Anonimo
chiede:
Buongiorno, io ho avuto un aborto spontaneo a 13 settimane di gravidanza (terza gravidanza) e, dall’indagine effettuata sul feto e la placenta, è stata indicata, quale probabile causa dell’aborto, un’infezione da ureaplasma urealyctium. A seguito dell’aborto, mi è stata prescritta una cura antibiotica dall’ospedale stesso, in sede di dimissioni, in quanto il tipo di aborto, definito tardivo (13 sett.+3), era spesso causato da infezioni. Ho letto che questa infezione è difficile da debellare. Premesso che non avevo fastidi durante la gravidanza, se non delle perdite molto filamentose, e non ne ho avuti né prima né dopo, 2 mesi dopo l’aborto mi sono sottoposta a diversi esami, tra cui il tampone vaginale, per accertarmi delle mie condizioni prima di cercare una nuova gravidanza. Non c’è traccia di alcun tipo di infezione. Significa che la cura antibiotica generica (non si sapeva quale infezione, eventualmente, potessi avere) ha debellato l’ureaplasma? Come mai non ho avuto sintomi? L’ureaplasma può essere latente e innocua fuori dalla gravidanza? La mia secondogenita è nata pretermine 2 anni fa: potrei essere stata affetta da ureaplasma da allora e non essermene accorta? Infine, mio marito è bene che faccia degli accertamenti, appurato che io, adesso, non sono infetta? Il tutto sempre finalizzato alla ricerca di una nuova gravidanza. Molte grazie. Cordiali saluti.
Gentile Signora, le infezioni a volte possono essere latenti e non dare sintomi apprezzabili.
La terapia deve essere di coppia. Ripeta i tamponi specifici per maggiore sicurezza.
Un saluto
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Infettivologo