Anonimo
chiede:
Buongiorno dottoressa, dalla settima alla dodicesima settimana di gravidanza ho assunto dalle 2 alle 4 tazze di tè al giorno (variando fra tè nero, tè nero deteinato e tè verde). Purtroppo ho scoperto solo alla dodicesima settimana che le catechine contenute riducono l’assorbimento dell’acido folico e ora sono estremamente preoccupata.
Io solitamente assumevo il tè a più di 3 ore di distanza dall’apporto di acido folico. Ho letto vari studi e non ho capito se la riduzione nell’assorbimento (per lo meno maggiore) si verifica se l’assunzione di tè è di acido folico è concomitante o se è indipendente dalla distanza fra l’integratore e il tè. Grazie
Gentile signora, effettivamente le catechine sono sostanze naturalmente presenti nel tè verde, la più abbondante delle quali è l’epigallocatechina gallato (EGCG). Quest’ultima sembra interferire negativamente sulla biodisponibilità dell’acido folico. Tuttavia la concentrazione di EGCG in un infuso risulta essere molto bassa, per tale ragione l’effetto negativo si potrebbe rilevare solo se l’assunzione dell’acido folico avviene in modo concomitante.
La invito, tuttavia a prestare attenzione anche all’effetto nocivo delle sostanze nervine presenti nel tè, come la teina. Quest’ultima al pari della caffeina (presente nel caffè) tende ad oltrepassare la placenta. Diversi studi hanno evidenziato che un’esposizione eccessiva alle sostanze nervine in gravidanza, può portare ad anomalie fetali. Si raccomanda di non superare i 200 mg di caffeina/teina giornaliera (1 tazzina di caffè contiene circa 70-100 mg di caffeina). Per tale ragione per soddisfare la sua voglia di tè in tutta tranquillità le consiglio di preferire prodotti decaffeinati o deteinati.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Nutrizionista