ma non è automatico che questo avvenga. Non è raro, infatti, che la fine della gravidanza e dell’allattamento al seno causino un ritorno dei sintomi che possono manifestarsi anche in forma più grave per il ritorno alla normalità dei livelli di estrogeni.

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