Anonimo
chiede:
Buongiorno Dottore, mio figlio di quasi 3 mesi è affetto da reflusso vescico-ureterale destro di V grado e sinistro di II grado e dopo aver eseguito una scintigrafia è risultato avere un rene destro di dimensioni ridotte con complessiva scarsa e disomogenea fissazione di tracciante, nel cui contesto si osserva in particolare area di completa assenza di fissazione di tracciante al suo terzo-medio e una riduzione della sua funzionalità al 24% circa e il rene di sinistra con funzionalità conservata…ovviamente io e mio marito siamo molto preoccupati e ci chiediamo se questa riduzione del rene può portare più avanti ad una decisione dei medici di toglierglielo ugualmente anche se non subentrano infezioni o rimane comunque un rene valido nella sua funzionalità? E per quanto riguarda il reflusso c’è qualche terapia non invasiva per correggerlo? Finora ci hanno parlato solo di un eventuale trattamento endoscopico. Grazie.
Buongiorno Signora,
il valore che riporta di funzionalità del rene destro è una percentuale rispetto al totale che è assicurato da entrambi i reni. Consideri che usualmente si pensa alla nefrectomia – cioè a togliere chirurgicamente il rene malato – quando questi abbia una percentuale di captazione inferiore al 10%, ma non sono numeri assoluti e sarebbero da valutare insieme ad altre considerazioni.
Il trattamento endoscopico del reflusso è già la tecnica meno invasiva, per la correzione del reflusso per il quale peraltro non esiste terapia medica.
In realtà – anche se capisco sia difficile – dobbiamo fare più attenzione al rene sinistro.
Distinti saluti
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Pediatra