Tachipirina o Nurofen: quale scegliere? Differenze e dosaggi per bambini

Facciamo chiarezza sulla posologia e il corretto utilizzo della Tachipirina e del Nurofen nei bambini di tutte le età.

Tra i farmaci maggiormente utilizzati nei bambini troviamo quelli che utilizzano il paracetamolo e l’ibuprofene, due principi attivi utili per abbassare la febbre (antipiretico) e alleviare il dolore (analgesico). Nonostante possono essere utilizzati per gli stessi scopi “non sono la stessa cosa, non sono intercambiabili e andrebbero usati seguendo alcuni criteri”. Così la Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICUPP) che precisa inoltre che sia il paracetamolo che l’ibuprofene non hanno alcuna utilità pratica al di fuori del trattamento della febbre alta (quella che supera i 38°C) o come analgesico.

Non servono, infatti, contro i sintomi del raffreddore o delle infiammazioni delle prime vie aeree e se non usati correttamente possono avere anche importanti effetti collaterali. La Tachipirina e il Nurofen sono i principali farmaci contenenti paracetamolo e ibuprofene; vediamo quindi quale scegliere e soprattutto come somministrarli in maniera adeguata nei bambini.

Tachipirina e Nurofen: le differenze principali

La Tachipirina, come si legge nel relativo foglietto illustrativo, è un farmaco che contiene il principio attivo paracetamolo ed è utilizzato negli adulti, negli adolescenti e nei bambini per:

  • il trattamento sintomatico degli stati febbrili quali l’influenza, le malattie esantematiche (malattie infettive tipiche dei bambini e degli adolescenti), le malattie acute del tratto respiratorio, ecc.
  • dolori di varia origine e natura (mal di testa, nevralgie, dolori muscolari ed altre manifestazioni dolorose di media entità).

Il Nurofen, come spiegato nel sito ufficiale del produttore del farmaco, è un medicinale che “contiene ibuprofene ed è utile per fornire un sollievo rapido dal dolore e per ridurre la febbre anche nei neonati”. Esistono diversi prodotti Nurofen dedicati ai bambini che si distinguono sostanzialmente in base all’età (per i bambini dai 3 mesi ai 5 anni e quello per i bambini dai 5 ai 12 anni) e in base al metodo di somministrazione (sciroppo o capsule molli). Il foglietto illustrativo del Nurofenjunior indica che questo farmaco

contiene ibuprofene e appartiene a un gruppo di farmaci chiamati farmaci antinfiammatori non steroidei, (FANS). L’azione di tali medicinali si basa sul controllo della risposta al dolore e alla febbre. Nurofenjunior è indicato per il trattamento sintomatico di breve durata di febbre e dolore lieve e moderato

Oltre alla distinzione legata al principio attivo, la differenza tra Tachipirina e Nurofen è legata anche all’efficacia. L’ibuprofene, infatti, potrebbe avere un’efficacia superiore nel trattamento della febbre e del dolore, soprattutto nelle prime ore, con un’azione più rapida (circa 15 minuti) e una durata più lunga (4-8 ore) rispetto al paracetamolo. Inoltre l’ibuprofene potrebbe avere anche un effetto antimicrobico e inibitorio sulla replicazione virale.

Sebbene entrambi i farmaci siano disponibili in diverse formulazioni per i bambini (supposte, sospensioni orali, sciroppi, gocce, compresse e granulato orosolubile), l’ibuprofene è sconsigliato nei bambini con paralisi cerebrale spastica, a rischio di sanguinamento o con ulcere gastriche.

Quando dare la Tachipirina e quando il Nurofen

Prima di comprendere meglio in quali occasioni dare la Tachipirina e quando il Nurofen, è importante ricordare quanto riportato nella rivista Informazioni sui farmaci. Il paracetamolo e l’ibuprofene non devono essere somministrati insieme o alternati. Questa è una pratica comune che ha come obiettivo quello di aumentare l’effetto antipiretico senza però superare il dosaggio raccomandato di ogni singolo farmaco. In realtà, spiega il portale Pronto Soccorso Pediatrico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, questa pratica non è raccomandata in quanto non ci sono evidenze sulla sua sicurezza né sulla maggiore efficacia rispetto al trattamento con un singolo farmaco.

