Regina

chiede:

Buongiorno sono una mamma di 39 anni con un bimbo di 29 mesi avuto dopo una gravidanza portata a termine senza il minimo problema. Nell’ultimo anno di ricerca del secondo figlio ho avuto due aborti spontanei, uno a giugno scorso e l’altro a dicembre, entrambi “risolti” alla sesta settimana senza necessità di raschiamento uterino.

Dalle ecografie effettuate risulta tutto rientrato entro parametri ottimali, ma a novembre scorso, al settimo giorno post ovulazione, ho eseguito i dosaggi ormonali (ero nel ciclo che sarebbe sfociato poi in aborto spontaneo) che hanno evidenziato una carenza ormonale. Riporto qui i valori: Tsh 3,63 mIU/L ; Lh 3 IU/L; fsh 5,4 UI/L; progesterone 13.39 mg ed estradiolo 54,7 mg.

La ginecologa che mi segue, alla luce degli eventi poi verificatisi, mi ha prescritto l’assunzione di Etinilestradiolo (3 volte al giorno) e di Proggeffik per i 14 giorni successivi all’ovulazione così da aiutare, a suo dire, l’ispessimento dell’endometrio nel caso di una nuova gravidanza. La domande che volevo fare sono queste: si tratta di una terapia ormonale corretta dal momento che allatto ancora due volte al giorno? Nel caso rimanga di nuovo incinta è possibile che l’assunzione di questi medicinali arrechi danni al feto? Esistono terapie meno invasive? Grazie per la risposta.

Dott. Sandro Zucca

risponde:

Buongiorno signora, esistono seri dubbi che esista una qualunque terapia efficace per l’aborto ripetuto.
Certamente, gli estrogeni (etinilestradiolo) sono controindicati durante l’allattamento. Ricordiamo anche che la probabilità di aborto, alla sua età, supera il 40%.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

Fai la tua domanda Tutte le domande
Ti è stato utile?
Rating: 5.0/5. Su un totale di 2 voti.
Attendere prego...

Specializzazione

  • Ginecologo

Categorie