Anonimo
chiede:
Buongiorno,
ho delle domande riguardo streptococco durante la gravidanza (ho letto l’informazione sul vostro sito-internet): L’anno scorso streptococco ha causato un corioamnionite che ha risultato in un parto prematuro (25 settimane) e mio figlio, Liam, è nato con un forte infezione di streptococco e tutte le complicazioni di un bambino molto prematuro. Adesso, sono al 23esima settimana di un ‘subsequent pregnancy’ e dopo test mensile per streptococco che risultavano negativi, prima di natale sono risultata positiva per questo batteria. Di conseguenza, la mia ginecologa ha prescritto Augmentin (poi cambiato a Zymox per la mia apprensione di causare ‘necrotising enterocolitis’ a l bambino) e ho assunto questo antibiotico per 7 giorni. Dopo 8 giorni, un nuovo tampone è risultato positivo con streptococco ‘presente ad alto titolo’. Secondo la mia ginecologa sono ‘portatrice di un ceppo resistente’ e lei sta aspettando il risultato del’antibiogramma per vedere di tentare con una nuova terapia e dice che l’importante e di resistere almeno un altro mese. Non mi sembra un ipotesi molto rassicurante…..un altro mese significa comunque un parto al 28esima settima di gravidanza. Sto ricevendo parere diverse sul effettività di assumere antibiotici durante la gravidanza però io ho paura con non arrivo comunque al termine. Vedo sul vostro sito, che siete del opinione che assumere antibiotici quando c’è un infezione delle vie urinarie è necessario ma vedo che l’antibiotico non ha funzionato per me. Non capisco più niente. Mi sembra che non c’è niente che io possa fare per prevenire un altro corioamnionite. Potrete consigliarmi??
Vi prego,
Gentile Amanda,
rispondo sempre che qualunque infezione va sempre trattata e questo è quanto mai vero per lo streptococco B, di cui lei ha già sperimentato i rischi. Ma per fortuna non tutti i casi di presenza di streptococco B a livello vaginale e/o rettale sono seguiti da corioamnionite e parto prenaturo. Aumenta il rischio ma non è una conseguenza costante. C’è poco da capire: il suo ginecologo si sta adoperando per darle il miglior trattamento possibile e lei è bene che lo faccia. Magari potrebbe aggiungere anche un trattamento locale e antibiotici per via iniettiva invece che orale. In questo io credo che lei stia influenzando le scelte in base a convinzioni più emozionali e per informazioni prese qua e la, che scientifiche. Non si preoccupi di reazioni rare (cfr enterocolite necrotizzante), ma si affidi a chi ha più esperienza nel valutare il delicato rapporto rischi/benefici. Avrà così più probabilità di limitare i rischi. Cordiali saluti.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Infettivologo