La scelta tra Tachipirina e Nurofen dipende sostanzialmente dalle condizioni individuali di ogni bambino (età, peso, condizione clinica, situazioni pregresse ed eventuale assunzione di altri farmaci). Anche se si tratta di farmaci da banco il parere del pediatra non è secondario e in generale è possibile considerare:

  • uso della Tachipirina (paracetamolo) in caso di sola febbre
  • uso del Nurofen (ibuprofene) in caso di febbre e dolore intenso

Se il bambino sopporta bene la febbre e gli altri disturbi non è necessario somministrare i farmaci che hanno come obiettivo quello di rispondere a un sintomo (febbre o dolori) e non di curare la causa sottostante.

Tachipirina o Nurofen: dosaggio corretto in base all’età e al peso

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Fonte: iStock

Il dosaggio di questi farmaci, come riportato nei rispettivi foglietti illustrativi, tiene conto del peso del bambino, dell’età e della formulazione. Ecco uno schema riassuntivo:

Nurofen supposte

  • Bambini da 2 a 4 anni – Peso: 12,5 – 17 kg
    • 1 supposta | Frequenza: ripetere, se necessario, dopo almeno 6 – 8 ore e non superare le 3 supposte nelle 24 ore
  • Bambini da 4 a 6 anni – Peso: 17 – 20,5 kg
    • 1 supposta | Frequenza: ripetere, se necessario, dopo almeno 6 ore e non superare le 4 supposte nelle 24 ore

Nurofen capsule molli

  • Dai 7 anni ai 10 anni | 2 capsule alla volta | massimo 8 in 24 ore
  • Dai 10 anni ai 12 anni | 3 capsule alla volta | massimo 12 in 24 ore

Nurofen sciroppo

  • Da 3 mesi a 12 anni | ogni 6-8 ore (in base alle necessità) | massimo 3 dosi nelle 24 ore

Tachipirina

  • Bambini 6,5 – meno di 8 anni – Peso: 21–25 kg
    • ½ compressa alla volta | ogni 4 ore (se necessario) |6 somministrazioni in 24 ore
  • Bambini 8 – 11 anni – Peso: 26–40 kg
    • 1 compressa alla volta | ogni 6 ore (se necessario) | 4 somministrazioni in 24 ore
  • Ragazzi 12 – 15 anni – Peso: 41–50 kg
    • 1 compressa alla volta | ogni 4 ore (se necessario) | 6 somministrazioni in 24 ore
  • Oltre i 15 anni – Peso: superiore a 50 kg
    • 1 compressa alla volta | ogni 4 ore (se necessario) | 6 somministrazioni in 24 ore

La scelta sul tipo di formulazione dipende prevalentemente dall’età. Le gocce e lo sciroppo sono la scelta migliore per i bambini più piccoli, mentre le compresse e le bustine orosolubili sono più adatte per i bambini più grandi.

Effetti collaterali e avvertenze per Tachipirina o Nurofen

Tra i possibili effetti collaterali della Tachipirina il foglietto illustrativo riporta:

 

  • reazioni allergiche con:

    • arrossamenti della pelle accompagnati da prurito (orticaria)
    • gonfiore della gola (edema della laringe)
    • gonfiore di mani, piedi, caviglie, viso, labbra, lingua e/o gola (angioedema)
    • grave reazione allergica (shock anafilattico).

Inoltre, chi assume il medicinale potrebbe manifestare i seguenti effetti indesiderati, per i quali non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza.

  • riduzione del numero di piastrine nel sangue (trombocitopenia)
  • riduzione del numero di globuli bianchi nel sangue (leucopenia/agranulocitosi)
  • riduzione dell’emoglobina nel sangue, sostanza che trasporta l’ossigeno nel sangue (anemia)
  • vertigini
  • disturbi allo stomaco e all’intestino
  • funzionalità anomala del fegato
  • infiammazione del fegato (epatite)
  • macchie rosse, lesioni bollose con aree di distacco della pelle, vesciche, eruzioni della pelle (eritema
  • multiforme, sindrome di Stevens Johnson, necrolisi epidermica tossica)
  • riduzione della funzionalità dei reni (insufficienza renale acuta)
  • infiammazione dei reni (nefrite interstiziale)
  • sangue nelle urine (ematuria)
  • cessazione o riduzione della produzione di urine (anuria).

