Anonimo

chiede:

Egregio Professore, sono alla 14.ma settimana di gravidanza. Le
scrivo
per avere delucidazioni circa gli esiti del test per la toxoplasmosi,
dato
che dopo varie consultazioni mediche brancolo nel buio più nero. Ho
effettuato per la prima volta il test il 29 luglio scorso con i
seguenti
risultati: Toxo IgG 47,5UI7ml (superiore a 3,0 positivo) e Toxo IGM
0,793
(superiore a 0,600 positivo). La ginecologa mi ha consigliato di
ripetere il
test e ho effettuato il secondo prelievo il 9 agosto. Risultati: Toxo
IgG
50,3 UI/ml, Toxo IgM0,852.
Alcuni sostengono che l’infezione è pregressa, per cui sarei immune e
non
avrei bisogno di terapie, altri mi hanno detto che il risultato è in
via di
stabilizzazione e che comunque il livello delle IgM non è
preoccupante
(dovrei solo ripetere nuovamente il test fra 10 gg). Infine un altro
medico
mi ha detto che la situazione è anomala, dato che sia IgG che IgM
sono in
crescita e che con ogni probabilità dovrò affrontare una terapia.
Non le
nascondo che in questo guazzabuglio di informazioni mi sento sempre
più
ansiosa e preoccupata. Il bimbo sarà stato infettato? Se si, si può
già
curarlo durante la sua vita fetale? Quali centri specialistici seguono
le
gravidanze in casi simili nella mia zona di residenza (alta Toscana)?
Devo
assumere particolari precauzioni per quanto riguarda l’igiene e la
dieta?
Le sono grata anticipatamente per la risposta che senz’altro mi
aiuterà a
superare questo momento di forte nervosismo e preoccupazione.

Gentile signora, la situazione mi pare seria, ma non allarmante e
neanche particolarmente grave. Esiste infatti una terapia antibiotica
in grado di proteggere il feto. In ogni modo le consiglio un consulto
presso il centro infettivologico dell’Università di Pavia presso
l’Ospedale S. Matteo. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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