Anonimo
chiede:
Gentilissimi dottori,
ho 33 anni e alle spalle 2 aborti: il primo alla 9 settimana, il ginecologo
ha riscontrato problemi nel battito cardiaco e il bhcg ha confermato la
morte del feto, non ho avuto perdite e sono stata sottopasta ad aspirazione.
Dopo la prima mestruazione da tale evento sono rimasta di nuovo
incinta (ultima mestruazione il 18 marzo 2004), la gravidanza procedeva
benissimo, l’8 luglio mi sono sottoposta ad amniocentesi che è risultata
negativa, la bimba stava benissimo fino alla notte del 2 agosto quando
mi
si
è rotto il sacco amniotico con conseguente perdita di liquido (ero al quinto
mese, 20ma settimana). Sono rimasta ricoverata in ospedale a completo riposo
in quanto il battito cardiaco della bimba era forte e vi era un residuo
di
liquido. Purtroppo il 13 agosto ho avuto un prolasso del cordone ombelicale
e mi hanno indotto le contrazioni con una candeletta senza sottopormi ad
ecografia. Mi chiedo: 1. la bimba è morta in seguito al prolasso o durante
il
parto (devo precisare che è nata morta)? 2. Si può attribuire
all’amniocentesi la rottura del sacco, oppure è stata causata dal fatto
che
mi sono recata al mare prendendo molto sole, o ancora quali possono essere
state le cause? 3. A quali accertamenti devo sottopormi e posso effettuarli
prima del capo parto (vorrei ritentare il più presto possibile)?
Grazie per l’attenzione.
Gentile signora Topina, immagino la sua impazienza per cercare una nuova
gravidanza, quindi il primo consiglio che le do è quello di attendere qualche
mese per rimettersi sia fisiologicamente che psicologicamente. Per quanto
riguarda l’altro problema, sulle cause della morte di un feto alla 20esima
settima dopo rottura del sacco amniotico, penso che solo i medici assistenti
al parto potrebbero elencare tutte le numerose e valide ipotesi. Saluti.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Ginecologo