Sono stati segnalati casi molto rari di reazioni cutanee gravi.

Per il Nurofen, invece, le indicazioni sui possibili effetti collaterali sono:

  • Sanguinamento intestinale: dolore addominale grave, feci scure, vomito con sangue o simile a fondi di caffè.
  • Reazioni allergiche gravi: peggioramento dell’asma, mancanza di respiro, gonfiore di volto, lingua o gola, battito accelerato, calo di pressione fino allo shock.
  • Gravi reazioni cutanee: eruzioni estese, desquamazione, vescicole o sfaldamento della pelle.

Effetti indesiderati per frequenza:

  • Comune (fino a 1 su 10):

    • Bruciore di stomaco, dolore o fastidio addominale, nausea, vomito, diarrea, stitichezza, flatulenza
    • Lieve perdita di sangue gastrica o intestinale (raro, ma può causare anemia)
  • Non comune (fino a 1 su 100):

    • Orticaria, prurito
    • Ulcere, gastrite, stomatite ulcerativa, colite o morbo di Crohn, irritazione rettale
    • Mal di testa, vertigini, insonnia, agitazione, stanchezza, disturbi della vista
    • Varie eruzioni cutanee
  • Raro (fino a 1 su 1.000):

    • Ronzio nelle orecchie (tinnito)
    • Danni renali, sangue nelle urine, dolore addominale o ai fianchi
    • Diminuzione dell’emoglobina
  • Molto raro (fino a 1 su 10.000):

    • Infiammazione dell’esofago, pancreatite, ostruzioni intestinali
    • Insufficienza cardiaca, infarto, edema
    • Insufficienza renale, sindrome nefrosica, nefrite
    • Depressione, reazioni psicotiche
    • Pressione alta, palpitazioni, vasculite
    • Epatite, insufficienza epatica, disfunzioni del fegato
    • Alterazioni ematiche (febbre, mal di gola, lividi)
    • Gravi infezioni cutanee in caso di varicella
    • Meningite asettica (soprattutto in soggetti con SLE o connettivite)
    • Gravi reazioni cutanee (Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica, alopecia)
  • Frequenza non nota:

    • Asma, broncospasmo, difficoltà respiratorie

    • Sindrome DRESS (rash, febbre, ingrossamento linfonodi, aumento eosinofili)

Per quel che riguarda il paracetamolo è importante evitare l’assunzione di dosi elevate o per periodi prolungati. A questo proposito è necessario controllare che altri farmaci che il bambino sta assumendo non contengano questo principio attivo per evitare il sovradosaggio. Per l’ibuprofene è invece consigliato di non somministrarlo a stomaco vuoto.

Cosa consiglia il pediatra in caso di febbre o dolore

Come detto sia la Tachipirina che il Nurofen vanno utilizzati solo quando necessario. Non è la sola presenza della febbre o di un dolore la condizione indispensabile per la somministrazione del paracetamolo o dell’ibuprofene. Molto dipende da come il sintomo (febbre o dolore) condiziona il bambino. Se reagisce bene e sopporta tranquillamente la condizione è sempre preferibile evitare di dargli un medicinale. Inoltre i farmaci antipiretici non devono essere utilizzati di routine con il solo obiettivo di abbassare la temperatura, soprattutto quando questa non è alta.

A questo proposito la Società Italiana di Farmacologia (SIF) spiega che “i farmaci sono più efficaci se somministrati quando il picco febbrile è stato raggiunto”. Inoltre le somministrazioni successive alla prima devono essere effettuate solamente se il bambino sta nuovamente male e non a orari regolari e comunque sempre attendendo 4-6 ore per il paracetamolo e almeno 8 ore per l’ibuprofene.

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