Anonimo
chiede:
Gentili Dottori,
grazie in anticipo per ogni consiglio potrete darmi…
Ho avuto un figlio (il primo, desideratissimo!!!) con TC il 12
novembre
2003. Il cesareo si era reso necessario a causa di una pregressa
miomectomia (avvenuta nel 2001). È stato un po’ un peccato, perché
la
gravidanza era andata BENISSIMO, nonostante il mio utero fibromatoso
e, in particolare, la presenza di un nuovo fibroma, cresciuto da 1 a
5
cm durante la gravidanza e poi ridottosi di nuovo a 1.5cm, nei mesi
dopo il parto, grazie ad un lungo allattamento.
A partire dal mese di luglio soffro di un dolore – prima sporadico,
poi, a partire da settembre, più o meno fisso – ‘in fossa iliaca
destra’. Il dolore parte esattamente da ‘sotto’ l’estremità’ destra
della cicatrice del cesareo. Temendo nuovi problemi ginecologici
faccio un’ecografia subito, a luglio (con sonda endovaginale per
vedere
bene utero e ovaie, visto il tipo di dolore l’ecografista, bravissima,
vuole controllare eventuali cisti). Va tutto benissimo invece.
Il dolore però è lì e a settembre peggiora. Vado 3 volte al pronto
soccorso dove mi fanno un emocromo per controllare un’eventuale
appendicite (il dolore si irradia alla gamba destra). Niente. Mi
prescrivono però degli antibiotici e la situazione migliora, anche
se
non ho una diagnosi. Finita la ‘cura’, tempo 2 settimane i dolori
riprendono e finalmente, la scorsa settimana, nonostante ora abiti
per
motivi di lavoro un po’ lontano decido di andare al pronto
soccorso nell’ospedale dove è nato mio figlio (al Fatebenefratelli
all’isola tiberina). Qui non mi fanno solo un emocromo, ma anche
un’ecografia basso-addominale, una visita ginecologica e una
chirurgica. Il chirurgo esclude categoricamente qualsiasi problema
alla mia appendice (che pare stia benissimo), piuttosto l’ecografia
evidenzia, nel punto corrispondente al dolore, un accumulo di
liquido (in uno spazio di 2mm). Sulle cause c’è ancora mistero,
e dopo un nuovo ciclo di antibiotici (che ha attenuato ma
niente affatto eliminato il dolore) mi appresto oggi ad una nuova
ecografia. Vorrei domandarvi la seguente cosa: è possibile che
la causa di questo accumulo sia un’aderenza in seguito al cesareo?
Questa è l’ipotesi del mio (nuovo) medico curante di base, che
osserva che io tendo a fare cheloidi molto spessi, e che
probabilmente
all’interno si potrebbe essere ‘inspessita’ qualche cicatrice.
Mi consigliate qualche altra indagine aggiuntiva? Ci potrebbero
essere ipotesi più serie da prendere in considerazione? E se si
trattasse proprio di aderenze, è consigliabile un intervento?
Vorrei tanto risolvere questo problema, anche perché non vorrei
aspettare troppo per provare un’altra gravidanza, vista la mia età
(40 anni) e la mia tendenza a formare fibromi…
Un caro saluto e grazie
Gentile signora Anna,
credo proprio di concordare con l’ipotesi del suo medico di base: dopotutto
il rimaneggiamento cicatriziale spontaneo dei tessuti dopo un intervento
chirurgico è molto soggettivo e può interessare anche le terminazioni
nervose interessate, con i disturbi da lei riferiti; avendo escluso altre
ipotesi di interesse chirurgico attuale, le consiglierei di intraprendere
comunque la prossima gravidanza con tranquillità: in caso di un ulteriore
taglio cesareo, potrà affrontare con l’operatore l’eventuale risoluzione
contemporanea delle aderenze o esiti cicatriziali in questione. Cordiali
saluti ed auguri.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo