Viaggiare, sia per raggiungere mete particolari sia per allontanarsi dalla routine quotidiana, è un desiderio (e un obiettivo) di tutti, tanto che ogni occasione (dal weekend al ponte per questa o quella festività, passando per le ferie dal lavoro) è buona per andare in vacanza. Lo è ancora di più se si ha la consapevolezza che da lì a poche settimane tutto questo sarà ancora più difficile o impossibile di quanto non lo sia normalmente.

È il caso della babymoon, una sorta di luna di miele che le mamme o le coppie si fanno prima della nascita di un figlio. Una pratica che nel corso degli anni si è andata sempre più diffondendo e che è utile conoscere soprattutto dal punto di vista organizzativo. In modo che il viaggio sia davvero una vacanza e un tempo di riposo prima di tutte le novità annesse al diventare genitori.

Cos’è la babymoon?

Propriamente il termine babymoon replica il concetto di honeymoon, di luna di miele, il periodo di vacanza che i neosposi si prendono dopo le nozze. La babymoon, quindi, è una vacanza che i futuri genitori decidono di fare prima della nascita del proprio figlio, generalmente verso l’ultima fase della gravidanza.

Trattandosi di una vacanza, ma soprattutto di un’abitudine, non ci sono molte regole; le coppie possono decidere di fare la babymoon solo prima dell’arrivo del primo figlio o prima della nascita di ogni figlio. Ci si può organizzare sia come coppia, sia individualmente scegliendo la destinazione, il tipo di vacanza e la durata del soggiorno.

Cosa fare durante una babymoon

Cosa vi piace fare in vacanza? La risposta è quello che potete fare durante la babymoon. A una sola condizione: che in base alla settimana di gestazione potreste avere esigenze differenti di cui tenere conto. Sia a livello motorio sia per i sintomi della gravidanza che potrebbero condizionare la serenità del soggiorno.

Oltre alle tradizionali attività di riposare, passeggiare, visitare città e siti di interesse storico-artistico, durante la babymoon è possibile orientarsi verso i pacchetti dedicati a questo tipo di esperienza. Negli ultimi anni, all’estero ma anche nel nostro Paese, sono sempre di più le location che prevedono formule dedicate alle donne in gravidanza e al proprio partner.

Se si viaggia in coppia è possibile orientarsi verso una babymoon più romantica basata su attività dolci da vivere in due, altrimenti verso esperienze dedicate al relax e al divertimento.

Visto lo scopo della babymoon, godersi un periodo di tranquillità prima della fatica legata ai continui cambiamenti dei primi mesi di vita di un neonato, può essere interessante recarsi presso SPA e centri benessere nei quali rilassarsi a base di massaggio di coppia, yoga all’aperto, trattamenti rigeneranti, manicure e servizi dedicati alla cura del corpo. È bene ricordare che le donne in gravidanza devono evitare la sauna e il bagno turco in quanto le elevate temperature e umidità di quegli ambienti possono risultare pericolose.

Babymoon: mete e destinazioni

Qualsiasi località può essere la meta perfetta per una vacanza e anche per la babymoon non ci sono preclusioni sulle destinazioni da raggiungere. Una particolare attenzione va riservata alle destinazioni estere per evitare di recarsi in località dove è maggiore il rischio di contrarre infezioni virali (come la malaria).

Per i viaggi durante la gravidanza è sempre utile rivolgersi al proprio ginecologo e valutare l’opportunità di quella meta, così come la necessità di sottoporsi a specifiche vaccinazioni.

Inoltre quando si esce fuori dall’Italia è sempre importante verificare le strutture mediche e ospedaliere presenti nei pressi del luogo dove si soggiorna e portare sempre con sé una copia della propria cartella clinica, con tutte le indicazioni sul proprio stato di salute.

Consigli per godersi al meglio la babymoon

Per organizzare una babymoon è indispensabile stabilire innanzitutto il periodo di partenza. Molto dipende sia dal tipo di vacanza che dalla durata del soggiorno e dal periodo dell’anno in cui nascerà il bambino.

Inoltre è bene considerare che con il passare delle settimane, specialmente nel primo e nel terzo trimestre, i sintomi possono essere più fastidiosi e invalidanti e potrebbero costituire un ostacolo per godersi la vacanza. Per questo l’indicazione è quella di partire tra la quattordicesima e la ventottesima settimana di gravidanza, ovvero nella fase centrale della gestazione, quando i fastidi sono lievi e lo stato generale di benessere psicofisico è invece migliore.

Un’altra attenzione va posta al mezzo di trasporto con cui andare in vacanza. Le donne in gravidanza non hanno limitazioni, ma è bene considerare tutte le alternative per individuare quella più comoda e rilassante. Volare in gravidanza non è vietato e le condizioni dell’aeroporto e dell’aereo stesso sono sicure sia per la mamma, sia per il feto. Per viaggi lunghi la posizione seduta potrebbe risultare scomoda, così come per gli autobus, dove gli spazi sono ristretti e in questi ultimi casi spesso manca la toilette. Il treno può essere un’alternativa valida sia per la presenza della toilette sia per la possibilità di stare in piedi ed eventualmente camminare lungo i corridoi.

Per i viaggi in macchina è innanzitutto doveroso prevedere spostamenti non più lunghi di 5/6 ore. inoltre bisogna viaggiare sempre con la cintura di sicurezza, l’air-bag attivato e posizionando il sedile il più lontano possibile dal cruscotto. L’automobile a differenza degli altri mezzi di trasporto ha il vantaggio di consentire il numero di soste che si preferisce e facilitare gli spostamenti una volta raggiunta la meta del soggiorno.

L’ultimo consiglio riguarda la pianificazione della babymoon. È bene prepararsi per tempo, sia per trovare maggiori disponibilità che per prendersi gli eventuali giorni di assenza dal lavoro ed evitare di ridursi all’ultimo e trasformare l’organizzazione in uno stress e una fatica che farebbero svanire gli effetti benefici di qualsiasi vacanza.

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